20/07/2016

Anche Gabriele Gelormini ha guidato nel convegno di trotto sull’erba a Clairefontaine

di admin

Di Paolo Allegri – Un pomeriggio francese, lunedì 18 luglio, con il trotto sull’erba a Clairefontaine. Siamo in Normandia, vicino alla mondana Deauville, l’estate dei cavalli oltralpe regala spazio anche a questo bellissimo impianto immerso in uno splendido scenario naturale. In pratica, Clairefontaine è soprattutto una pista d’ostacoli, dal disegno similare a quello della nostra Maia, tanto che la selezione della locale prova elitaria per chaser, il Grande Steeple di Deauville, e la Grande Corsa Siepi, mandano spesso inviati di spessore al Gran Premio di Merano. Clairefontaine è un impianto polivalente, visto che vi si disputano corse al galoppo in piano, corse in ostacoli e, nella stagione estiva come spesso avviene nella provincia francese, corse al trotto sull’erba. Il convegno di lunedì 18 luglio è iniziato a mezzogiorno, nove le corse in programma, una corsa alla sella in apertura. Poi molte corse con i nastri al sulky, tanti partenti, sedici, quattordici, tredici, sempre un bel plotone di trotteurs che sfilavano sul green e provavano le false partenze come in qualsiasi ‘nastrata’ che  si disputa su una pista in sabbia. Cromaticamente al quadro davano fascino e suggestione le siepi del tracciato in ostacoli che corre parallelo al tracciato dove i trottatori corrono sull’erba nel tempo dell’estate e della vacanza. Tra i guidatori impegnati nel convegno di Clairefontaine anche il nostro Gabriele Gelormini. Non è stata una giornata fortunatissima per il driver torinese che alla seconda è finito sul tabellone degli squalificati, ha fatto quinto nella quinta corsa, si è classificato al sesto posto nella sesta e il trend è proseguito senza squilli, con un quinto posto nella settima, un’altra rottura prolungata nell’ottava e, miglior risultato del convegno, il quarto posto ottenuto da ‘Gelor’ nella nona e conclusiva corsa, poco dopo che in Italia erano passate le sedici. L’arrivo piu’ spettacolare del pomeriggio si è visto nell’ottava corsa, una prova sui 2900 metri con 14 a girare tra i nastri, che ha visto il giovane Antoine Alain Barassin, solo tre vittorie nelle corse PMU, indovinare tutto. Ha guidato Belle Sarthoise in una corsa all’attesa esemplare proponendosi in grande recupero all’interno. Con quel finale che è nel bagaglio di un interprete da grandi palcoscenici, Barassin ha portato al palo Belle Sarthoise che ha punito Berloise Verderie che aveva anticipato lo spunto in mezzo alla pista. Già, perché le corse al trotto sull’erba nell’incantevole ippodromo normanno si disputa su un tracciato calcato abitualmente dai purosangue. Così le rette sono lunghe, mediamente di maggior ampiezza rispetto a quelle abituali degli ovali di trotto, così bisogna prendere bene le misure. E quello ‘sbarbato’ di un Barassin, poco avvezzo alle vittorie, stavolta ha preso il tempo, ha trovato la luce per la sua Belle Sarthoise e, giustamente, ha levato al cielo il frustino in segno d’esultanza, già perché vincere contro alcune delle prime lame del circuito delle redini lunghe, per lui uomo della provincia, non era proprio un’abitudine.