08/08/2015

Martina: «Tutta colpa degli ippici». Ma è per questo che se ne frega?

di admin

È legittimo supporre che il ministro Martina, pur essendo a capo del Mipaaf, non abbia passato dal giorno della nomina più di 10/15 minuti a pensare all’ippica; che del resto è tra le nostre priorità, ma non tra quelle del Paese. Oggi però lo sguardo un po’ vuotarello del ministro campeggia nelle foto dei siti e delle pagine facebook degli ippici. Questo perché è venuta fuori un’intervista di sabato scorso a Radio Popolare. Qui a sorpresa l’avvocato Giovanni Masala, intervenuto al telefono, gli ha chiesto se si rendesse conto che il settore stava morendo (idea di Masala, perché a nostro avviso qualchetimido  segno di ripresa ovvero di cambiamnto c'è). A quel punto Martina avrebbe fatto bene a rispondere «Boh, io mica me ne occupo» (era anche la risposta che si aspettava il conduttore, che non sapeva come censurare la domanda di Masala, visto che si stava parlando di fame nel mondo ed Expo).
Martina invece ha preferito rispondere con un luogo comune e qualunquista, dicendo in sostanza: «La crisi è dovuta a colpe degli ippici ed è tanto grave che non si risolve in un attimo. E nemmeno si possono continuare a buttare soldi pubblici per tenere a galla una barca di matti e che affonda». Il tutto condito da una sequela di ahimé, che trasudavano ipocrisia e pure un po’ d’astio; di quel tipo che si riversa su gente noiosa e petulante che ti ha scocciato.
Il problema secondo me non è tanto quello che Martina ha detto che in parte è condivisibile, certo le colpe non sono tutte degli ippici ma ne abbiamo in effetti parecchie. Il problema è quello che Martina non ha fatto (le riforme) e che sembra intenzionato a continuare a non fare. Perché ovviamente (e giustamente), noi non siamo una priorità del Paese. Ma non solo: dal tono che aveva sabato, si direbbe che gli stiamo anche un po’ sulle palle. Ahinoi.

A.F.