19/09/2017

Continentale da urlo, 1.11.5 in mano senza forzare, URLO DEI VENTI eguaglia il record mondiale, la pagella di Amario

di admin
di Mario “Amario” Alderici – Record europeo assoluto (e ovviamente della pista e della corsa) e record del mondo eguagliato in pista da mezzomiglio in uno stratosferico 1.11.5 senza forzare per Urlo Dei Venti che aveva vinto a Montecatini non al top il Nello Bellei con km scoperto in 1.10 e oggi era in ulteriore crescita (cosa evidenziata anche dall’ottima sgambatura). Ottima la quota al tot di 4,23. In testa con il solito avvio velocissimo è andato Unicorno Slm con lancio in 14.1 su Dijon e Urlo Dei Venti con al largo Deammoko. I due francesi non si sono presentati su Unicorno che continuava di lena ed è stato Urlo a muovere alla svelta per presentarsi e rilevare Unicorno che non si è opposto, pur non rallentando con primo mezzo giro in 28.5. Con seconda curva da 1.09 (13.8 il paletto) Urlo ha sancito la propria superiorità passando il primo giro in 56.9 e proseguendo su parziali tutti in meno di 15. Alle sue spalle Unicorno, Dijon, Dreammoko, Una Bella Gar con al largo Ulisse D’Asolo e infine Uno Italia con a lato Ursa Caf; discosta Umaticaya poi di galoppo sulla penultima curva (continuando nelle sue difficoltà di meccanica) come aveva fatto Urali Sm al via.
Al passaggio ha mosso Dijon in anticipo su Deammoko  ma è naufragato sull’ulteriore allungo di Urlo che ha coperto la retta opposta da 1.09.5 (13.9 il paletto) inseguito dal solo Unicorno.
Retta d’arrivo che è stata una vera e propria passerella per Urlo che non è stato nemmeno stappato e ha concluso in mano al record di 1.11.5 sul doppio km dando la chiara sensazione che, se ce ne fosse stato bisogno, avrebbe potuto fare molto meno. Di fronte a questi numeri poco da fare per gli avversari con netto secondo un ottimo Unicorno Slm mentre nella lotta a fruste alzate per le altre piazze è emerso terzo Deammoko su Uno Italia finito bene in preferenziale dopo aver pagato la scelta tattica di andare all’interno anziché in fuori sulla curva finale e che sarà da attendere con fiducia in pista grande (però con il bastone di dentro stavolta è piaciuto anche sulle piegate a raggio ridotto) e sul miglio. Solo quinto Dijon che ha pagato il km finale allo scoperto deludendo un po’. Ha capeggiato i battuti fornendo rientro positivo Ursa Caf.
Qualche critica sui social alle condotte di corsa di Derieux e Paal: a nostro avviso Benissimo Paal (soprattutto sulle curve), assolto Derieux, ogni parola su Bellei sarebbe superflua (capisce le cose in corsa dieci metri prima che queste succedano, è geniale).
Dijon non è andato a chiedere strada a Unicorno, si è presentato Urlo che ha sfondato al prezzo di 600 iniziali in 42.3 (non mandato, Paal non si oppone, con il suo Unicorno in evidente difficoltà sulle curve non può comandare tutta strada, ma non è che abbia mandato, né ha fatto gesti, né ha detto qualcosa neanche rispondendo a Enrico che gli strillava di mandarlo e che lo avrebbe fatto correre facendo andatura, come poi Enrico ha in realtà fatto mantenendo la parola).
Derieux con Dijon probabilmente non sarebbe mai riuscito a sfondare perché Dijon (almeno ieri) era molto (ma molto) meno esplosivo di Urlo e l’intenzione di Paal non era quella di mandare a priori.
Cmq non è che si sia steso spalle indietro sul sulky Paal, fa 28.5 mezzo giro, poi sulle curve non può comandare a fondo Unicorno e vede che quell’altro va più forte e Urlo passa ma non è che venga mandato via clamorosamente, Paal ha guidato perfettamente e non parla (né fa cenni ad Enrico con la testa come ha detto qualcuno): Enrico gli dice che se avesse sfondato lo avrebbe lasciato correre, Paal continua del suo passo senza né rispondere né mandare fermando né reggere ad oltranza e Urlo sfonda.
Tatticamente Derieux avrebbe potuto anticipare Urlo, ma il Dijon di ieri probabilmente non sarebbe riuscito a sfondare su Unicorno (pur questi in difficoltà sulle curve e ancora ottimo e netto secondo sul palo grazie alla tenacia e alla forza sua e alle mani di Paal nel tenerlo di trotto), in ogni caso (E QUESTO SCRIVIAMOLO A CARATTERI CUBITALI) il risultato non sarebbe cambiato: ieri Urlo un match lo poteva fare solo con una grandissima campionessa che attendiamo e che si chiama Unicka.
Per illustrare la vittoria di Urlo bastino le parole di Enrico Bellei in premiazione: Se avessi voluto avrei fatto ancora un secondo in meno. I numeri ormai lasciano il tempo che trovano. Io stesso scendo in pista senza nemmeno più il cronometro. Però con Urlo sono tornato ad avere la voglia di lavorare un cavallo la mattina.
 
