Classificazione ippodromi, l’imbarazzo di mettere Milano con Castelluccio

È uscita la nuova classificazione degli ippodromi, per giunta nel giorno in cui il Mipaaf ha fatto arrivare un'altra volta ultima l'Italia, rendendola l'unico stato Europeo a non essere riuscito a presentare un calendario delle corse di Gruppo 1 e 2 all'Uet. La classificazione è forse altrettanto dura da mandare giù. Milano è in terza fascia – quella di Rilevanza Commerciale,  quindi messo alla pari con Castelluccio e Albenga, giusto per fare un esempio. E dietro ai suddetti ci stanno Cesena e Montecatini, catalogati come Promozionali, probabilmente per la vocazione vacanziera dei comuni che li ospitano. È una classificazione che non tiene conto della tecnica e della storia. Del resto non come chiedere a un manipolo di impiegati pubblici di districarsi tra Storia (centenaria) e Tecnica del Trotto. Non ne hanno la competenza, non ne hanno l'interesse. È lo stesso motivo per il quale non c'è ancora il calendario dei Gran Premi. Se si scansassero certamente nessuno li rimpiangerebbe, ma prima di chiedere di cambiare è doverosa una domanda. Quali sarebbero le nuove regole del gioco? Quali sono i nomi e i cognomi, le ragioni sociali di chi ha dimostrato qualcosa di più di un generico intento di volerlo giocare questo nuovo gioco. 

Classificazione ippodromi 
Ordine alfabetico per Fascia

Sono stati considerati Ippodromi Fuori Ruolo,parafrasando con un certo sarcasmo diremmo senza manco un preciso motivo d'esistere, Siracusa, Casarno, Ferrara. Nel Galoppo per la cronaca il top della classificazione, la Rilevanza Strategica 8nel Trotto concessa solo a Napoli) è andata a Milano e Roma, mentre la rilevanza Istituzionale è stata riconosciuta a Pisa e, incredibilmente a Siracusa, nella terra natale dell'on Castiglione, che si appreta a dire addio al parlamento con l'ormai prossima fine della legislatura.
 

AF