07/05/2013

Botti: «Imprenditori Ippici rilevi Agnano». E la proposta cade nel vuoto

di admin

Ieri, nella giornata in cui Imprenditori Ippici Italiani ha formalizzato il suo scontato sostegno al progetto Lega Ippica, Giuseppe Botti ha lanciato una proposta che voleva essere una provocazione, ma mica tanto. «Diamo più credito al progetto di privatizzazione rilevando la gestione di Agnano. L’Ippica a me ha dato molto, anche per questo sento il bisogno di espormi in questi giorni tragici», ha commentato il trainer di Galoppo. La replica di Marco Zafferoni (Allevamento Baba-Trotto): «Prima dovremmo avere rassicurazioni dallo Stato». Botti: «No, chiaro che dovremo analizzare conti, ma io non faccio l’imprenditore con il paracadute dello stato. Se questo è l’atteggiamento me ne vado».
La nostra impressione però è che il caso si sia un po’ gonfiato nei toni per un’incomprensione. Zafferoni pensava alle regole del settore, Botti credeva si riferisse a un finanziamento. Ma è una nostra impressione. Per il resto la discussione è sembrata più concreta del solito, anche se le presenze erano meno: una ventina di persone, tra i quali Roberto Brischetto, che per la prima volta interveniva a Imprenditori Ippici. La riunione si è svolta su temi concreti e proprio per questo ha avuto al centro il muro di gomma frapposto dalla politica nei confronti dell'ippica. Un  muro che si personifica soprattutto in Vaccari, il delegato Mipaaf all'Ippica che, dopo essere sembrato una sorta di salvatore, sembra ora disinteressarsene. Tra le cifre esposte da notare la stima del montepremi dispensato al traguardo ma ben lungi dall'entrare nella casse degli ippici. Si è parlato di 11 milioni, che con una proiezione porterebbe ad appena 44 annui. Ovvio che i Grandi Premi siano programmati più avanti, ma tutti hanno la sensazione che da parte del Mipaaf, in assenza di progetti e competenze, si stia cercando di risparmiare il più possibile. Così, se mai un giorno ci si trovasse a pagare… Si è anche presa in considerazione la possibilità di affidarsi a un consulente per seguire e controllare i vari iter di pagamento. Ma l'impressione è che sarebbe inutile, perché il problema tecnico è un pretesto dietro il quale si cela un blocco politico. Adesso quindi l'azione andrà in direzione dei nuovi sottosegretari.