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URLO DEI VENTI – Eccezionale a Montecatini, ora è ulteriormente progredito ed è impressionante, si schiaccia giù e vola. Sgamba benissimo, in corsa è un missile terra aria, parte a mezza botta, si presenta a chiedere strada, sfonda un po’ mandato un po’ di forza con 600 iniziali in 42.3 e seconda curva in 13.8 (da 1.09), va via con andatura costante, conclude isolato eguagliando il record mondiale in pista da mezzomiglio sul doppio km di 1.11.5 (fatto da Resolve nell’International Trot nel 2016) senza mai pigiare sull’acceleratore, senza togliere i tappi e dando la netta sensazione che, se ce ne fosse stato bisogno, avrebbe fatto meno di 1.11. Atomico. Voto: 10
UNICORNO SLM – Cavallo di mole che in pista piccola non può distendersi al meglio ma è al top della forma, bello in sgambatura, rapidissimo in avanti nel lancio in 14.1, ha difficoltà meccaniche sulle curve a raggio ridotto e Wim Paal (bravissimo a tenerlo di trotto) non può forzare quando dopo mezzo giro in 28.5 arriva su di lui Urlo, sulle rette ne segue il ritmo micidiale, sulle curve deve accontentarsi trottando più con la testa che con le gambe; migliorato in tenuta anche sulla distanza e da attendere con fiducia in pista grande. Voto: 8,5           
UNO ITALIA – Sfortunato, paga una scelta tattica errata sulla curva finale ma piace molto nella nuova impostazione con bastone interno che gli fa digerire un po’ meglio le piegate di pista piccola (pollice decisamente su per Lorenzo Baldi in veste di trainer, meno convincente in quella di driver), nelle retrovie in corda, trova la destra libera al mezzo giro finale e si lancia al largo con bel piglio ma anziché proseguire nella progressione esterna sulla curva finale scende nuovamente in corda in scia al calante Dijon precludendosi la possibilità di lottare per il posto d’onore, in retta riparte praticamente da fermo in preferenziale e finisce bene. Da attendere con fiducia in pista grande e sul miglio. Voto: 8      
DREAMMOKO – Al largo, sulla prima curva lascia uscire Urlo per scendere terzo in corda, muove al km, resta in quota. Voto: 6,5
URSA CAF – Buon rientro anche se non ha preso nulla, al largo, resta in quota; da attendere con fiducia in pista grande. Voto: 6,5
DIJON – Un po’ la delusione della corsa, saltato al via da Unicorno, non anticipa Urlo (decisione che ha fatto discutere ma a corsa vista il risultato non sarebbe cambiato), si scopre al secondo passaggio, cede sulla curva finale. Voto: 5,5
UNA BELLA GAR – Nel gruppo in corda, cala sulla curva finale. Voto: 5,5
ULISSE D’ASOLO – Al largo, al mezzo giro finale logicamente chiama la mamma. Voto: 5,5
UMATICAYA – Il potenziale non si discute ma attualmente non trotta, ancora alle prese con i problemi di meccanica, discosta, sbaglia sulla seconda curva. Voto: 4
URALI SM – Sbaglia prima del via, da rivedere ma non in questa categoria. Voto: s.v.