23/11/2012

Riceviamo, commentiamo e pubblichiamo: richieste e serietà

di admin

Di seguito riportiamo integralmente le considerazioni del Comitato di supporto al progetto di costituzione della Lega Ippica circa la richiesta di Francesco Ruffo di rientrare degli insoluti legati alle multe comminate da Assi (ex Unire) nel 2010 e 2011 e spesso non pagate dagli operatori. Richiesta a nostro avviso leggittima, così come è altrettanto legittima la lamentela – o meglio l'urlo di dolore – di chi non riceve i premi da giugno da parte del medesimo soggetto che ora chiede la regolarizzazione dei pagamenti. Se valesse il principio che le leggi si rispettano, tutto questo non succederebbe e forse l'ippica non avrebbe nemmeno subito lo scippo di soldi a lei destinati; sebbene lo stato italiano sembri non essere nemmeno in grado di fare chiarezza sulle proprie decisioni e leggi. Ma se tutti fossero più seri, forse nemmeno ci sarebbe stato bisogno dei finanziamenti salvaippica.
Insomma una spirale involutiva mortale. La storia patria però ci insegna che gli italiani sanno dare il meglio nelle situazioni disperate, quindi un certo ottimismo è a sua volta legittimo. Poi però non sanno fare sistema nella gestione ordinaria e tornano  ciclicamente ad immergersi nella tragenda. Sarà che a Un Popolo di Santi, Eroi e Navigatori non si può chiedere di fare buona e seria amministrazione, ma solo imprese e miracoli. Certo è più romantico, ma alla fine anche una triste rottura di palle…

A.F.
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Comitato Pre-Lega (o Unione) Ippica Italiana

In data 11 ottobre 2012 Assi, a firma del Dirigente delegato dottor Francesco Ruffo Della Scaletta, ha diffuso alle varie associazioni una nota nella quale precisa che: “da verifiche contabili effettuate per gli anni 2010 e 2011 (…) non risulta siano state regolarmente pagate delle sanzioni pecuniarie comminate sul campo ai sensi del Regolamento delle Corse. Tanto premesso, si informa che sarà inviata un’apposita comunicazione per invitare ciascun operatore (…) a regolarizzare la propria posizione entro il termine del 31 dicembre 2012, alla scadenza del quale, fatta salva la produzione di documentazione comprovante l’avvenuto adempimento, si procederà alla prevista iscrizione nella lista dei pagamenti insoddisfatti. Al fine di agevolare il pagamento, è nella facoltà di questa Amministrazione, in luogo di procedere all’iscrizione predetta, di accordare, su domanda da far pervenire entro il suddetto termine, il recupero del ‘dovuto’ mediante la compensazione con i premi che saranno liquidati nei sei mesi successivi. Decorso tale termine senza che il debito pregresso sia stato interamente saldato, si procederà all’iscrizione nella forfait list”.
Gli operatori saranno sicuramente grati all’Agenzia per la “gentile concessione” di poter regolarizzare la propria posizione decurtando quanto dovuto dai premi che riscuoteranno nel primo semestre 2013. Ma di che premi si tratta? Di quelli del 2012, probabilmente, visto che per ora siamo fermi a giugno…
La domanda è: non le sembra, dottor Ruffo, che questa sia stata un’uscita quantomeno infelice e inopportuna? Il momento è drammatico per tutti, lo sappiamo, ma non sarà che l’Agenzia di cui lei è Dirigente delegato, ritrovandosi con le casse vuote, sta cercando di raschiare il fondo del barile vessando ancora la parte più debole? La quale, oltre a non riscuotere premi che, va sottolineato, sono stati ridotti all’osso (già, quando c’è da tagliare, si sa dove vanno a colpire le forbici…), e dopo aver anticipato soldi per produrre lo spettacolo, ora si vedrebbe minacciata anche di finire nella sua forfait list. D’altronde, è vero, mancano i soldi per mantenere il carrozzone, quello stesso che, assorbito dal Ministero dell’Agricoltura nel prossimo anno, continuerà a costare alla collettività ippica una cifra enorme: nel bilancio di previsione per il triennio 2013-2015, infatti, alla voce “spese per il trattamento economico del personale della soppressa Agenzia per lo Sviluppo (!) del Settore Ippico”, corrisponde una cifra di ben 9 milioni e 800 mila euro annui ai quali si aggiungono altri 9 milioni per le “spese di funzionamento relative all’attività già di competenza della soppressa Agenzia per lo Sviluppo del Settore Ippico”. Totale: 18 milioni e 800 mila euro: e per cosa si spendono tutti questi soldi, visto che non funziona niente?
Parliamo pure di forfait list, che è un’istituzione sacrosanta per far sì che tutti rispettino le regole, ma facciamolo quando saremo degni di farlo. Ora non è il momento, a meno che non si decida di mettere in testa alla lista dei pagamenti insoddisfatti proprio l’Agenzia per lo Sviluppo del Settore Ippico.

Venerdì 23 novembre 2012

Il Comitato Pre-Lega (o Unione) Ippica Italiana