05/01/2018

Le interviste di Filippo Lago, Francesco FACCI…il futuro si chiama (anche) Ziman

di admin

Di Filippo Lago – È un Magic Moment per Francesco Facci, neo vincitore dell’Allevatori Filly con Ziman della scuderia Bellosguardo, la formazione giallo-rossa che fa capo a Cesare Meli. Il Filly di Ziman per Facci (classe ’79) è stata la prima affermazione classica nel 2017. E con questa ottima figlia di Nad al Sheba il talentuoso driver toscano ha aggiunto alla sua già importante bacheca un altro successo prestigioso; per giunta non il primo conseguito alla guida di un soggetto appartenete a una formazione storica.
Francesco, come hai ‘preso’ la corsa di Santo Stefano a Capannelle?
«Un’emozione indescrivibile, una vittoria giunta a sorpresa. Ero fiducioso vista la forma della cavalla e consapevole dell’ottimo lavoro svolto da Andrea Baveresi, ma vincere…»
Come sei entrato nell’ippica?
«La mia famiglia che ha sempre avuto la passione per i cavalli ed io ne sono stato contagiato».
Hai lavorato con molti professionisti importanti…
«Ho iniziato con i cavalli di Sari Del Rosso (padre di Nicola, ndr). Poi circa tre anni con Bjorn Lindblom, prima di collaborare con Arnaldo Pollini. Successivamente mi spostai ed andai a collaborare per un periodo con Lorenzo Baldi. Ora sono in proprio».

 

Video Allevatori Filly Vinto da Facci alla guida della Nad Al Sheba Ziman

Ma con un’altra collaborazione importante.
«Da novembre collaboro con la scuderia Bellosguardo. Sono contento e onorato di aver ricevuto dal signor Meli questa proposta e devo dire che i frutti del lavoro si stanno vedendo, in pochi mesi sono arrivate diverse vittorie e un Gran Premio».
Il merito è anche di Andrea Baveresi.
«Certamente, Andrea è un uomo d’esperienza e riesce sempre a tirare fuori il meglio da ciascun».
Tu collabori in veste di driver?
Io guido, Andrea gestisce l’allenamento, ma ogni tanto vado anch’io a seguire il lavoro mattutino».

Quanti cavalli avete e dove li allenate?
«Una quindicina di cavalli. Li alleniamo in un centro dove si trova anche l’allevamento Fonte degli Angeli della famiglia Meli. Abbiamo due piste, una tonda da 800 metri e una dritta da 700».
Ziman è la punta di scuderia.
«E’ una ancora acerba. La prima corsa in cui la guidai  mi diede buone sensazioni: non eravamo partiti molto bene, ma con gli ultimi 400 metri a centro pista siamo comunque arrivati secondi dietro a Zen Bi. La seconda corsa, disputata con il nuovo team, fu una bella vittoria sui 2100 metri. Nell’Allevatori Filly, in cui abbiamo colto un’ottima partenza e tutto è stato più facile».

Hai un feeling particolare con i figli di Nad Al Sheba.
«Ho avuto modo di lavorare con diversi suoi prodotti. Ho iniziato con due femmine, Tellmar e Toshiba AS entrambe molto buone ma dal carattere particolare. Ora ho di mia proprietà Vandalo Gio, un cavallo con un record di 12.3 che ho dovuto castrare dopo pochi lavori». 
Quindi, hai anche una scuderia di proprietà?
«Cinque cavalli in un piccolo centro di mia proprietà. Se ne occupa la mia compagna, Rebecca Dami.
Già, la Rebecca…
«Oltre ad essere la madre di mio figlio, dal punto di vista professionale è per me una donna insostituibile. Sono convinto sia la ragazza che tutte le scuderie vorrebbero avere… lavoratrice instancabile». 
Ti senti più guidatore o allenatore?
«Non ho una preferenza. Certo, guidare e  magari vincere con un cavallo che alleni tutte le mattine è una soddisfazione doppia». 
Chi ha influito più di tutti ha influito sulla tua crescita?

«Ho avuto la fortuna di fare diverse esperienze e da ciascuna di esse ho tratto importanti insegnamenti. L’uomo che mi ha lasciato qualcosa in più però è stato Bjorn Lindblom. Ho lavorato con lui quando seguiva il materiale dei signori Lami. Per me è stato un vero maestro, portava a diventare cavalli da corsa anche quelli che a prima vista da corsa non sembravano».
Qual’è la tua soddisfazione più grande fino ad ora?
«La vittoria ottenuta nel 2009 nella Consolazione del Gran Premio Lotteria di Agnano in sulky a Gironda AS, che Mauro Baroncini mi affidò in grande ordine. Nello stesso anno vinsi anche un’altra corsa importante con la figlia di Lemon Dra, il Riccardo Grassi a Cesena».  
E il cavallo più forte che hai guidato?
«Mackrouge OP, un cavallo straordinario che purtroppo è morto ancora giovane per una colica,aveva ancora tanto da dare». 
In veste di catch, a chi t’ispiri?
«A nessuno. In pista cerco di concentrarmi per cercare di fare il meglio possibile». 
Il tuo hobby?
«Trascorrere il tempo con mio figlio». 
E allora, ti lascio al tuo hobby.