12/10/2017

Memorial Giuseppe Biasuzzi domenica a Treviso, URLO DEI VENTI vs DIJON 1 a 1 e palla al centro, ma Urlo è mondiale

di admin
di Mario “Amario” Alderici – A Treviso domenica il neonato Memorial Bepi Biasuzzi, figura di punta dell’ippodromo, dell’imprenditoria della città (il Re della Ghiaia, come amava dire: “mì vendo giara”) e della sua scuderia (che ha poi visto in pista come gentlemen driver i figli Mauro e Fabio), della quale (tra tanti cavalli vincitori di gran premi) menzioniamo un cavallo in grado di vincere in tutto il mondo come Timothy T, un cavallo come Barbablu (allevato in scuderia) in auge fino a 10 anni, Carosio, Dalia, Dosson e, tra i più recenti, il derbywinner Zambesi Bi. Giustamente torna a Treviso (dopo che negli anni passati era abbinato al gran Criterium) un Memorial che lo ricorda e che offrirà un momento di incontro alla sua famiglia, agli imprenditori locali che l’hanno conosciuto, ai dipendenti che con lui hanno condiviso questa grande passione e a molti ippici di tutta Italia nel ricordo della sua figura, appassionata all’allevamento e innamorata dei puledri. L’amore per il mondo equino è dovuto ad un pony: la moglie Gina aveva l’idiosincrasia per l’auto e diventava difficile portare i figli a scuola, allora Biasuzzi  comprò un pony che con il calesse trasportava i suoi bambini, il pony non immaginava di diventare il capostipite di un gotha di campioni con pochi eguali … L’ingresso al trotto di Bepi Biasuzzi fu dovuto a un litigio al centro di equitazione dove andavano i figli, e in poco tempo Biasuzzi incontrò il trotto puntando subito al meglio e al massimo. Nel 1962 nasce la scuderia Gina (il nome della moglie) Biasuzzi con i colori rosso fuoco e verde speranza. La prima cavalla fu Tafta che fece il suo ingresso in scuderia accompagnata da un’inseparabile amica, una capretta. Dopo poco Navata (onesta cavalla da corsa che in seguito sarà la madre di Barbablu) e Soula che riuscì a piazzarsi terza in un gran premio a Trieste. E dopo 10 anni ebbe la soddisfazione di vincere a sorpresa il Derby in cui era favorito netto Scellino con Nello Bellei stampato però in retta dal rossoverde della Scuderia Biasuzzi con Maribon e Cesare Savarese (bis nel 1984 con Gitana D’Asolo e Mario Rivara) e poco dopo vedeva vincere al figlio Mauro il Federnat con Aligero; le due cose conciliarono nel 1999 quando Mauro vinse il derby tra i professionisti con Zambesi Bi: il derby fatto in casa (Zambesi Bi era figlio di Luisa Bi) tanto sognato da Bepi Biasuzzi. Chi conosceva bene Bepi Biasuzzi ricorda la sua voce inconfondibile, le sue arrabbiature, la sua vigoria, le sue battute. Come un forte schiocco di frusta. Che a moltissimi ora manca.
Si rinnova la sfida tra Urlo Dei Venti (4) e Dijon (1) dopo il Triossi vinto dal francese e il Continentale dall’indigeno con gli sconfitti battuti ma con attenuanti; a Napoli Dijon ha fatto passerella in avanti ma Urlo fu vittima di un’aggressiva forma batterica dopo una serie di belle corse; in seguito l’allievo di Bellei e Simonelli ha tolto i ferri anteriori e ha impressionato: a Montecatini non al 100% (gli mancava una corsa nelle gambe) ha volato il km finale in 1.10 scoperto, a Bologna ha fatto una cosa mostruosa eguagliando il record del mondo in pista piccola sul doppio km, ma più che altro è il modo come l’ha fatto, “a fermare” frustino in spalla senza chiedergli nulla. Dijon in quel occasione provò allo scoperto al km e in retta ha ceduto, un po’ deludente ma non si può dire che abbia corso malissimo, perché quando davanti c’è un cavallo che fa 2.23 per venire a casa “nasino al vento” devi essere Varenne o quasi e perché era alla seconda dal rientro. In ogni caso, parliamoci chiaro: non per partigianeria, ma ciò che ha fatto Urlo all’Arcoveggio è troppo devastante per non pensare che, se si ripete su quella linea, possa rimediarla anche in percorso esterno e merita senza dubbio il ruolo di netto