25/10/2014

Nel 2015 possibile accesso a fondi Ue per chi alleva in Emila Romagna

di admin
Gli allevatori, anche di cavalli, che abbiano partita Iva o che paghino i contribuiti all’Inps come agricoltori potrebbero vedersi riconoscere incentivi finanziari, sempre che vada a buon fine l’iter sostanzialmente burocratico attivato dalla Regione per accedere ai fondi del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020. Qualcosa di più si saprà presumibilmente nei primi mesi del 2015.


Di seguito il comunicato di Imprenditori Ippici

Bisognerà attendere i primi mesi del 2015 per vedere pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Regione Emilia Romagna i primi bandi relativi alle misure di intervento previste dal Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020. Tali misure prevedono incentivi e ad alcune di esse, come noto, potranno accedere anche gli allevatori del trotto e del galoppo.
Il Programma, infatti, è stato approvato dall’Assemblea legislativa il 15 luglio 2014 e notificato in Commissione Europea il 21 luglio 2014. A partire da tale data la Commissione ha tre mesi di tempo per formulare le eventuali osservazioni a cui la Regione deve rispondere; dopodiché entro tre mesi dalla ricezione delle risposte da parte della Regione, il Programma è definitivamente approvato.
Il 22 ottobre 2014, la Regione ha ricevuto dalla Commissione il Programma con una serie di osservazioni alle quali è tenuta a dare risposta. Si arriverà indicativamente a gennaio 2015 per l’approvazione definitiva. Pertanto, con ogni probabilità, bisognerà attendere febbraio 2015 prima che la Regione emani gli appositi bandi di gara che consentiranno di partecipare alle misure di intervento e agli incentivi disponibili previsti dal PSR 2014-2020.
Intanto, come già preannunciato nel precedente comunicato, siamo finalmente in grado di riferire quali sono i requisiti dell’Agricoltore Attivo che, come noto per alcune misure previste dal PSR, è una qualifica necessaria.
L’Italia ha deciso che per essere considerati Agricoltori Attivi, occorre essere iscritti all’Inps come coltivatore diretto, colono o mezzadro, o come imprenditore agricolo a titolo professionale (Iap) oppure occorre avere una Partita Iva attiva in campo agricolo. A partire dal 2016, e con riferimento all’anno precedente, il possesso della Partita Iva deve essere accompagnato dalla dichiarazione annuale Iva, a dimostrazione della presenza di un’attività in corso. Per coloro che hanno più del 50% della loro superficie agricola ubicata in zona montana e/o svantaggiata è sufficiente il solo possesso della Partita Iva. 

Ci preme infine sottolineare che prosegue con gli uffici regionali il dialogo per valutare insieme le possibilità offerte dai “progetti integrati di filiera” (art. 35 del reg. comunitario 1305/2013) e dal “Partenariato Europeo per l’Innovazione” (PEI) lo strumento attraverso il quale la Commissione Ue intende trasferire innovazione alle imprese (art. 53 del reg. comunitario 1305/2013). Anche su queste misure, per le quali si è in attesa delle osservazioni Ue, Imprenditori Ippici Italiani provvederà tempestivamente