07/04/2015

Carlotta D’Agostino: dalla amicizia con Racca all’esperienza Unire TV

di admin

Intervista di Mario "Amario” Alderici – L'eclettica Carlotta D'Agostino lascia la Scuderia Sant'Eusebio e farà l'intervistatrice per la Tv ippica Unire Tv. Dedica anima e cuore all’ippica ricoprendo svariati ruoli, in sulky tra gli universitari, giornalista, accompagnatrice dei puledri nelle Aste di Settimo Milanese, artiere, assistent trainer, ora giornalista.
Siamo andati a trovare la bella dottoressa piemontese che ci accoglie nel suo habitat, con i suoi affetti, il compagno, un gatto, una splendida puledrina e i suoi cani weimaraner che alleva dal 2006 (e quest’anno prima cucciolata con 12 figli della sua Flho, dolcissimi, grigi con gli occhi azzurri).
Ci avevano descritto Carlotta come una ragazza che “se la tira”, ma noi ci troviamo di fronte una ragazza molto alla mano, che si adatta ad ogni situazione e che passa dal tacco 12 alla forca per spalare il letame con grande facilità e conservando sempre il suo indiscutibile fascino.

Carlotta, dove nasce la tua passione per i cavalli?
Non ho risposta perché credo sia un gene codificato nel mio dna. Da bambina attaccavo i cavalli sulle ginocchia di zio Camillo, poi gli insegnamenti di papà (il noto driver Armando, ndr), la mattina a scuola e il pomeriggio in paddock con la mia pony, e poi i vari cavalli impressi nei ricordi e nel cuore, primo fra tutti Alcade Gams.”
Quindi il tuo sogno da bambina era tutto rivolto ai cavalli?
Certo. Poter lavorare tutta la vita con i cavalli, aprire la finestra la mattina e poter guardare i miei cavalli nei prati.”
Genealogicamente nasci ippica al 100%?
No, 50%, la linea paterna con i D’Agostino che nascono e crescono all’ippodromo della Favorita di Palermo per poi sparpagliarsi in tutt’Italia, mentre la parte materna è la parte nobile, i Conti, mio nonno magistrato della Corte d’Appello di Torino, uomo di grande cultura e integrità morale, mia mamma insegnante, così Carlotta doveva studiare!”
Un percorso scolastico nel quale comunque hai brillato.
Ho iniziato con il liceo Artistico, perché lo vivevo come alternativo, poi mi ritrovai a sfogliare il manuale delle università, mi soffermai sulla facoltà di veterinaria, provai il test, rimanendo fuori per poco. Così decisi per una triennale di produzione animale, con tirocinio a Il Grifone: vedevo nascere e curare puledri, esperienza meravigliosa. Era il 2005 e partecipai alle corse universitarie, da lì l’incontro con un grandissimo amico, Leonardo Vastano, che mi dice “Carlò, vieni a studiare scienze e tecniche equine a Parma con me”. Valigia pronta e via verso Parma, l’esperienza più bella della mia vita! In quella magnifica città sono rinata ho fatto un percorso di studi splendido con una sola tematica: IL CAVALLO,  l’anatomia, la fisiologia, la biomeccanica, l’alimentazione, la farmaceutica, l’allevamento, il menagement del cavallo a 360 gradi e in tutte le discipline. In 8 anni di vita parmigiana ho incontrato gli amici veri, e l’uomo della mia vita con cui oggi convivo
Quando si sente parlare di cavalli Carlotta è meraviglioso, diventa un fiume in piena, le si accendono gli occhi rendendola solare e ancor più carina. Purtroppo per i suoi fans è fidanzatissima. Carlotta, il tuo fidanzato condivide la tua passione? E’ un ippico?   

