24/02/2017

Ponte Vecchio, Bellei tenta il record con TANO FOHLE SM

di admin

di Mario “Amario” Alderici – Va di scena lo storico (71esima edizione, si disputa dal 1947, si chiamava inizialmente Premio d’Autunno, poi per due stagioni Premio d’Inverno) Gran Premio Ponte Vecchio tornato l’anno scorso dopo 16 anni sulla distanza del doppio km; tantissimi campioni passati per questa classica, da buoni toscani ricordiamo quante volte il mito “Decione” Vivaldo Baldi lo vinse (ben otto, 3 volte con Birbone, allenato da “Cincerina” Omero) eguagliato in seguito da Sergio Brighenti e da un altro toscano docg come Enrico Bellei, le due vittorie di una delle più grandi cavalle nate in terra apuana (Agaunar), così come ricordiamo con piacere e nostalgia l’affermazione a grossa quota del beniamino locale Sperlak con in sulky Nello Bellei demolendo (all’allora record della corsa) in percorso esterno il leader Wildwook Brooke, e il cui successo rimarrà nel cuore e nella memoria di tanti ragazzi come me che nel parterre de “Le Mulina” corsero la retta insieme a Sperlak tutti braccia al cielo mentre il cronista Lorenzo Berti, solitamente impassibile, si lasciava andare ad un incontenibile urlo di gioia “Vieni Nellooooo!!!” … venne giù la tribuna! E Sperlak non fu l’unico della scuderia Kyra a vincere il Ponte Vecchio, addirittura lo vinse il primo prodotto dell’allevamento di Scandicci di Anna Maria Salvini (Steno), e in seguito Sion. Abbiamo accennato al fatto che in vetta all’albo d’oro (con 8 vittorie ciascuno) ci sono 3 driver mostri sacri; ma se “Decione” e il “Pilota” purtroppo non ci sono più, Enrico Bellei quest’anno ha le carte in regola per centrare la nona con Tano Fohle Sm (7) che ha carta di 17 successi in 24 uscite, con il bell’uno – due realizzato alla Maura (Encat – Barbetta) nel quale soprattutto è piaciuto in quello che in passato era il suo tallone d’Achille, la meccanica. Al Visarno non corre da circa un anno ma è imbattuto (3 su 3), ci sarà da valutare lo stato della pista dato che ha raggiunto un’azione pulita senza ferri anteriori (“resinato” ai piedi da Gennaro Casillo) e una pista troppo dura ne condizionerebbe  la chance; la distanza è dalla sua, il numero esterno non è poi così male trattandosi di un soggetto che deve agire su un binario senza manovrare e che con la destra libera sul primo rallentamento verrà presumibilmente via per andare sul leader, dato che sul doppio km non ci dovrebbe essere nessun altro del campo ad avere interesse a farsela scoperto, e non è detto che (a seconda di chi è in testa) sulla distanza Tano possa anche ottenere strada. Certo ci sarà da vedere quanto sarà infuocata per le posizioni la fase iniziale con ai primi quattro numeri quattro provetti partitori (dopo il ritiro dell’infortunato Divisionist). Tra questi, per la posizione, la velocità iniziale e la testa d’oro le nostre preferenze vanno a Reine Du Zack (2) e a Oncle Photo Vl (3); la femmina è piaciuta senza riserve nel Locatelli con avvio veemente e arrivando ancora molto carica ma senza spazio riuscendo infine a non scomporsi quando il driver vincitore involontariamente (nel colpo di reni di gioia per esultare) le ha quasi dato una testata (che Reine ha evitato spostando la testa senza sbagliare) e può centrare il primo alloro classico; dopo la doppietta di Radiofreccia Fi (andata a fare la mamma e che detiene il record della corsa sia sulla media sia sulla breve distanza, sul miglio in condominio con Mirtilo Rosso) sarà Oncle Photo a cercare il tris consecutivo della Wave, è dotato di un parziale micidiale che se riesce da esprimere da secondo in corda (improbabile che sul doppio km in pista grande voglia farsela davanti qualora ci vada) è micidiale. E se Oncle è dotato di un terrific speed, che dire della