29/03/2017

VARIETA’ LUIS è il nuovo recorder della generazione

di admin

di Paolo Allegri – Con l'1.12.5 firmato martedì a San Giovanni Teatino da Varietà Luis, il record della generazione 2014 ha cambiato ancora una volta padrone. In meno di venti giorni si sono alternati al vertice delle V tre proprietari del record dei tre anni. Come se il trotto italiano di vertice si contendesse questo titolo di primavera. Fase dunque effervescente ed intrigante della stagione, con gli assi da cuore delle scuderie e i maggiori portatori di un sogno, i tre anni classici, che rullano sugli ovali di sabbia con un solo intento: contendersi la gloria e la fama di quell'etichetta di recorder della generazione. Qualcosa che sembra una novità dell'Italia del trotto, che pur in una fase di stagnazione delle risorse e dell'appeal, ritrova motivazioni nell'inseguire alla maniera americana o di certi sport come l'atletica e il nuoto la miglior performance cronometrica anziché una coppa da alzare al cielo in una classica. Svolta che è anche motivo d'interesse per gli appassionati che hanno ripreso a lucidare le tabelle dei record e magari attrezzarsi di un cronometro con tanto di parziali per trascorrere un pomeriggio all'ippodromo. Se il 2016 ci aveva consegnato l'1.13 siglato il 30 ottobre scorso ad Agnano da Vivid Wise As, poi laureato dell'Allevatori, la primavera ha visto ballare forte sul palcoscenico della velocità trottatori di pura stoffa. Ha aperto le danze sabato 11 marzo Valchiria Bar (da Napoleon Bar), che ha volato il miglio da 1.12.9. La performance top della targata Bar ha guidato la classifica cronometrica dei tre anni per quattro giorni, dato che il 15 marzo a Capannelle Vincennes Font, un figlio di Varenne, ha abbassato il limite di un decimo, trottando il miglio romano da 1.12.8. Ha risposto Von Wise As (Muscle Massive) che il 25 marzo sempre sul tracciato capitolino ha corso sullo stesso livello cronometrico del varennino, eguagliando il primato. Martedì il record della generazione ha cambiato di nuovo proprietario con il ciocco di Varietà Luis (da Ideale Luis), un cavallo di mole che Alessandro Gocciadoro che l'ha da poco in training (l'aveva plasmato a due anni Edy Moni), ritiene un soggetto importante, da classiche tanto per intenderci. Dopo l'1.12.5 di martedì sul veloce tracciato pescarese, si può fare un bilancio della generazione.

I numeri dicono che finora 47 cavalli di tre anni sono stati capaci di correre sotto l'1.14. Di questi 27 sono maschi e 20 femmine. La top ten, in un range da 1.12.5 a 1.13.2, vede figurare una sola femmina, quella Valchiria Bar che è stata primatista e che al momento si attesta al quarto posto della graduatoria con il suo 1.12.9. Il podio vede Varietà Luis (12.5), Vincennes Font (12.8) e Von Wise As (12.8) ai primi tre posti. Al quinto posto, dietro Valchiria Bar, spunta Vessillo As (da Mondiale Ok), attestatosi su 1.12.9. Un'occhiata ai sire ci consegna la superiorità di Varenne che tra i tre anni che hanno corso sotto l'1.14 può vantare nove eredi. Quattro sono gli Adrian Chip, quattro anche i figli di Conway Hall e interessante anche il dato di Ideale Luis, con tre soggetti, e due sono i Gruccione Jet. Un quadro dei piu' veloci in continua evoluzione per le posizioni di vertice, dove alcuni confronti diretti sulla pista di Roma (Vincennes Font contro Varietà Luis e Von Wise As contro Vessillo As) hanno favorito queste misure cronometriche di pregio. Adesso la tappa classica del Gran Premio Italia all'Arcoveggio, prevista per domenica 9 aprile, potrebbe dare un ulteriore volto, e un nuovo proprietario, a quel record della generazione che per un cavallo da corsa resta un fiore all'occhiello.