30/05/2013

Soldi freschi per vecchi debiti. Il Governo alla Camera sull’Ippica

di admin

Oggi il Mipaaf, per bocca del sottosegretario Giuseppe Castiglione (catanese, 50 anni, Pdl) ha risposto all’interpellanza Fanucci (Pd) su pagamenti e riforme. Fanucci ha dato del phatos anche in Aula alla richiesta, Castiglione (foto in alto) ha replicato su un piano burocratico. Ha esordito dicendo che la crisi dell’ippica è dovuta al calo del gioco, al quale sono preferiti altri prodotti-scommessa. Ha annunciato di aver trovato 48,5 milioni che dovrebbero andare nel circuito dei pagamenti, interrotto a causa della soppressione di Assi. Con questi 48,5 più i 30 già stanziati per pagare fino a luglio si supererebbe in qualche modo il decreto “sozzeria”, nel senso che si taglierebbero i tempi di due anni abbondanti stabiliti da Catania per rientrare dell’ammanco di 100 milioni; che poi è sempre il buco apertosi dopo con il provvedimento del ministro Saverio Romano che nei pochi giorni del suo dicastero li aveva dirottati.

Castiglione infine ha sottolineato come si voglia “rimodernare” il sistema di pagamento, dai lui stesso definito “pasante” nell’iter e pertanto soggetto a ritardi. La novità sarebbe che si torna al passato: con le Società di Corse a fare lo smistamento; si è ben guardato dal dire che fino a poco fa era sempre stato così, ma probabilmente nemmeno lo sapeva.
Fanucci si è dichiarato soddisfatto, a evocato il tragico suicidio dell’imprenditore toscano legato ai ritardi della filiera ippica, a preso l’impegno di collaborare e vigilare sulle prossime mosse del Governo e ha fatto anche un accenno alla sensibilità sul tema degli “amici” grillini.
La sensazione era che Castiglione volesse far passare la gestione della crisi come un merito del suo dicastero da quando questo è passato alla De Gerolamo, che pure è in carica da meno di un mese. In ogni caso Castiglione non sembrava comunque in grado di dare certezze e nemmeno cercava di farlo credere. Più che altro sembrava che qualcuno gli avesse assicurato che qualche piano si farà, magari in tempi anche brevi, non brevissimi. Insomma, potrebbe esserci una volontà politica, quella stessa che Catania ebbe solo sotto le elezioni a causa delle contestazioni. (chissà se era nell’Aula? Comunque deserta).
Certo se al al posto del sottosegretario ci fosse stato il ministro, nel linguaggio politico sarebbe stata un’ulteriore rassicurazione in questo senso. Ma sembra fosse a Bruxelles