Exploit Caf Tenerife (6) che quando sta bene muscolarmente come ora ha gran finish che nel Barbetta e nel Locatelli ha potuto fornire tardivamente per evenienze tattiche contrarie; se compensasse con un po’ di fortuna e al mezzo giro finale dovesse essere coperta in pariglia dietro i primi tutti dovranno fare i conti con lei. Se i quatro nominati hanno forma al top documentata, in prima fila gli altri due sono ottimi partitori e avrebbero le carte in regola per fare il colpaccio se fossero nella condizione migliore: Rania Lest (4) rientra dalle vittoriose Royal Mares nelle quali è apparsa più gestibile e meno ardente riuscendo a far bene (di rimessa) anche l’arrivo, Superbo Capar (5) ha ripreso (come faceva da puledro) a fare le bizze quando parte a rete e il fatto che da oltre 6 mesi non fa una prestazione buona (unitamente alla distanza e all’avere all’interno quattro partitori che rendono non facile il suo amato percorso di testa) fa sì che non sia tra i nostri favoriti fermo restando il gran rispetto per la sua classe e il fatto che cambiando briglia ha lavorato bene. Se la prima fila è composta da soggetti che, chi più chi meno, hanno qualche speranza di centrare il bottino pieno, la seconda vede invece soggetti che a questi livelli non sono mai vincenti. Avrà tanto tifo “viola” dalla sua il fiorentino Rum e Coca Day (12) che visse il suo giorno di gloria l’anno scorso proprio in questa corsa in cui fu secondo a sorpresa meritatamente dopo errore dovuto ad un intralcio; nell’occasione in sulky a questo trottatore orfano (fu allattato con il latte artificiale perché la madre morì nel parto) il suo mentore (insieme ovviamente al proprietario appassionatissimo Gabriele Paggetti) Simone Visi al primo impegno così importante. “La corda è vita” dice Massimo Andreani, e lo spera Rorimac Baba (8) che per le vie brevi cercherà di restare a contatto dei primi per cogliere l’ennesimo piazzamento. Gli altri 3 restano tutti su un successo ma tentano un salto di categoria improbabile: Top Gun America (10) è sempre al palo ma resterà presumibilmente nelle retrovie al via, Tatanka Cup (9) e Shaghy (12) sono cresciuti dalle reclamare ma ora è troppo dura.

L’analisi e le quote di Mario “Amario” Alderici
Gran Premio Ponte Vecchio (Gruppo 3)
26.02.2017 Firenze
PRONO:  7 – 2 – 3
DIVISIONIST RITIRATO
REINE DU ZACK (Marco Smorgon) – Molto veloce in partenza, ha colto il proprio record di 1.10.2 ad agosto seconda in Francia sferrata stampata dopo aver agito in avanti; ha vinto 13 volte, 2 nell’annata, l’ultima italiana nel 2015 in 1.12.1 senza ferri progredendo dalla scia del leader nella seconda parte di gara allo scoperto in 55.9, l’ultima a giugno in Francia in 1.13.1 sulla lunga distanza finendo bene dalle retrovie; dopo 2 “np” (il primo comunque in quota in percorso esterno, il secondo in Francia non riuscendo a progredire dalla coda nel mezzo giro finale esterno) un buon posto d’onore nel Locatelli arrivando senza spazio nei 600 finali in 43.3 dopo essere andata davanti nel lancio in 13 e aver mandato via dopo un quarto in 27.8. Ha velocità e fondo, rivista al meglio a Milano, può centrare il primo alloro classico. Controfavorita. Quota: 4,50
ONCLE PHOTO VL (Federico Esposito) – Molto veloce in partenza, regolare, ha colto il proprio record di 1.12 a ottobre terzo finendo in crescendo dalla coda nel km conclusivo esterno; ha vinto 31 volte, 5 nell’annata, all’ultima nel Vittoria a Bologna in 1.15.6 sulla lunga distanza con miglio conclusivo esterno finendo in crescendo negli ultimi 600 in 43.8. Un altro soggetto che unisce velocità iniziale e fondo, ha un parziale micidiale che fornisce al meglio da coperto (può correre anche in avanti ma preferibilmente sula breve e in pista piccola), può farcela. Terzo incomodo. Quota: 4,50   
