21/12/2017

VICTOR GIO, un Ready Cash dagli Usa, stallone italiano su misura per l’Italia

di admin

Di Alessandro Ferrario – Victor Gio, che verrà commercializzato a un tasso di monta di 4.500 euro a puledro nato (più 500 euro a prenotazione), è la più rilevante novità in seme fresco dell’ormai prossima stagione stalloniera. Come cavallo da corsa a due e tre anni è stato uno dei massimi in Usa, dove ha condotto tutta la carriera. Questo cavallo in arrivo a giorni a Vigone era da Hambletonian, che infatti ha corso, ma sotto le aspettative: è arrivato quinto. La prestazione si spiega con un infortunio in box, seguito da operazione al ginocchio e periodo di recupero, che non gli ha permesso di arrivare al top in uno dei più prestigiosi appuntamenti del trotto mondiale.
Ma se in pista non si è certamente visto tutto di questo baio, dal modello di media taglia ma molto corretto (perfetti gli appiombi) e proporzionato, da punto di vista genealogico Victor Gio è un gioiello e pure un gioiello di grande attualità. È un Ready Cash, il due volte vincitore di Amérique (2011-2012), padre di Bold Eagle a sua volta due (e tra poco forse tre) volte vincitore della super classica europea (2016-2017). La madre invece è la nostra campionessa Ilaria Jet (Pine Chip), portacolori in pista di Bivans, al pari di Victor Gio. A due anni Ilaria Jet era pressoché imbattibile e infatti concluse con il primato nell’Allevatori. Poi a tre ha vinto il Nazionale Open sul favorito Ideale Luis, mentre da anziana ha centrato il Campionato dei 5 anni, ma soprattutto all’estero Wallonie (Gr 1), Conseil des Alpes Maritimes e Lagardere, questo ad Enghién sui 2875 metri. Il tutto per un record in carriera di 11.8 sui 2000 metri e oltre un milione di euro vinti. Insomma una delle massime cavalle Italiane del secondo millennio.
Victor Gio è stato allevato da Bivans, la formazione di vertice che fa capo al napoletano Antonio Somma, che ne ha il controllo come proprietario con il 50 per cento. Sarà scuderizzato al Centro Equino Arcadia di Giovanna Romano, la veterinaria che lo ha fatto nascere e che seguì la parte più importante della carriera stalloniera di Varenne. Victor Gio sarà commercializzato, assieme all’altro Bivans, Vivid Wise As, dal Centro Equino delle Stelle di Vittorio Ferrero, figlio di Valter, presidente Anact. Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere al 335.5970507.

Sig Somma, chi sono gli altri proprietari di Victor Gio?
«Christine Takter, moglie di Jimmy Takter, che lo ha allenato ha il 25 %, il signor Rescigno ne ha il 15%, il 10% è di Nicholas Dimitri il veterinario storico delle aste Its. Bivans lo controlla con il 50%».
Perché lo avete riportato in Italia?
«Perché il nostro allevamento se lo merita. Come è venuto fuori da una crisi impressionante, oggi potrà intercettare la ripresa, valorizzando anche Victor Gio, l’unico Ready Cash in Europa disponibile in seme fresco. Certo, lo spostamento non è stato facile mandarlo giù ai Takter, che ne vedevano grandi margini di impiego sia allevatoriale che agonistico in Usa. Basta leggere le dichiarazioni di Jimmy su internet dopo la qualifica all’Hambletonian».
Ma non correrà più?
«Chi lo dice? Puntiamo convinti alla finale dell’Uet in Francia per ottobre. Adesso Victor Gio si farà in tranquillità tutta la stagione di monta, seguito da Giovanna Romano, che per noi è una sicurezza. Ma contemporaneamente farà esercizio di salute al centro di allenamento Airale, dove lo abbiamo affidato a Tiberio Cecere. Poi andrà in Francia nelle scuderie di Sebastien Guarato».

La corsa più bella di questo tre anni?
«Ne dico due, due secondi con i fiocchi. A due anni quando ha preso la piazza d'onore nel Haughton Memorial dietro What the Hill, successivamete vincitore della Breeders Crown, e che poi nella finale delle Hambletonian fu squalificato dopo essere sfuggito all'attacco di Perfect Spirit, ma fu una squalifica per andatura irregolare a fil di palo e molto discussa. Tornando all'Haughton Memorial, lì Victor Gio sembrava aver vinto, poi  What The Hill venne su per buchi interni e lo bruciò, dopo che Victor Gio si era fatto tutto il percorso allo scoperto, era il 6 agosto 2016 e trottò – a due anni – in 11.5, mentre What the Hill vinse in 11.2. È l'America e che… Bellezza…».
La seconda?
«Sempre al Meadowland, il 22 luglio scorso, fu la corsa che gli diede accesso nella prova di qualifica all’Hambletonian, al quale si qualificò finendo terzo. Quel giorno, mi riferisco al 22 luglio, era quasi al cento della condizione, a differenza che nella finale dell'Hambletonian dove lo abbiamo dovuto recuperare troppo in fretta dall’infortunio di box. E lì fece vedere quello che vale: 1.09,  finendo dietro solo a Oho Diamond  che vinse in 1.08.6, facendo il record del Meadowland per una femmina anziana».
Contate di vendere il seme solo in Italia?
«Anche in Svezia, tramite la Broline, ma senza mai spostarlo. Abbiamo organizzato una logistica che ci permette di trasferire in 24 ore il seme in Scandinavia, non avrebbe senso mandarlo là. In Scandinavia contiamo di coprire un’ottantina di cavalle. In Italia abbiamo una previsione sulle 120».
I test di fertilità?
«Ottimi sia per il fresco che per il congelato, ma punteremo sul primo».
Venderete diritti a vita?
«Non per il 2018»
Perché?
«Ha tre anni, in Usa era considerato un fenomeno, poi un po’ di sfortuna l’ha limitato. Aspettiamo il prossimo anno per una valutazione oggettiva sul lungo periodo. Questa stagione la fa ad un prezzo di lancio, certo, ma impegnarsi per anni con un cavallo con queste potenzialità sarebbe troppo, anche per Bivans. Se, come pensano Takter e Guarato, si rimettesse ad andare da 1.09 (a tre anni), beh allora le monte che verranno costeranno un’altra cifra. Quindi oggi non ci sentiamo di valutarlo a lungo, perché per noi questo Ready Cash è destinato a salire, ma non sappiamo ancora quanto».