12/04/2016

Una dozzina di ippodromi proclama il blocco dal 18 aprile

di admin

Ieri è uscito un comunicato congiunto di tutte le associazione degli ippodromi che decreta, a partire dl 18 aprile, il blocco delle corse da parte della «maggioranza delle Società di corse». La motivazione sta nei tagli alle sovvenzioni, ritardati pagamenti (si è fermi allo scorso agosto), mancato rinnovo della convenzione, che obbliga chi corre a mettersi in una posizione di illegalità.
Da chi è composta la «maggioranza delle società di corse»? Sarebbero tutti gli Hippogroup (Roma, Bologna, Cesena, Torino, Varese) ai quali si aggiungerebbero San Giovanni Teatino, Merano, Siracusa, Palermo, Foggia, Pisa. Gli altri dovrebbero correre, con in testa Milano e Napoli.
Sui Social Network in molti si tanno schierando contro il blocco. Il sentore generale che si respira su facebook è che in passato gli ippodromi abbiano avuto troppo e ora non debbano lamentarsi, ma casomai espiare, in proposito è illuminante un rusticano video di Roberto Faticoni, segretario Siag; dove peraltro parla di diciotto ippodromi in chiusura, mentre noi ne contiamo 16 (valutando doppi quelli che hanno sia Trotto che Galoppo). Forse aggiungiamo noi  –  pur riconoscendo che in passato gli ippodromi abbiano avuto troppo – non è il momento delle recriminazioni e dei vecchi rancori.

Dal canto suo Pautasso, come di direttore generale di Capanelle, ha emesso un comunicato nel quale si legge: «Secondo le recenti disposizioni (Decreto 24307 del 25 marzo) il Ministero non può effettuare pagamenti alla società di corse almeno fino al mese di ottobre 2016. Il che vuol dire per noi nessun introito a fronte di spettanze di servizi regolamentati da una convenzione che è per altro scaduta il 31 dicembre 2015».