RANIA LEST (Alessandro Gocciadoro) – Molto veloce in partenza, al rientro, meno ardente rispetto al passato, non è una leonessa nel finale, ha colto il proprio record di 1.11.1 l’anno scorso vincendo sferrata agli anteriori nel preferito percorso da leader con quarto iniziale in 28.5 e seconda parte di gara in 56.2; ha vinto 22 volte, 5 nell’annata, le ultime due consecutive, la prima in 1.13.3 a Milano ottenendo strada nel lancio in 13.7 per allungare con seconda parte di gara in 57.6, la seconda nelle Royal Mares in 1.13.1 finendo in crescendo nei 600 conclusivi in 42.8 dalla scia della leader a cui aveva ripiegato in scia nel lancio in 12.7. Caratterialmente migliorata, a Napoli si è fatta gestire e ha dato il meglio anche agendo di rimessa, però non corre da oltre due mesi e lo stato di forma è da valutare; sulla linea migliore ci starebbe bene. Grossa sorpresa. Quota: 15,00
SUPERBO CAPAR (Giuseppe Lombardo) – Molto veloce in partenza (quando si avvia di trotto, cosa che non sempre gli riesce), non ama girare al largo, in possesso di ottimo cambio di marcia, ha colto il proprio record di 1.11.6 a marzo vincendo nel Padovanelle finendo bene dalla scia dei primi e lo ha eguagliato a giugno vincendo il Repubblica a Bologna da leader con lancio dal 6 in 13.7 e km finale in 1.11.5; ha vinto 18 volte, 6 nell’annata, l’ultima a luglio nel Due Mari in 1.12.4 nel preferito percorso in avanti “scambiando” con un avversario dopo il lancio in 14.2 per allungare con 600 finali in 41.7; resta su 4 “np”, alla penultima non riuscendo a progredire dalla coda nel km finale esterno, la volta dopo nel Locatelli sbagliando al via. Se fosse nella condizione migliore e agisse nell’amato percorso in avanti ci starebbe bene, ma la forma recente e soprattutto, l’idiosincrasia ritrovata (lo faceva da puledro) per allinearsi di trotto, lasciano molti dubbi; per classe e velocità iniziale merita comunque rispetto perché cambia briglia e ha lavorato bene. Grossa sorpresa. Quota: 18,00
TENERIFE (Davide Nuti) – Piuttosto veloce in partenza, regolare di meccanica ma alterna nel rendimento per problemi muscolari (in inverno non vivendo in paddock tende a bere meno e a bloccarsi di muscoli), ha vinto 11 volte, nel 2015 la quinta in 1.15.4 da leader a Bologna con lancio in 14.6 e km finale in 1.13.3 con 600 finali in 43.2 e arrivo in 14.2, in 1.14.5 sferrata ai posteriori sempre in avanti con lancio in 13.7 e 600 conclusivi in 43.7, sferrata agli anteriori in 1.13.8 a Montecatini sfondando con secondo paletto in 14 (mezzo giro iniziale in 29), senza ferri davanti nel Marangoni Filly in 1.13.6 finendo in crescendo dalla scia della leader nei 600 conclusivi in 42.4 dopo essere andata davanti nel lancio in 13 e aver mandato dopo un quarto in 28.3, ad aprile in 1.14.3 a Padova sferrata agli anteriori ottenendo strada dopo mezzo giro in 29.7 per allungare con 600 finali in 43.7, a maggio nell’Europa Filly sempre nel preferito assetto sferrata agli anteriori al proprio record di 1.12.5 a Milano finendo in crescendo dal gruppo con seconda parte di gara in meno di 57, alla terzultima in A – B in 1.12.9 senza ferri davanti finendo forte nei 600 conclusivi in 43.3, poi 2 quarti, il primo sfortunato nel Barbetta finendo in crescendo dalla scia dei primi dopo aver trovato tardivamente l’aria, il secondo nel Locatelli finendo in crescendo dalle retrovie nei 600 conclusivi della testa in 43.3. Quando sta bene di muscoli ha un parziale micidiale, se sprinta da vicino coperta se la gioca bene. Sorpresa. Quota: 8,00
