02/02/2017

Gp Firenze, URAGANO TREBI’ prenota il coast to coast

di admin

di Mario “Amario” Alderici – Ingiustamente declassato a gruppo 3 lo storico Gran Premio Firenze, la più antica classica del Trotto toscano, in vita da 78 anni (nel 1939 vinse Marcello Baldi con Finarium Great), una corsa che negli ultimi due anni  si è svolta al Visarno a mano sinistra (i 3 precedenti sempre al Visarno ma a mano destra) e ha visto trottatori vincere a velocità eccezionale (1.11.6 Saikala, 1.11.4 Telecomando Ok entrambi da leader), una corsa (sul miglio dalla fine degli anni 80) che apre la stagione per i 4 anni classici e che vede tra i vincitori fior di campioni (uno su tutti Varenne). Tra i più assidui vincitori del Firenze “Marmotta” William Casoli (che lo ha vinto 7 volte) e il “Pilota” Sergio Brighenti (a segno 6 volte), oltre alla scuderia di Paolo Orsi Mangelli a bersaglio 10 volte come proprietari. Purtroppo i tempi sono cambiati, e ci piace raccontare cosa raccontò William Casoli ad Antonio Berti “C’era uno spirito sportivo, c’era una sana rivalità anche fra noi guidatori che la gente avvertiva e ne era partecipe. A proposito di questo, mi ricordo un episodio che ancora oggi mi fa ridere. Una sera andai a cena con Sergio Brighenti e nel ristorante entra un mio fans. Mi osserva piuttosto sorpreso, poi mi chiama da una parte e mi domanda se io avevo fatto pace con Sergio. Io lo guardai meravigliato e gli dissi che io, con Brighenti, non avevo mai litigato. Andò via, ma poco convinto. C’era fra noi, anche con il vostro Vivaldo, tanta rivalità in pista, per cui la gente pensava che noi fossimo avversari anche nella vita, ma fuori dalla pista, invece, eravamo tutti amici. Altri tempi. Firenze è indimenticabile anche per la cucina. Io e Fausto Branchini eravamo assidui da Damasco, quella trattoria che c’è vicino all’ippodromo delle Mulina. Delle bistecche eccezionali. E poi, il proprietario, tutte le volte che venivo a Firenze mi faceva sempre trovare una forma di pecorino toscano. Altri tempi, altra tavola!”.

Vabbè, passiamo ai nostri tempi, tempi duri per tutta l’ippica. La corsa di quest’anno è nobilitata dalla presenza di un gran cavallo “bancomat” come Uragano Trebì (6) già vincitore di Stabile e Mediterraneo; se da un lato la castrazione dell’ottimo figlio di Nad Al Sheba gli ha impedito di correre le prove di grande vertice, dall’altro l’evitare troppe battaglie gli ha fatto mantenere la forma, tanto che (in ogni schema) in 16 uscite nell’annata ha raccolto 9 vittorie e 7 piazzamenti; in sulky a Uragano Gaspare Lo Verde che cercherà di ripetere il successo del compianto papà Biagio nel 2005 con Evoilà Caf. Nell’occasione Uragano (che all’ultima ha volato i 600 finali addirittura in 41.4) dovrebbe essere il terzo vincitore su 3 edizioni del Gran Premio Firenze da quando si corre al Visarno a mano sinistra, dato che parte fortissimo e che al suo interno i soggetti svelti (Ugolinast e Un Grande Ido) non dovrebbero avere alcun interesse a tenerlo. Le corse però non sono mai vinte in partenza, anche perché tra gli avversari ci sono soggetti di tutto rispetto, alcuni dei quali in lista d’attesa da tempo per centrare il primo alloro classico; non facile scegliere la prima alternativa tra 4 cavalli (Universo, Ugolinast, Umbral e Urali) valutabili più o meno sullo stesso piano. Un cavallo non semplicissimo di impiego ma dotato di grandi mezzi è Universo D’Amore (1) che, nell’equilibrio, scegliamo come prima alternativa a Uragano pur su distanza un po’ breve. Agendo in scia al probabile leader Uragano (ma deve riuscire a contenere Un Grande Ido) la classica piazzata di posizione con licenza di vincere può essere la veloce e regolare Ugolinast (2) per la quale non prendiamo in considerazione la deludente ma prudente prova di Milano della scorsa settimana, nella quale ha corso con i ferri in probabile preparazione per questo gran premio. Ci stanno anche Umbral Ferm (7) che tenta il salto di categoria con carta di 11 primi in 20 uscite e Urali Op (5) che, nonostante il risultato, non è dispiaciuto la scorsa settimana in Francia un po’ intralciato. Un filo inferiori gli altri 3, tra i quali però se la pista non è dura (soffre un po’ ai piedi) non va trascurato, anche se non è al 100%, Urlo Jet (4) che si adatta ad ogni schema. Un Grande Ido (3) parte molto forte ma è poco tenace anche se è in ripresa. Uno De Mayo (8) sulla pista di casa tenta un improbabile salto di categoria.

