16/04/2013

Tuci: «Abbiamo dormito sull’assistenzialismo. Ora ci svegliamo»

di admin

Giorni fa abbiamo pubblicato un intervento di Giovanna Guercilena, giornalista collaboratrice del Gruppo de Il Sole 24 Ore. In estrema sintesi la Guercilena scriveva: ho conosciuto l’ippica per caso, mi diverte, ma non ne capisco le rivendicazione: come potete pensare che questo tipo di attività possa pesare sul bilancio dello stato e da questo essere amministrata? Avevamo girato la domanda a chi sostiene Lega Ippica, un progetto che si propone di dare una risposta forte in proposito. Che vi riesca per ora rientra nella valutazione del singolo. Ecco la risposta gentilmente fattaci arrivare qualche giorno fa da Enrico Tuci.

Clicca qui per leggere la lettera di G. Guercilena

Cara Giovanna,
condivido interamente la sua lettera.
Purtroppo gli ippici si sono ormai abituati, con rassegnazione, a "tanta confusione e tanta approssimazione", come giustamente lei scrive.
Purtroppo il settore è stato cullato per molti anni in un benessere che ha fatto perdere di vista tutti i valori veri, valori come la serietà, la cultura, il rispetto e, soprattutto, l'amore verso il cavallo.
Chi ci ha governato ha pensato solo all'oggi e mai al domani, si è beato di grandi scorpacciate che, adesso, hanno dato a tutti un violento mal di pancia.
Di chi è stata la colpa? Certamente di tciascuno, anche di tutti quegli ippici che non si sono, semplicemente, mai interessati della cosa pubblica, impegnati duramente a lavorare coi loro cavalli, coi loro durissimi orari e proiettati ogni giorno da un ippodromo all'altro con l'obiettivo di ottenere il risultato sportivo, quello immediato, e non attenti a cosa stava succedendo nella stanza dei bottoni. Questo disinteresse della cosa pubblica è molto italiano e credo sia giunta l'ora, non solo nell'ippica, di svegliarsi e di reagire, ma è mia fortissima convinzione che chi ha governato il settore avrebbe potuto e dovuto fare molto, molto di più.
Da quando lo Stato, pardon, la politica, ci ha messo le mani è stato un disastro!
Da delle nostre stime ci sentiamo di dichiarare che chi ha governato l'ippica negli ultimi 15 anni ha "bruciato" oltre un miliardo di euro in sprechi e ruberie di vario tipo, se lei fosse interessata potremmo entrare nel merito di un approfondimento.
Non parliamo poi di quanto ci è stato sottratto nel momento in cui la mala-politica ci ha imposto di condividere le "nostre" Agenzie con tutte le altre scommesse, nessun piano, nessun risarcimento.
E' solo da 4 anni che lo Stato parzialmente ci sostiene, grazie all'intervento del Ministro Zaia, ma non le dico che pena per avere quei soldi! Le faccio anche osservare che gran parte di quello che lo Stato ci dà (o promette di darci) con la mano destra ce lo toglie subito con la mano sinistra. Le faccio notare, ad esempio, che "il palazzo" che gestisce il settore costa ancora oggi 18,8 milioni all'anno, e tutti noi ancora non riusciamo a capire per fare che cosa! Ma non avevano soppresso il Carrozzone?!
L'unica prospettiva è la gestione diretta da parte degli ippici e lo sganciamento graduale dalla gestione e dai contributi dello Stato. Non possiamo, anche per principio etico, gravare sulla comunità, ma soprattutto è illusorio pensare che un Ministero possa guidare un settore così complesso, non esiste proprio, e i risultati sono sotto agli occhi di tutti.
Concordo con lei anche sulla possibilità di una "riduzione del carico fiscale" e ritengo che lo Stato potrà aiutarci con una defiscalizzazione guidata che favorisca anche e soprattutto i proprietari e gli scommettitori che sono il capitale sociale del settore. Da 9 mesi lavoriamo alla promozione e al miglioramento del progetto di Lega Ippica Italiana dove ritengo ci siano tutte le linee guida necessarie per rendere il settore autonomo e ridare un senso e una dignità al nostro lavoro di ippici.
Un abbraccio

Enrico Tuci
Imprenditori Ippici Italiani