28/09/2015

Daspo a Alderici per la gazzarra a Montecatini a Ferragosto

di admin

È arrivata un’altra Daspo, il provvedimento di Polizia che vieta di entrare in un impianto sportivo a soggetti ritenuti pericolosi, in genere perché violenti. È la seconda in poche settimane, la prima riguardava gli occupanti della pista di Cesena ai tempi dello sciopero ippico di giugno. Oggi però la cosa ci tocca più da vicino, perché il provvedimento colpisce il nostro collaboratore Mario “Amario” Alderci, che attualmente non può più entrare a Montecatini, suo ippodromo “di casa”.
Cosa ha fatto “Amario”?
Nella notturna di Ferragosto a Montecatini ha urlato e inveito a dismisura contro la giuria e una collaboratrice del 220. La giuria a suo dire (ma anche a dire di molti altri) era rea di aver tardato a fermare una corsa mentre un cavallo galoppava sciolto, prima sul pistino e poi in pista, creando una situazione di evidente e grave pericolo. La collaboratrice del 220 invece si è beccata un insulto pesante (sembra udito anche in diretta) per aver minimizzato il fatto; come del resto è uso in quel canale. Io ho già detto allora cosa ne pensavamo (clicca per leggere) e non ho cambiato idea: Mario aveva ragione ma è passato dalla parte del torto per come ha agito. 

Ma ora mi chiedo anche cosa succederebbe se in uno stadio si desse la Daspo (marchio di infamia nel calcio riservato a gente che per soprannome non ha il ruspante “Amario” ma l’inquietante “Acarogna”) a chi inveisce contro l’arbitro? Cosa succederbbe se in un Derby calcistico si applicasse lo stesso metro secondo il quale le intemperanze di Alderici sono state giudicate intollerabili? Noi ippici, che viviamo tra gli animali, potremmo ricordare alla zelante Questura ciò che scrisse Orwell ne la Fattoria degli Animali, storia di un’ideale repubblica governata da maiali: «Tutti gli animali sono eguali, ma alcuni sono più eguali degli altri».

Alessandro Ferrario