TANO FOHLE SM (Enrico Bellei) – Parte il giusto, ha qualche problema di meccanica che migliora quando corre sferrato davanti, rende al meglio quando può agire su un binario senza manovrare; ha colto il proprio record di 1.11.4 a maggio a Follonica vincendo sfondando dopo mezzomiglio allo scoperto; ha vinto 17 volte su 24, 12 su 18 nell’annata, la terzultima alla quartultima uscita in 1.12.1 sferrato agli anteriori in percorso esterno con km finale allo scoperto e seconda parte di gara in 57.4, la volta dopo un insolito errore sulla curva finale subendo un anticipo quando era al largo dei primi, infine 2 successi nel preferito assetto senza ferri davanti, il primo nell’Encat in 1.14.4 sul doppio km con miglio finale allo scoperto e mezzomiglio conclusivo in 58, il secondo nel Barbetta in 1.14.3 sulla lunga distanza con km finale esterno e progressione nei 700 conclusivi. Facile nell’Encat  e nel Barbetta nel suo schema preferito agendo su un binario senza manovrare, senza ferri davanti (con la resina ai piedi) è migliorato tanto di meccanica ma deve trovare una pista non dura, imbattuto a Firenze (3 su 3 quando però correva in categoria inferiore a questa), per noi è il favorito. Favorito. Quota: 2,50  
RORIMAC BABA (Giorgio D’Alessandro junior) – Piuttosto veloce in partenza, regolare, rende al meglio di rimessa in corda, ha colto il proprio record di 1.11.8 a luglio vincendo mandando via nel lancio in 13 per tornare a prevalere con seconda parte di gara in 55.9; ha vinto 19 volte, 4 nell’annata, l’ultima alla quartultima uscita in A – B in 1.14.7 con seconda parte di gara in 58 (28.6 il quarto finale) scattando  in retta dalla scia del leader dopo averlo seguito dal via; resta su due quinti, all’ultima seguendo i primi in corda in quota nella seconda parte di gara in 57.4. Duttile ma un filo inferiore, si “aggrapperà” alla corda per un piazzamento. Difficile. Quota: 44,00
TATANKA CUP (Cosimo Cangelosi) – Piuttosto veloce in partenza, regolare, ha colto il proprio record di 1.13.5 a ottobre a Milano secondo finendo in crescendo dal gruppo; ha vinto 9 volte, 5 nell’annata, all’ultima in 1.14.1 a Milano nel preferito assetto sferrato finendo in crescendo nei 600 conclusivi in 43.8 dopo essere stato respinto nel lancio in 13.6 e impegno esterno. All’ultima ha corso alla grande ma il salto dalle reclamare ai gran premi è troppo lungo. Outsider. Quota: 69,00  
10 TOP GUN AMERICA (Rene’ Legati) – Parte il giusto, regolarissimo, ha colto il proprio record di 1.12.8 a settembre vincendo in percorso esterno finendo in crescendo nei 600 conclusivi in 43.4; ha vinto 10 volte, 8 nell’annata, all’ultima al rientro in 1.15.8 sulla lunga distanza a Milano con km finale allo scoperto e mezzomiglio conclusivo in 58.2. E’ sempre al palo ma in categorie inferiori resterà presumibilmente nella coda del gruppo e il salto di categoria è lungo. Molto difficile. Quota: 50,00
11 RUM E COCA DAY (Simone Visi) – Parte il giusto, regolare, ha colto il proprio record di 1.11.6 a maggio terzo in una batteria del Lotteria finendo in crescendo dalla scia dei primi; ha vinto 17 volte, 3 nell’annata, l’ultima alla penultima uscita in 1.14.5 sul doppio km sfondando con terza frazione in 14.1 (43.7 i primi 600) per allungare con mezzomiglio finale in 57.7 (28.6 l’ultimo quarto), la volta dopo un “np” accusando in retta il mezzomiglio conclusivo allo scoperto. Tornato in ordine, l’anno scorso fu la sorpresa della corsa, renderebbe al meglio senza ferri ma cercherà di piazzarsi anche stavolta. Difficile. Quota: 44,00  
12 SHAGHY (Massimo Barbini) – Parte il giusto, ha colto il proprio record di 1.12.9 nel 2015 a Follonica secondo in tris finendo in crescendo dopo impegno esterno; ha vinto 12 volte, 5 nell’annata, all’ultima in 1.15.7 sul doppio km ottenendo strada dopo un quarto in 30.9 per allungare con km finale in 1.13.7. In ordine ma resterà presumibilmente nella coda del gruppo e il salto dalle reclamare ai gran premi è troppo lungo. Estremo outsider. Quota: 100,00