20/08/2016

Una riflessione sulle corse virtuali e le quote (disastrose) dell’ippica reale

di admin

Di Mario “Amario” Alderici – Quando iniziarono a mettere nelle Sale Corse l'ippica virtuale a me faceva pena chi giocava quella buffonata.
Ora mi è capitato talvolta di guardare le quote di quella buffonata e di vedere le quote delle corse dei cavalli reali, e capisco perchè i ludopatici del virtuale guardano con pena e commiserazione noi nostalgici di ippica e appassionati di questo splendido animale che è il cavallo.
Negli Stati Uniti all'ingresso e all'uscita dall'ippodromo c'è il cartello che ringrazia i "patrons" (i finanziatori), gli appassionati ippici che giocano consentendo all'ippica di autofinanziarsi, in Italia invece si tratta lo scommettitore come una mucca da mungere con quote inverosimilmente basse (una lavagna del 150% sia antepost sia nell'imminenza della corsa è una truffa legalizzata perchè non si può giocare 10 e concorrere per 7) e nessuno ci ringrazia mai … né all'entrata nè all'uscita.

 

(Tratto da Facebook)