31/08/2016

Il pasticcio del 4% e delle dichiarazioni dei redditi è una mina vagante

di admin

A maggio il Mipaaf ha mandato i Cu (Certificazioni Uniche, ex Cud) che, come al solito, riportano i premi pagati l’anno prima. Ma chi, non avendo partita Iva come ippico professionista, rientra nel regime 4% potrebbe avere dei problemi aggiuntivi. Infatti in questi giorni qualcuno si è accorto di quello che si direbbe un errore nel Cud 2016: quest’anno il  4% è indicato come Acconto di imposta e non, come sempre, quale Imposta sostitutiva per premi e vincite con ritenuta a titolo di imposta secca. Sembra si tratti di un errore formale nella predisposizione di moduli, perché non è cambiata alcuna norma che modifichi la natura del 4%. Però tacendo si rischia di pagare e pagare tanto. Avvallando il 4% quale acconto, i premi andranno sommati in toto all’imponibile personale e si finirebbero col pagare le tasse su tutto l’ammontare dei premi percepiti. Un salasso fatale.

Come tutelarsi? Sembra possa essere utile inviare per raccomandata al Mipaaf (e al Mef per conoscenza) un’Istanza in autotutela per diffidare e intimare la correzione del Cu ricevuto. Ma le vie del diritto tributario sono infinite e questa mossa è ben lontana dal far stare tranquilli. Fortunatamente però, a quanto abbiamo saputo, negli Uffici Mef e Mipaaf c’è la convinzione che quest’errore vada corretto. Ma da quelle parti la velocità, specie nei passi ufficiali, non regna sovrana. Quindi a questo punto è auspicabile che le associazioni di categoria più rappresentative, ad esempio l’Anact, premano per un incontro tra Gualtiero Bittini, dirigente Mipaaf competente, e la direttrice dell’Agenzia delle entrate Rossella Orlandi: ne scaturisse una circolare esplicativa, questa rimedierebbe a un pasticcio (l’ennesimo) che potrebbe essere un potentissimo colpo di grazia a quello che rimane di un ippica che non merita di morire.