Comitato Pre-Lega (o Unione) Ippica Italiana
In data 11 ottobre 2012 Assi, a firma del Dirigente delegato dottor Francesco Ruffo Della Scaletta, ha diffuso alle varie associazioni una nota nella quale precisa che: “da verifiche contabili effettuate per gli anni 2010 e 2011 (…) non risulta siano state regolarmente pagate delle sanzioni pecuniarie comminate sul campo ai sensi del Regolamento delle Corse. Tanto premesso, si informa che sarà inviata un’apposita comunicazione per invitare ciascun operatore (…) a regolarizzare la propria posizione entro il termine del 31 dicembre 2012, alla scadenza del quale, fatta salva la produzione di documentazione comprovante l’avvenuto adempimento, si procederà alla prevista iscrizione nella lista dei pagamenti insoddisfatti. Al fine di agevolare il pagamento, è nella facoltà di questa Amministrazione, in luogo di procedere all’iscrizione predetta, di accordare, su domanda da far pervenire entro il suddetto termine, il recupero del ‘dovuto’ mediante la compensazione con i premi che saranno liquidati nei sei mesi successivi. Decorso tale termine senza che il debito pregresso sia stato interamente saldato, si procederà all’iscrizione nella forfait list”.
Gli operatori saranno sicuramente grati all’Agenzia per la “gentile concessione” di poter regolarizzare la propria posizione decurtando quanto dovuto dai premi che riscuoteranno nel primo semestre 2013. Ma di che premi si tratta? Di quelli del 2012, probabilmente, visto che per ora siamo fermi a giugno…
La domanda è: non le sembra, dottor Ruffo, che questa sia stata un’uscita quantomeno infelice e inopportuna? Il momento è drammatico per tutti, lo sappiamo, ma non sarà che l’Agenzia di cui lei è Dirigente delegato, ritrovandosi con le casse vuote, sta cercando di raschiare il fondo del barile vessando ancora la parte più debole? La quale, oltre a non riscuotere premi che, va sottolineato, sono stati ridotti all’osso (già, quando c’è da tagliare, si sa dove vanno a colpire le forbici…), e dopo aver anticipato soldi per produrre lo spettacolo, ora si vedrebbe minacciata anche di finire nella sua forfait list. D’altronde, è vero, mancano i soldi per mantenere il carrozzone, quello stesso che, assorbito dal Ministero dell’Agricoltura nel prossimo anno, continuerà a costare alla collettività ippica una cifra enorme: nel bilancio di previsione per il triennio 2013-2015, infatti, alla voce “spese per il trattamento economico del personale della soppressa Agenzia per lo Sviluppo (!) del Settore Ippico”, corrisponde una cifra di ben 9 milioni e 800 mila euro annui ai quali si aggiungono altri 9 milioni per le “spese di funzionamento relative all’attività già di competenza della soppressa Agenzia per lo Sviluppo del Settore Ippico”. Totale: 18 milioni e 800 mila euro: e per cosa si spendono tutti questi soldi, visto che non funziona niente?
Parliamo pure di forfait list, che è un’istituzione sacrosanta per far sì che tutti rispettino le regole, ma facciamolo quando saremo degni di farlo. Ora non è il momento, a meno che non si decida di mettere in testa alla lista dei pagamenti insoddisfatti proprio l’Agenzia per lo Sviluppo del Settore Ippico.
Venerdì 23 novembre 2012
Il Comitato Pre-Lega (o Unione) Ippica Italiana
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