24/02/2015

Aspettando i decreti si muore di illegalità

di admin
Dal ottobre l’ippica non ha potere giudiziario interno superiore a quello dei commissari di gara, quindi di fatto non possono essere comminate sanzioni disciplinari, specie se gravi. Risultato i procedimenti che mano mano si aprono vanno in prescrizione. Quindi non c’è nessuna certezza della pena e non c’è stato di diritto.  Poi, siccome gli ippodromi in qualche modo stanno sul territorio dello Stato Italiano, non è che valga proprio la legge del più forte, ma quella del più furbo sì. Infatti ci risulta stiano aumentando i casi sospetti di sostituzione cavalli, tanto anche se ti segnalano… Ma sono solo sospetti, perché finché uno non è condannato è presunto innocente.

Perché questo? Perché gli organi di giustizia ippica, decaduti come da decreto il 24 ottobre, da allora non sono più stati rinnovati. Perché Mipaaf infatti non ha emesso il relativo decreto. Inefficienza? Disinteresse? Caos? Può darsi, ma può darsi che forse questa volta ci sia anche qualcosa di più. La Giustizia Ippica è una fetta della torta da una decina di milioni, quindi fa gola. Chi la prende fa un bel colpo, almeno in termini di posti da distribuire. E allora la vuole il Mipaaf. E allora la vuole Lega Ippica, che forse ha più ragione di averla –altrimenti come fa a governare il settore se continua a dipendere dai decreti di un ministero? Ma Lega Ippica ancora non esiste perché manca anche qui un decreto, dato come sempre per imminente. Risultato si aspetta, il decreto (pure questo dato per imminente). E si continua a navigare a vista.