 

L’analisi e le quote di Mario “Amario” Alderici
Gran Premio Firenze (Gr.3)
05.02.2017 Firenze
PRONO:  6 – 1 – 2
UNIVERSO D’AMORE (Vincenzo Pisquoglio Dell’Annunziata) – Parte il giusto, ha colto il proprio record alla terzultima a Milano terzo finendo in leggero crescendo dalle retrovie; ha vinto 5 volte, la seconda nel 2015 in 1.14.7 a Milano con 600 finali in 43.6 per la testa (meno di 43 per lui che veniva da dietro) passando sulla curva conclusiva dopo aver seguito nel gruppo, sempre nel 2015 in 1.15.3 a Milano ottenendo strada dopo un quarto in 28.8, a maggio in 1.15.9 sulla lunga distanza a Milano con mezzomiglio finale in 59.3 spostando allo scoperto dalle retrovie dopo un miglio per passare al mezzo giro conclusivo, all’ultima in 1.15.7 sulla lunga distanza a Milano ottenendo strada dopo un km in 1.15.7. E’ su distanza un po’ breve ma per la potenza è la prima alternativa a Uragano. Controfavorito. Quota: 5,50
UGOLINAST (Gianni Targhetta) – Molto veloce in partenza, regolarissima, ha vinto 10 volte, 8 nell’annata, la penultima a settembre al proprio record di 1.12.9 sferrata finendo bene dalla scia dei primi nei 600 conclusivi in 42.4 con arrivo in 14, alla terzultima in 1.13.2 a Milano nel preferito assetto senza ferri da leader con lancio in 13.2 e seconda parte di gara in 57.3; resta su un quinto un po’ deludente ma con i ferri non riuscendo a progredire dalla coda nella seconda parte di gara esterna. La prova della scorsa settimana con i ferri è sembrata solo un lavoro in preparazione, è sempre al palo, se riesce ad agire seconda in corda dietro al probabile leader Uragano diventa la piazzata di posizione con licenza di vincere. Terza favorita. Quota: 7,00   
UN GRANDE IDO (Cosimo Cangelosi) – Molto veloce in partenza, ha colto il proprio record di 1.13.6 a maggio secondo nel Giovanardi sul doppio km finendo in crescendo dal gruppo nel mezzo giro finale esterno; ha vinto 4 volte, 2 nell’annata, l’ultima ad aprile in 1.14.8 a Bologna da leader con lancio in 14.5; resta su un quinto finendo in leggero crescendo dalla coda nei 600 conclusivi esterni dopo errore tra i nastri. Rapido e in ripresa ma un filo inferiore. Molto difficile. Quota: 44,00
URLO JET (Francesco Facci) – Piuttosto veloce in partenza, si adatta ad ogni schema, ha colto il proprio record di 1.13.9 ad aprile secondo superato ai 600 finali dopo aver agito in avanti con lancio in 13.8; ha vinto 6 volte, la quartultima a novembre in 1.15.7 a Bologna progredendo dalla scia del leader nei 600 finali in 44, l’anno scorso in 1.15.5 ottenendo strada dopo un quarto in 29.2 per allungare con 600 finali in 44.5, a maggio in 1.16 sul doppio km a Milano con mezzomiglio conclusivo in 58.4 progredendo dal gruppo nel miglio finale allo scoperto, alla penultima in 1.16 a Bologna ritrovandosi davanti sull’errore del leader nel mezzo giro iniziale in 31.3 per allungare con secondo giro in 59.7, la volta dopo un errore sulla curva finale quando seguiva i primi in corda. Leggermente inferiore e non al top, ma si adatta a tutto e se la pista non è dura (soffre ai piedi) può piazzarsi. Difficile. Quota: 30,00
