17/03/2016

Mipaaf: «Niente soldi agli ippodromi se non firmano la convenzione»

di admin

Qualche ippodromo – non sappiamo quale – ci ha provato a mandare le fatture di gennaio e febbraio al Mipaaf. E il direttore degli uffici ippici, Emilio Gatto, si è trovato un varco aperto che vale un Amérique. Infatti, con raccomandata ha risposto ai questuanti che il Mipaaf rigetta le fatture e non pagherà nulla alle società di corse finché queste non sottoscriveranno la convenzione scaduta il 31 di gennaio, la quale non può essere data per “tacitamente prorogata”, il tacito consenso infatti non è un istituto impiegabile dalla pubblica amministrazione.
Il problema è che gli ippodromi, in un incontro di qualche giorno fa, hanno detto che non firmeranno quella convenzione proposta dal Mipaaf, che taglia ulteriormente le sovvenzioni portandole a poco più di 50 milioni. Adesso, dopo il rigetto delle fatture, gli stessi ippodromi anche quelli che non hanno fatturato, ma che hanno capito di essere sotto assedio, rispondono a Gatto che se ritine non ci siano i presupposti legali per pagare perché non c’è convenzione, allora dovrebbe ritenere che non ci siano nemmeno quelli per correre, visto che in assenza di convenzione tutte le corse divengono clandestine. Come andrà a finire? Da qualche giorno si parla di una bozza di convenzione in procinto di essere messa sul tavolo dal Mipaaf come ultima condizione, tipo prendere o lasciare. E tutta questa schermaglia sa di pretattica. Il problema è che non si vede un’arma in mano agli ippodromi per vincerla questa guerra. Ma è questione di giorni.