14/02/2013

Dopo il decreto truffa: no al tavolo del Mef e blocco delle corse

di admin

Al termine di un’intricata ridda di comunicati e dichiarazioni uscite nella serata di ieri si è stabilito che la Rappresentanza Unitaria dell’Ippica non parteciperà al tavolo del Mef previsto per il 22 febbario, che sembra saltare. Un incontro concordato soprattutto con il sottosegretario Vieri Ceriani, il più sensibile e meglio accetto all’ippica. Iinoltre, da quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport di oggi, la stessa Rappresentanza ha minacciato il blocco delle corse da parire dal 22 stesso. 
Dal canto suo Federippodromi, in un suo comunicato antecedente di qualche ora la disdetta di Rappresentanza Unitaria, aveva detto di voler partecipare al tavolo Mef, ma al di fuori della Rappresentanza unitaria, dalla quale sembra essere uscita il giorno già martedì, almeno a stare alla parole riportate da Gioco News del vicepresidente di Federippodromi Elio Pautasso. In contrasto con Pautasso sembrano però le dichiarazioni di Melzi d’Eril, presidente di Federippodromi, riportate da Elisabetta Busso, giornalista a lui molto vicina. Infatti quello del Conte, che la Busso definisce uno sfogo, è uno spot pro Lega: « Abbandoniamo alla svelta l'Unire, l'Assi, il Mipaaf che ci hanno portato ad essere l'ultima vera isola del consociativismo rosso. Proviamo per una volta a coniugare l'impresa con gli imprenditori, ad affrontare le sfide del mercato come gli italiani hanno sempre saputo fare. Una nuova entità – e cioè l'unica soluzione prevista dal decreto fiscale – favorirà provvedimenti e indirizzi utili a superare anche rapidamente i terribili vincoli del decreto. Piaccia o non piaccia, la realtà è questa».
Probabilmente c’è un problema di priorità. Pautasso vuole prima risolvere il nodo essenziale dei pagamenti dell’ultimo quadrimestre 2012 bloccati dal decreto truffa (e a nostro avviso di dubbia legittimità) che li dilaziona in tre anni per un importo totale di 100 milioni (quelli scomparsi quando Romano era al Mipaaf). Melzi d’Eril invece parla in una prospettiva più politica, in questo momento evidentemente più estranea al suo vice, che in quel ci Capannelle deve avere se possibile ancor più problemi di bilancio.