17/08/2015

Montecatini Ferragosto, la quarta corsa e la verità secondo Amario

di admin

Mario “Amario” Alderici è un uomo onesto e grande rompipalle, perché è un irriducibile dentro e fuori l’ippica (a Carrara dove vive ne sanno qualcosa, specie in consiglio comunale). Per questo Alderici mi è simpatico, nel Paese dei compromessi, c’è bisogno di gente come lui. Poco importa che io non sia come lui (anche per questo Alderici mi è simpatico): io non ho mai fatto e (credo) non farò mai una piazzata nel parterre. Non so reagire di impulso, ci devo pensare. E in questo caso ci ho pensato due giorni, poi ho deciso che questa suo pezzo andasse pubblicato, anch’se forse farà incazzare qualcuno. Una sola premessa: quella che vi si racconta è la verità secondo Alderici, se è anche altro io non lo so perché a Montecatini sabato non c’ero.
Ma conosco Alderici e so che in genere dice la verità, anche se a volte lo fa nel modo sbagliato, fino divenire un pessimo avvocato della stessa verità, che però resta verità. Del resto ad Alderici non puoi mettere il paraocchi, per questo rompe le palle a tanti. E per questo io (tanto diverso da lui, ma spero onesto come lui) lo ritengo un caro amico e un super collaboratore di Vendopuledri.

Alessandro Ferrario

Clicca qui per vedere la corsa annullata

Montecatini quarta corsa, la verità secondo Amario

«Di fronte all’appassionato pubblico e numerosissimo pubblico del Sesana per un vero e proprio miracolo non si è verificata una tragedia. Brevemente i fatti: alla quarta corsa in programma ai 650 finali si verifica un cross con Obama Di Celo che scodella a terra Giorgio Sandi (fortunatamente niente di grave per Sandi). La corsa prosegue con Oregon Baby in avanti tallonato da Rossini Laser, mentre Obama Di Celo scosso è nel pistino; quando i cavalli sono ai 500 finali, Obama fa dietrofront e inizia a correre nel pistino interno in senso inverso a quello di marcia. Si levano dal parterre e dal ristorante le urla di parte del pubblico (principalmente le mie nel parterre e quelle di Roberto Gradi, che peraltro aveva in pista la figlia Monica, dal ristorante) che urla a squarciagola per richiamare l’attenzione della giuria e far suonare la sirena. Ma le urla sono vane, la sirena non suona e la corsa prosegue, mentre Obama continua in senso opposto.
Sulla curva finale Obama dal pistino si trasferisce in pista e il cronista, Andrea Negri, riporta in cronaca che c’è un cavallo scosso e contromano, ma la giuria non suona la sirena. Retta d’arrivo da tapparsi gli occhi con Obama Di Celo a 3 metri dalla corda e il gruppo che gli viene incontro a tutta velocità. Gruppo nel quale è chiaro vincitore Rossini Laser. Ai 30 finali (e a corsa in partica decisa salvo ioncidenti) sui canali Tv e nella cuffia del cronista Andrea Negri si sente il suono della sirena, ma la sirena non si sente né in pista, né nel parterre né al ristorante (o non suona o suona pianissimo, in realtà come si sente dal video ha suonato, ndr).
Per puro miracolo (qui era davvero a rischio la vita di guidatori e cavalli) Obama schiva il gruppo a ventaglio che gli si para davanti e incredibilmente finisce tutto bene. L’evento, che poteva avere conseguenze tragiche, quindi ha miracolosamente un lieto fine: la corsa si è conclusa regolarmente con il successo di Rossini Laser.
Dopo circa 10 (dieci) minuti dall’arrivo viene però comunicato che la corsa è annullata a tutti gli effetti; molti scommettitori (ripetiamo che nel parterre e al ristorante la sirena non si è sentita per niente) hanno buttato via  i biglietti perdenti e quindi non avranno rimborso, mentre chi ha la scommessa vincente attendeva sereno il pagamento, dato che la caduta di Sandi e la fuga in libertà di Obama non aveva in alcun modo condizionato la corsa.
Ora io ritengo sia stato sbagliato prims di tutto non far suonare la sirena ai 500 finali, quando la situazione era ormai più che critica; in secondo luogo (dato che la sirena non si è sentita, a parte negli studi di Unire Tv, ma si deve sentire e bene in pista la sirena!!!) si è sbagliato nel non pagare le scommesse vincenti di una corsa che è stata regolare.
Personalmente mi ha fatto piacere che quando ho protestato vibratamente e sono stato accerchiato dalle forze dell’ordine ho ricevuto la solidarietà e l’appoggio di tanti spettatori; al contempo mi è dispiaciuto che qualche commentatore/trice di Unire Tv mi abbia redarguito accusandomi di urlare a squarciagola (non me ne pento, urlerò sempre contro giurie incompetenti che mettono a dura prova i nervi degli scommettitori, ma soprattutto contro quelle che mettono a repentaglio l’incolumità di cavalli e persone).
I sorrisini a presa per i fondelli dei “colleghi” (più illustri e più composti di me) non mi toccano assolutamente; quando però dicono che la serata è stata meravigliosa dovrebbero anche ricordarsi che è stata sfiorata una tragedia. E queste cose vanno dette se si fa il giornalista (Andrea Negli lo aveva comunque riportato in cronaca, ndr). Molti scommettitori si sono sentiti presi in giro, il pubblico toscano (appassionato e competente) è una delle prime risorse del Sesana e non merita di essere trattato a pesci in faccia. Non serve far venire le persone all’ippodromo se poi le di tratta male. Anche per quanto riguarda le iniziative collaterali ci vuole organizzazione: poche casse aperte e file interminabili (chi si avventura a provare a giocare passa l’intervallo tra una corsa e l’altra e non ha tempo di visitare le altre iniziative, peraltro valide, come il villaggio medioevale, il mercatino dell’antiquariato, la fattrice con puledro, per di più con un’ottima Minna Torvinen molto appassionata, competente e partecipe nelle spiegazioni al pubblico). Sono pure subito finiti i promessi croissant farciti, così come le promesse magliette (tranne le taglie S e M), alle 21 i bar non avevano acqua fresca e mettevano le bottiglie a bagno nel lavandino, il caffè non potevano macchiarlo con latte caldo perché non avevano il bricco per scaldarlo, eccetera.
Ma non lo sapevano che a ferragosto al Sesana ci sarebbe stato il pubblico? 
Quanto all’urlare a squarciagola i commentatori Tv si mettano l’anima in pace perché quando la giuria sbaglierà per incompetenza a rischio dell'incolumità in pista e a danno degli scommettitor, io sarò lì ad urlare a squarciagola per fare azionare una sirena. Mi troveranno sempre lì, nel parterre del Sesana, a difendere l'ippica, anche così».

Mario “Amario” Alderici