24/11/2015

“Dodo” Loccisano, se il buongiorno si vede dal mattino…

di admin
di Mario “Amario” Alderici – Tra i giovani allievi ha fatto scalpore l’esordio in professionisti di Edoardo Loccisano che ha debuttato tra i “prof” nella scala del trotto Milano andando subito a segno con Mirror Grif  respingendo fin sul palo Andrea Guzzinati e Santo Mollo con una partenza da manuale dalla seconda fila riuscendo ad anticipare Andrea (che era in prima) portandosi per primo sull’accondiscendente leader sfilando in avanti.
Due giorni dopo Edoardo va in trasferta a Padova e, sempre tra i prof, vince con Otto Brooke Bar ed è secondo con Spineda.
Risultato, 3 corse in professionisti con 2 primi e un secondo.
Con le corse allievi nella breve carriera siamo a 19 centri in 82 corse con percentuale vittorie superiore al 23%.
Complimenti Edoardo. Quando nasce la tua passione ippica?
25 anni fa, quando son nato… Mio padre era proprietario di cavalli, comproprietario di Zinzan Brooke Tur, che è stato ed è il mio cavallo del cuore, quindi sin da piccolo ho frequentato le scuderie, con il sogno di poter un giorno guidare un trottatore o allenarlo”.
E da ragazzino sei entrato presto in scuderia come artiere?
Sì, ho studiato fino alla seconda superiore perché mia mamma voleva che studiassi, e in quel senso Marco Smorgon (che per me è un secondo padre) assecondava mia madre dicendo che prima dovevo studiare; quando fui rimandato riuscii a convincerli che la mia vita era quella con i cavalli e non sui libri”.
E ti sei dedicato anima e corpo a quella.
Sì, mi realizza ogni cosa che faccio con i cavalli, fare i box, attaccarli, dargli il fieno la sera, amo il mio lavoro che è proprio un amore e una passione più che un lavoro”.
Sei un ippico a 360 gradi; riesci a ritagliarti un po’ di tempo libero e di hobby?
Il mio hobby sono i cavalli; nel tempo libero mi piace il venerdì e il sabato sera stare con la mia ragazza e i miei amici, andare a cena e svagarci ma senza eccessi, perché la mattina dopo voglio essere sempre concentrato nel fare un buon lavoro con i miei cavalli. Ho la fortuna che la mia ragazza Victoria, essendo figlia di un guidatore e quindi un’ippica da sempre, mi capisce al 100% e condivide con me questa passione da febbre da cavallo”.
Tre corse in professionisti, 2 vittorie, di cui una con un cavallo importante che non correva da 19 mesi e con un numero non facile, il 9 a Padova; favorito del pronostico hai saputo mantenere una grande freddezza.
Sì, sapevo che Otto Brooke aveva una categoria in mano ma non volevo concedere metri in partenza, fatto l’avvio mi sono preoccupato solo di trovare la destra libera per andare presto sui primi; più che essere freddo cerco di adattarmi al cavallo”.
Unica sconfitta tra i prof il secondo con Spineda; persa di poco, con il varco che (da secondo in corda) si apre tardi e la brevissima retta di Padova che non ammette rimonte. Nonostante sia stata l’unica tua sconfitta tra i prof qualcuno ha mosso critiche asserendo che dopo 600 metri dovevi anticipare Shadeast e andare scoperto sul leader.
Mi è dispiaciuto non aver vinto, dato che Spineda è una cavalla che ho in comproprietà con gli amici e mi sarebbe piaciuto vincere. Ettore Vairani una volta davanti era intenzionato a correrci (e vista come è finita aveva ragione) così quando dopo 600 metri è avanzata la cavalla di Fonte non ho anticipato pensando che anziché farmi un km scoperto sarebbe stato meglio per la mia Spineda aspettare il più possibile e cercare di farle poi trovare la luce, anche perché al largo è una cavalla Spineda che mi può anche abbandonare, è una tipica succhiaruote, stando sotto sapevo che male che andava un secondo lo prendeva. Io quando scendo in pista cerco sempre di correre secondo le caratteristiche dei miei cavalli”.

La tua vittoria più bella è stata, a mio avviso, la prima tra i prof a Milano: tra gli allievi con i nastri andavi sempre davanti, stavolta ci sei riuscito tra i prof dalla seconda fila riuscendo ad anticipare Andrea Guzzinati che era in prima. In Toscana abbiamo il mago dei nastri Edo Baldi; al nord Edo Loccisano … Sempre Edoardo …
Mi piacciono molto le partenze con i nastri, seguendo Marco Smorgon in Francia ho avuto modo di vedere le partenze francesi e mi affascinano, cerco di carpire i segreti dei migliori”.

