20/08/2014

Daponte «Mack Grace sta bene in Italia. Come stallone? Aspettiamo»

di admin
Intervista di Mario Alderici – Dopo la quarta vittoria consecutiva nel Montecatini (record storico) il proprietario di Mack Grace Sm, Antonio Daponte, ci ha raccontato il figlio di Cc's Chuckie T e Ambro Grace Sm (Ambro Goal) a tutto campo. Dal disinteresse per l’estero, ma anche alla rinuncia (per ora) all’impiego stalloniero, per il quale comunque il baio ha già superato tutti gli esami.

Antonio, ti ho visto raggiante e emozionato come non mai …
«Vincere il Città di Montecatini per la quarta volta consecutiva è stato davvero incredibile. Ogni corsa è sempre la più bella e a me personalmente mette sempre molta ansia vedere Mack Grace Sm scendere in pista, anche perché il pericolo è sempre dietro l'angolo! Mai sottovalutare gli avversari, anche loro hanno quattro zampe e un cuore grande…»
Quando un Campione dura così a lungo il merito è del cavallo ma anche di tutto il team, compreso il proprietario, poi tra te e Mack Grace fu un colpo di fulmine …
«Mah, mi dichiaro molto fortunato, cavalli come Mack nascono molto raramente e io ho avuto il piacere di averlo a 17 anni, quando mio padre lo acquistò alle aste di Roma. Fu amore a prima vista… non controllammo nemmeno la genealogia.
Quanto è costato?
«13mila euro… Un ottimo investimento direi!»
Da quanto tempo sei nell'ippica?
«
La mia famiglia è sempre stata nell’ippica, partendo da mio nonno e dai suoi fratelli. In famiglia c'era anche un po' di giocosa rivalità. Certo, i più fortunati siamo stati io e mio padre con Mack Grace, però anche i miei zii hanno avuto fortuna: sono stati proprietari di Zucchero Om, Rolex Om, Zibaldone Om; invece per quanto riguarda mio padre il primo cavallo da Gran Premio è stato Top The Gan, del quale era anche allevatore. Poi sono arrivati Aliseo Sib, l'americano Pickaflick e Mania (cavalla sfortunata), infine lui: Mack Grace Sm».
La storia di Mack Grace non è stata tutta in discesa, dopo la seconda vittoria ebbe un infortunio piuttosto serio …
«Sì, dopo la sua seconda vittoria in carreira stavamo andando a correre un Criterium e durante il viaggio il van forò una gomma, Mack Grace cadde di schiena e non trottava più! Pensavamo di ritirarlo dalle corse, ma provammo a portarlo in allenamento da Holger Ehlert; Ehlert chiamò un fisioterapista finlandese che riuscì a restituire a Mack Grace la salute e la voglia di correre».
Avete
pensato a pianificare l'impiego stalloniero di Mack Grace? Magari con il congelato come Nesta Effe e Pascià Lest?
«
Mack ha superato tutti gli esami però non lo facciamo ancora montare; ha preso questa decisione il “team decisionale” (l’allenatore Lucio Colletti, mio padre e il veterinario): meglio aspettare la fine della carriera. Farlo montare potrebbe influire a livello caratteriale. Sinceramente alla carriera da stallone non ci stiamo pensando anche per scaramanzia, poi quando sarà il momento cominceremo a pianificarlo».
Mack è senza dubbio il numero 1 in Italia, avete pensato di tornare a dare una chance internazionale al cavallo?
«E’ vero che corre solo in Italia, ma è anche vero che sono 5 anni che fa ad ogni Gran Premio 1.11 con chiuse veloci e vittorie anche correndo da dietro».
Appunto…
«Per le corse estere posso dirti che sia io sia mio padre amiamo il cavallo come un componente della famiglia, noi siamo persone umili e per noi va bene correre in Italia, l'importante è che il cavallo si affatichi meno possibile. Non toglieremo mai un Gran Premio italiano per affrontare una corsa estera, non per paura ma per salvaguardare il cavallo. Poi se non ci fosse programma in Italia allora ben venga la corsa estera: non abbiamo paura.
Nell'Elitlopp andò male.
«L'Elitlopp fu un disastro dovuto al viaggio… Mack partì dall’Italia 3 giorni prima con il risultato che il grande giorno era ancora stanchissimo, siamo stati molto indecisi se ritirarlo o meno. In ogni caso certamente nella mia vita non avrò un altro cavallo come Mack e quindi noi lo gestiamo per farlo durare più possibile, anche perché non ci interessa la corsa estera e anche se può dar valore come stallone a noi dei soldi della carriera stalloniera non interessa, noi abbiamo i cavalli da corsa per passione e non per soldi. Poi se gli stranieri vogliono venire in Italia a sfidarci, li accoglieremo a braccia aperte…».
Come ti relazioni con l’allenatore Lucio Colletti, lasci che sia lui a scegliere autonomamente il programma?
«Prima di ogni corsa facciamo una cena con il team (e a giudicare dalla stazza di Colletti… ndr) e lì si decide. Ma non abbiamo mai avuto disaccordi con Lucio, anche perché nessuno conosce Mack Grace meglio di lui».
Dopo la batteria tuo padre, appassionatissimo, era molto premuroso nei confronti di Mack Grace “Subito la copertina e queste 2 foto poi subito in scuderia, che non prendesse un fresco” A Vieri Berti ha detto "Ci vediamo dopo la finale", estrema fiducia o un po' di timore per un Mack Grace che (a 9 anni) non era al 100%?

«Preferisce parlare dopo la finale mio padre, è molto scaramantico e  in ogni caso il motto di famiglia è le corse si vincono sul palo”; anche se sei li proprietario di Mack Grace Sm».
A Ferragosto 2015 ci vediamo a Montecatini? Pokerissimo?

«Magari…».