favorito (anche perché ha lavorato bene) sull’allievo di Derieux che comunque parte tutt’altro che battuto, in primis perché la distanza favorisce più lui (caso insolito in un paragone francese – italiano)  che Urlo e probabilmente la ragione delle trasferte è legata alla attitudine di Dijon a distanze più corte e piste meno ampie di quelle francesi, inoltre potrà agire da leader o da secondo in corda ed è da attendere in progresso rispetto all’ultima. Chiuso il discorso sui due principali protagonisti possono centrare il bersaglio grosso anche Uno Italia (8) e Ursa Caf (2): il maschio non sta più sbagliando, è più gestibile (mentre il motore l’ha sempre avuto), nel citato Continentale è apparso molto reattivo al mezzo giro finale ma sull’ultima curva ha pagato la malaugurata idea di non perseverare nell’impegno esterno (che l’avrebbe portato probabilmente a lottare per il posto d’onore) andando all’interno in scia ai francesi in calo per poi ripartire praticamente da fermo in preferenziale, in seguito ha vinto facilmente a Milano, pista grande e distanza breve sono dalla sua e in posizione da sparo in scia a Dijon potrebbe centrare il suo primo successo classico; la femmina è piaciuta pur sfortunata a Palermo subendo l’intralcio di un avversario in finale dopo aver dominato in batteria contro schema con un km scoperta, e stavolta agendo da leader o da seconda in corda avrebbe le carte in regola per lottare per la vittoria. Curiosità per l’altro ospite Dream Darling (6), un soggetto che sa fare tutto senza eccellere in niente e che non sa vincere (lo ha fatto solo una volta oltre due anni fa in 1.18.3 dopo aver graduato in avanti …) ma segue tutte le andature: il fatto della trasferta (anche lui come Dijon sembra penalizzato dalle selettive piste francesi e in Italia dovrebbe trovarsi meglio), la guida di Pippo Gubellini e soprattutto il finale messo in campo nell’Uet a Solvalla impongono di tenerlo in considerazione. Dal largo si giocherà presumibilmente il tutto per tutto nel lancio nel tentativo di attuare l’amato percorso di testa la velocissima United Roc (7) e quello schema è un’ipotesi non impossibile dato che Dijon e Ursa corrono benissimo anche di rimessa; resta il fatto che la femmina dei Rocca e di Mollo dovrà essere reattiva in retta, cosa che non le è riuscita ultimamente, soprattutto nel Continentale Filly battuta da Une Etoile Gar (3) a segno nell’arrivo in 14.4 da cavalla cresciuta a dismisura e ora chiamata (dall’assenza di altra programmazione possibile) a fare un ennesimo ulteriore passo avanti contro i maschi. E’ in forma, rapida e duttile Utopia Luis (5) ma è un filo inferiore ai migliori e rischia di restare al largo. Uisconsis Vol (10) all’ultima è tornato bene dopo errore ma la sua forma nel contesto e con questa sistemazione non dovrebbe bastare. Ultra Di Casei (10) a questi livelli non ha mai preso nulla. 
  
                 L’analisi e le quote di Mario “Amario” Alderici
Gran Premio Memorial Giuseppe Biasuzzi (Gr.1)
15.10.2017 Treviso
PRONO:  4 – 1 – 8 
 
DIJON (Romain Derieux) – Molto veloce in partenza, regolare, ha un record di 1.12.4 a gennaio sesto in Francia in un gruppo 2 sul doppio km, ha vinto 8 volte, l’ultima alla terzultima uscita nel Triossi in 1.13.1 sul doppio km da leader con il quarto iniziale in 28.9 e quello finale in 27.7 (1.11.5 l’ultimo km); resta su un quinto un po’ deludente nel Continentale accusando in retta il km finale allo scoperto dopo aver seguito i primi. A Bologna non ha convinto ma era alla seconda dal rientro, sulla linea precedente in avanti o da secondo in corda può farcela anche perché sembrerebbe più adatto alla distanza breve che a quelle lunghe francesi. Controfavorito. Quota: 4,00