I cavalli migliori che avete in scuderia a Vigone?
Rotary Ok, Reine Du Zack e Ruty Grif; oltre a due puledri francesi”.
Il tuo sogno?
Continuare in questa strada, fare la gavetta e provare a ripercorrere le orme del mio maestro e secondo padre Marco Smorgon, magari riuscendo a diventare un trainer e un driver del suo calibro”.
Sono d’accordissimo sul trainer, come driver quando sei andato a Padova ti confido che io e altri sul web abbiamo discusso sul fatto che fossi un validissimo catch driver per Smorgon che in sulky non è reputato una primalama; ti vedremo più spesso in sulky agli effettivi di Smorgon?
Non sono pienamente d’accordo con ciò che dici Mario: tre anni fa quando Smorgon ebbe un infortunio ad una spalla ci siamo dovuti affidare a catch driver, anche bravissimi, con scarsi risultati rispetto a quelli ottenuti da Marco; io non ho la smania di guidare, mi piace prepararli con Marco e vederli vincere con lui; quando (come venerdì a Padova) mi dà partente per me è un onore e spero di far bene anche e soprattutto per lui che mi ha sempre dato fiducia trattandomi come un figliolo”.
Se il buongiorno si vede dal mattino è una bella generazione di allievi a Torino, riguardavo il tuo primo successo in allievi e vedevo dopo il palo come commentavate in amicizia con Luca Lovera (secondo, peraltro poi passato per primo in professionisti e a segno da promettentissimo driver) e Alberto Demuru.
Abbiamo aspettato tanto il corso allievi dell’anno scorso … la sera ci ritrovavamo tutti insieme a studiare il regolamento, non potevamo fallire, e ora è bello trovarci a disputare un arrivo combattuto insieme, anche se in pista si è tutti avversari, poi passato il palo si torna amici come prima; con Alberto poi siamo proprio come fratelli”.
Hai già un soprannome: Dodo. Chi l’ha scelto?
Mia sorella da piccola. Perché non riusciva a dire Edoardo e mi chiamava Dodo. Anche lì mia madre provò ad opporsi, dicendo che mi aveva dato un bel nome e che non capiva perché ormai mi chiamassero tutti Dodo … Ma alla fine (come per gli studi) si è adeguata dato che a me piace anche quando mi chiamano Dodo”.

Ringraziamenti per il tuo magic moment?
Innanzitutto a Marco Smorgon: gli devo tutto. Alla mia famiglia e alla mia ragazza Victoria che mi segue in tutta Europa anche se non guido; anche quando vado in Francia con cavalli di Marco lei solitamente viene essendo a sua volta innamorata (oltre che di me … spero, eheh) dei cavalli e di questo magnifico modo del trotto”.

E per accertarci su quanto ci ha raccontato “Dodo” non potevamo non sentire l’opinione della sua ragazza, la fotografa Victoria Demuru.
Sì, sì, lui vive di cavalli, loro hanno sempre la priorità su tutto e tutti. Li cresce e li educa come fossero suoi figli, ha preso due cavalli insieme a mio fratello, una quali è Spineda e devi vedere che trasformazione ha fatto questa cavalla in pochi mesi che l’abbiamo, non solo per il risultato in pista, ma proprio caratterialmente”.
Una soddisfazione per te che sei la sua prima tifosa vederlo vincere a ripetizione ..
È sempre pronto a mettersi in discussione e a migliorarsi, un po' testardo ma ci sta. Ha guidato già di tutto, abbiamo girato mezza Italia tornando a casa qualche volta felici e altre volte un po' meno, ma è anche guidando il cavallo senza chance che fai esperienza. “
Tu lo consigli?
Ci provo, oltre a me ha una bellissima famiglia che lo stima e lo appoggia in tutto ma non tralascia i cosiddetti cazziatoni nel momento del bisogno, ehehehe. Io spero solo che l ippica migliori perché persone come loro meritano l’ippica dei tempi d'oro. Non tutti fanno questo lavoro solo spinti dalla passione, anche se ormai da guadagnare è rimasto ben poco”.
E l’ippica dei tempi d’oro tornerà grazie a ragazzi con la vostra passione! Forza e in bocca al lupo!