Lui è assolutamente estraneo alla faccenda (è un farmacista) ma la passione si sa, quando è troppa, a volte straripa, contagiando i vicini!”
Mi avevano detto di te che sei una che “se la tira” e che hai un brutto carattere, non mi pare.
Sono abbastanza socievole e mi adatto a tutte le situazioni, a tutte le persone, frequento persone molto colte alternate ad altre a cui devo correggere il congiuntivo. Ma quando mi arrabbio faccio trapelare tutta la mia "sicilianità" e ti assicuro che ho un pessimo carattere se la luna non è quella giusta.”
Hai fatto svariati lavori, sei un’eclettica.
Direi di sì. Negli anni di università ho dovuto barcamenarmi tra lavoretti vari per potermi mantenere gli studi, dalla cameriera, hostess, promoter,  fino alle pubbliche relazioni a Formentera.”
Questi impegni non ti hanno comunque portato fuori dall’ambiente ippico.
No! Nei primi anni di università ho conosciuto il “bello”dell’ippica, tramite il forum di Macks abbiamo creato il fans club di Isle Of Tino, un campioncino della scuderia Golfo dei Poeti degli appassionatissimi fratelli Tommaseo, che ci ha fatto girare l’Italia urlando, gioendo e mangiando, con la sola passione per quel coraggiosissimo figlio di Uronometro guidato da Andreino Lombardo: uno spasso.”
E oltre all’impegno per passione nei forum eri sempre più coinvolta anche in svariate attività ippiche.
Scrivevo sul Trotto & Turf, presentavo i puledri dell’Allevamento Serenissima alle aste , continuavo ad andare in scuderia, mi sono anche portata un puledro a Montechiarugolo,  prendevo il pullman per andarmelo ad attaccare e Vecchione mi diceva “ma con sto ronzino dove vuoi andare”, e in effetti aveva pienamente ragione …”
Dottoressa Carlotta, quando ti sei laureata?
Il 9 Aprile 2011, con il voto di 99 su 110.”
Complimenti, e da quel momento via libera alla tua passione ippica con il benestare della famiglia.
Sì. Finita l’università ho fatto sei mesi di esperienza in clinica dal dottor Sergio Orsi esperienza straordinaria, al fianco di un luminare della veterinaria. Poi le aste Its di Busto; la famiglia Pietrasanta mi chiede di poter collaborare con Milani nella doma delle lettere R così il primo vero approccio con il lavoro quotidiano in scuderia, a Trucazzano: bell’esperienza con persone straordinarie. Finita la doma sono tornata a Torino per poi essere richiamata dopo poco alla Sant’Eusebio, per cui ho lavorato due anni e mezzo, mi sono stati assegnati cavalli di grande valore, l’anno scorso mi affidarono per la prima volta due puledre: Tam Tam Roc e Top Secret Roc, con loro ho instaurato un vero e proprio rapporto di amicizia, con Tam tam abbiamo vinto 5 corse di fila, seconde nel Pedrazzani, poi il Gran Criterium, mi mancheranno… Ma purtroppo la mia vita non era più tra i box, così ho deciso di smettere con un tram tram troppo full immertion per me.”
Ti dedichi così ad altre tue passioni? Quali?
Sì, ora ho più tempo per seguire i miei interessi, ho in primis la passione per i cani, per i bracchi della repubblica del Weimar, ora ho tempo per poter girare l’Italia per poter raggiungere i miei amici fraterni, per leggere, per correre e per stare con i miei cari. Così a malincuore ho lasciato la Sant’Eusebio e la famiglia Rocca e i miei cari pupilli equini.”
Quando si cessa una collaborazione si pensa dall’esterno che qualcosa possa essersi incrinato.
Assolutamente no. Anzi, ho un bellissimo rapporto con loro, ma la vita da artiere è una vita troppo dura che non mi da un futuro: oggettivamente non posso fare l'artiere fino a 50 anni!
Con la famiglia Rocca mi sono trovata benissimo, io e Michela Racca siamo state accolte e trattate come delle figlie, siamo molto legate al "nonno" Ernesto (che ci porta le brioches tutte le mattine), così come a Luca, Marco, Matteo e Paolo e alle nuove generazioni Ernesto Jr e Filippo; sono una famiglia modello, dotata di un'unione invidiabile.”