URALI OP – Parte il giusto, regolare, ha colto il proprio record di 1.12.7 ad agosto terzo in un gruppo 3 in Francia; ha vinto 8 volte, 3 nell’annata, la penultima ad aprile in 1.14.8 a Milano progredendo dalla scia dei primi nella seconda parte di gara allo scoperto in 58.3 (28.9 l’ultimo quarto), a maggio in 1.18 sulla lunga distanza in Francia; alla penultima un terzo finendo in leggero crescendo dalla coda dopo un insolito errore al via, la volta dopo uno sfortunato “np” in un gruppo 2 in Francia in percorso esterno un po’ intralciato. Duttile e in ordine, ci sta bene. Sorpresa. Quota: 7,00  
URAGANO TREBI’ (Gaspare Lo Verde) – Velocissimo in partenza, regolarissimo, tranquillizzatosi con la castrazione, ha vinto a maggio lo Stabile in 1.13.4 finendo in crescendo dalla scia dei primi dopo avvio sollecito dalla seconda fila; ha vinto 14 volte su 27, 9 su 16 nell’annata, le ultime 4 consecutive, alla terzultima nel Mediterraneo in 1.14.2 da leader con lancio in 13.6 e seconda parte di gara in 57.1, la volta dopo al proprio record di 1.12.7 sferrato andando davanti con quarto iniziale in 29.5 per essere superato dopo 600 metri e tornare a prevalere con seconda parte di gara in 58.1, infine in 1.16.9 sul doppio km senza ferri da leader con lancio in 16 e 600 finali in 41.4. E’ un gioiello che sa fare tutto bene, dovrebbe andare davanti e arrivare fino in fondo. Favorito. Quota: 1,35
UMBRAL FERM (Enrico Bellei) – Veloce in partenza, regolare, ha colto il proprio record di 1.12.8 a luglio terzo a Follonica calando in retta dopo aver sfondato con quarto iniziale in 27.3 e aver tirato via a parziali invertiti con prima parte di gara in 55.8 e lo ha eguagliato a settembre vincendo a Follonica da leader con lancio in 13.1 e 600 finali in 42.8; ha vinto 11 volte su 20, l’ultima alla penultima uscita in 1.14.3 progredendo nel mezzo giro finale dalla scia del leader dopo breve errore al via, la volta dopo un posto d’onore provando a più riprese sulla leader in quota nella seconda parte di gara in 58. Sulle ali della crescita prova il salto di categoria e a schema favorevole se la gioca bene. Sorpresa. Quota: 7,00
UNO DE MAYO (Giuseppe Lombardo) – Parte il giusto, ha vinto 4 volte, 3 nell’annata, l’ultima ad aprile in 1.15.7 a Montecatini in percorso allo scoperto; ha colto il proprio record di 1.13.3 alla terzultima terzo finendo in crescendo dal gruppo; resta su un posto d’onore finendo in leggero crescendo dopo impegno esterno. Sulle ali della forma al top prova un improbabile salto di categoria. Outsider. Quota: 69,00