URSA CAF (Antonio Esposito) – Veloce in partenza, ha colto il proprio record di 1.12.7 ad aprile quarta nel Regione Campania finendo bene dopo percorso esterno; ha vinto 11 volte, l’anno scorso la sesta in 1.15.9 da leader “scambiando” con un avversario dopo il lancio in 13.8 per allungare con 600 finali in 42.8, nel Città di Napoli in 1.13.2 finendo in crescendo dalla scia dei primi, in 1.16 da leader con lancio in 15.7 e mezzomiglio finale in 57.4 (28.5 l’ultimo quarto), nel Campionato Femminile in 1.14.2 ottenendo strada dopo il quarto iniziale in 31.5 per allungare con quello finale in 27.7 (mezzomiglio conclusivo in 56.8), nella batteria del Derby in 1.14 finendo bene dalla scia del leader nel km conclusivo in 1.11.9 senza forzare, alla penultima in una batteria del Trinacria in 1.13.5 passando sulla curva finale dopo un km scoperta, poi in finale un errore al via subendo un intralcio. Rivista al meglio pur sfortunata a Palermo, da leader o da seconda in corda se la giocherebbe bene. Sorpresa. Quota: 10,00
UNE ETOILE GAR (Mario Minopoli) – Veloce in partenza, regolare, ha colto il proprio record di 1.12.3 ad aprile seconda sferrata in linea con la vincitrice finendo in crescendo nella seconda parte di gara in 57.5 dopo aver mandato via nel lancio in 13.1; ha vinto 11 volte, 5 nell’annata, le ultime due consecutive, all’ultima nel Continentale Filly in 1.12.6 finendo bene nell’arrivo in 14.4 dalla scia della leader. In crescita costante, costretta ora dalle somme vinte a scontrarsi con i maschi, può piazzarsi. Difficile. Quota: 25,00
4 URLO DEI VENTI (Enrico Bellei) – Piuttosto veloce in partenza, si adatta ad ogni schema, regolare, ha vinto 10 volte, la seconda nel 2015 in 1.15.1 a Follonica da leader con lancio in 13.8 e seconda parte di gara in 59.4, sempre nel 2015 nell’Allevatori in 1.16.5 sul doppio km passando ai 600 finali dopo mezzomiglio allo scoperto, l’anno scorso nel Marangoni in 1.14.1 sul doppio km con km finale esterno e progressione nei 700 conclusivi, a novembre nella consolazione del Mangelli in 1.13.6 da leader con lancio in 13.6 e seconda parte di gara in 57.2, a marzo in 1.14.8 sul doppio km con km finale allo scoperto e mezzomiglio conclusivo in 54.7, a maggio nell’Europa in 1.12.5 sul doppio km con 600 finali in 42.2 dopo aver ottenuto strada al via, alla quartultima nel Città di Torino in 1.12.7 sul doppio km sfondando dopo mezzo giro con paletto in 13.7 per allungare con 600 finali in 42.7 senza forzare e senza chiudere la briglia, la volta dopo un “np” nel Triossi accusando sulla curva finale sul cambio di ritmo della testa (57.5 il mezzo miglio conclusivo) l’impegno allo scoperto vittima di un’aggressiva forma batterica, infine 2 successi consecutivi sul doppio km, nel Nello Bellei in 1.14.9 in percorso esterno con km finale allo scoperto in 1.10.7 ufficiali (che vale meno per lui che veniva da dietro) con ultimi 600 in 42.1 e arrivo in 14, nel Continentale eguagliando il record del mondo di 1.11.5 senza mai pigiare sull’acceleratore, senza togliere i tappi e dando la netta sensazione che, se ce ne fosse stato bisogno, avrebbe fatto meno di 1.11. Cavallo completo, bello quando si impegna, si schiaccia a terra e accelera in maniera devastante, ha lavorato bene, da quando toglie i ferri anteriori è atomico, a Bologna era un missile terra aria, non toccava terra, se dà quella linea dovrebbe vincerla in ogni schema. Favorito. Quota: 1,40
UTOPIA LUIS (Roberto Vecchione) – Veloce in partenza, regolare, ha colto il proprio record di 1.12.7 ad aprile quarta nell’Europa Filly in quota nel mezzo giro finale esterno dopo aver seguito in corda i primi; ha vinto 7 volte, la seconda nel 2015 in 1.17 a Bologna con km finale in 1.15.7 passando al mezzo giro conclusivo dopo un giro allo scoperto, sempre nel 2015 in 1.16.4 a Milano da leader con lancio in 13.3 e 600 finali in 44.8, l’anno scorso in 1.14.2 ottenendo strada dopo un quarto in 30.2 per allungare con 600 finali in 43.8, in 1.13.9 a Follonica ottenendo strada dopo un quarto in 29.7 per allungare con seconda parte di gara in 56.7, a marzo in 1.13 sferrata agli anteriori ottenendo strada dopo un quarto in 29.8 per allungare con seconda parte di gara in 57.9 (28.8 l’ultimo quarto), alla penultima in una batteria del Trinacria in 1.13.4 senza ferri davanti da leader scambiando con un’avversaria dopo il quarto iniziale in 28.8, poi in finale un posto d’onore in quota nel quarto finale in 28.8 (seconda parte di gara in 58.2) in scia alla leader a cui aveva dato strada in quello iniziale in 28.3. Rapida, duttile e in forma ma a questi livelli non è mai una vincente e rischia di restare al largo. Molto difficile. Quota: 69,00