Hai imparato tanto dai driver professionisti della Sant’Eusebio? Qualcuno che vuoi ringraziare in particolare?
La collaborazione con Tiberio Cecere è stata un'esperienza di grande livello tecnico, è un allenatore preparatissimo, nell'impostazione dei cavalli ha un'attenzione e un occhio tecnico "d'altri tempi" nel senso che ha una grande esperienza nell'impostare una ferratura piuttosto che un'imboccatura, doti non comuni nell'ippica moderna, non potrò mai smettere di ringraziarlo, perché mi ha insegnato davvero tanto, me ne vado con un bel bagaglio sulle spalle! Grazie Tibe!
Un grazie va a tutti i ragazzi che hanno lavorato con me, con cui ho trascorso le mie giornate e nottate in van al ritorno dagli ippodromi di tutt'Italia, purtroppo la chiusura di San Siro per una scuderia grande come la nostra è stato un disagio enorme, siamo inevitabilmente in van di continuo … spesso per lunghi, lunghissimi viaggi.
La mia socia ed amica Michela Racca (noi siamo cresciute insieme, ci conosciamo da sempre); la lascio alla guida della Sant'Eusebio, dopo due anni e mezzo è immensamente cresciuta, cambiata, maturata; lei è una dura, una combattente, abbiamo caratteri simili e spesso cozziamo, ma ci conosciamo talmente bene che ci lasciamo stare, sbolliamo una da una parte e una dall'altra, però poi ci vogliamo troppo bene, è come se fossimo sorelle e spesso ci chiedono se lo siamo.”
E’ dura per una donna farsi rispettare e crescere nell’ambiente ippico?
L'essere donna nell'ippica certo è di difficile gestione, la parte più dura da gestire è stata la gelosia di papà Armando palermitano doc , geloso in maniera ossessiva compulsiva, per cui non potevo parlare con nessun uomo, non dovevo dare confidenze, ad oggi però se devo essere sincera lo ringrazio perché mi ha tutelata moltissimo in un ambiente davvero difficile. Non voleva che facessi questo lavoro, mi voleva lontana dall'ippodromo, ma il pomeriggio quando tornavo dal liceo mi lasciava Alcade da attaccare, quindi credo che sia contento di vedermi felice in sulky anche se non pensava di vedermi in sulky tutte le mattine, ma è troppo bello vedere quando mi toglie il freno dopo una bella prestazione con un suo cavallo, gli brillano gli occhi, ma è troppo orgoglioso per dirmelo, così mi dice non andare in premiazione "ma trotta e vai in scuderia": è burbero, ma è un grande uomo!”
Essere carine (come sei) aiuta? Hai una figura femminile di riferimento?
Mia mamma mi ha insegnato fin da piccola che la bellezza se ti dovesse appartenere è un dato accessorio, punta sull'essere e non sull'apparire, addirittura mi chiesero se volessi sfilare a 18 anni, mi disse: la vita è tua sappi che non sarebbe un vanto per me, così nella mia vita ho sempre puntato a cavarmela per quello che sapevo fare, mia madre è una grande, grandissima donna, il mio obbiettivo è riuscire a crescere i miei figli con la semplicità, la complicità, la sincerità e l'integrità morale con cui l'ha fatto lei.”
Il futuro?
Mai come ad oggi può essere incerto, ho la speranza di poter entrare a far parte del nuovo organico della Maura, un pochino di esperienza all’alba dei 30 anni spero di averla acquisita”.
E’ una speranza? Ti ho fatto l’intervista vedendoti ormai ottima intervistatrice alla Maura di Pippo Gubellini …
Sono a mio agio a fare le interviste. Meglio intervistare anziché essere intervistata da te Amario, che devo restare abbottonata, poi chissà che scrivi … A parte gli scherzi, è una nuova esperienza lavorativa che mi piace molto, spero che sia una parte importante del mio futuro, ma sono scaramantica; per ora sono una ordinary people, se diverrò intervistatrice fissa sarai il primo a saperlo, promesso!”.