DREAM DARLING (Pietro Gubellini) – Piuttosto veloce, regolare, ha vinto una volta nel 2015 in Francia in 1.18.3 sul doppio km ottenendo strada dopo mezzomiglio; resta su un quinto nell’Uet al proprio record di 1.12.1 sul doppio km finendo in crescendo dal gruppo. Sa fare tutto senza eccellere in niente, duttile, segue tutte le andature, non sa vincere (ha centrato una sola volta il bersaglio più di due anni fa in 1.18.3), però è al top della forma, a Solvalla è finito forte e anche per la guida merita grande rispetto. Sorpresa. Quota: 20,00
7 UNITED ROC (Santo Mollo) – Velocissima in partenza, tende a calare nel finale, ha vinto 8 volte, la quartultima nel 2015 in 1.17.3 a Bologna in avanti con lancio in 14, sempre nel 2015 nell’Allevatori Filly in 1.14.1 da leader scambiando con un’avversaria nel mezzo giro iniziale in 35.5, l’anno scorso al rientro nell’Italia in 1.15.3 con lancio e arrivo in un identico 14.6, alla quartultima in 1.12.3 a Cesena sferrata nel preferito percorso in avanti con lancio in 14.4 e difendendo l’iniziativa con secondo quarto in 28.2; resta su due terzi, l’ultimo un po’ deludente nel Continentale Filly calando in retta dopo aver agito in avanti con lancio in 13.7. Si giocherà presumibilmente il tutto per tutto al via nel tentativo di attuare l’amato percorso in avanti, se ottiene strada senza spendere un patrimonio può anche giocarsela pur non essendo una leonessa nel finale. Grossa sorpresa. Quota: 22,00
UNO ITALIA (Lorenzo Baldi) – Veloce in partenza, ardente, caratteriale, preferisce pista grande, ha vinto 6 volte, la quartultima l’anno scorso in 1.13 con seconda parte di gara in 57.1 progredendo dal gruppo nei 600 finali, a gennaio al rientro in 1.13.4 da leader con lancio in 13.4 e seconda parte di gara in 57.3, a giugno al proprio record di 1.10.9 (ma cronometrato privatamente in 1.52.5 da start a start) a Milano passando dopo un km scoperto in 1.10.4, all’ultima in 1.12.7 a Milano facili tirando via a parziali invertiti dopo aver ottenuto strada nel lancio in 13.3. A piccoli passi è diventato più gestibile, meno falloso, il motore l’ha sempre avuto, distanza breve e pista grande sono dalla sua, in posizione da sparo dietro lo svelto Dijon potrebbe centrare il primo successo classico. Terzo incomodo. Quota: 8,00  
UISCONSIS VOL –  Molto veloce in partenza, regolare, ha colto il proprio record di 1.12.5 l’anno scorso a Milano nel preferito assetto senza ferri davanti da leader con lancio in 13.2 e mezzomiglio finale in 57.7; ha vinto 6 volte, 2 nell’annata, l’ultima alla penultima uscita in 1.14 sferrato agli anteriori in percorso esterno finendo in crescendo nei 600 conclusivi in 43.4, la volta dopo un posto d’onore finendo in crescendo dopo errore al via. Ottimo all’ultima dopo rottura ma a questi livelli non è mai stato un vincente e il numero lo sacrifica. Outsider. Quota: 100,00
10 ULTRA DI CASEI (Antonio Improda) – Piuttosto veloce in partenza, regolare, ha colto il proprio record di 1.13.2 a marzo vincendo passando a metà gara per allungare con seconda parte in 58.5; ha vinto 8 volte, 4 nell’annata, l’ultima alla penultima uscita in 1.14.3 passando al mezzo giro finale dopo aver ripiegato in scia al leader nel lancio in 13.6, la volta dopo un terzo calando in retta dopo essere passato dal gruppo ai 600 finali. Quando ha provato in prima categoria non ha mai preso nulla. Estremo outsider. Quota: 150,00