Il diluvio delle realtà vi sommergerà. Altra storia del fantasma
Sono sempre qui, sulla tribunetta di San Sirio, tra i topi e quelli che parcheggiano per andare alla partita. Sono sempre di più sia gli uni che gli altri. Mi mancate e così – sebbene nella mia situazione potrei fregarmene – molto vi ascolto, pure via etere; del resto è la specialità di noi fantasmi. Così ho ascoltato l’interpellanza di questo Fanucci –bravo ragazzo- che in quel di Montecitorio implora i legislatori di non lasciare morire di fame la gente dell’ippica. Tutti avete fatto, come dovevate, il tifo per il riccioluto toscano senza accorgervi di una cosa. Per bocca sua, state implorando che il legislatore rispetti la legge, quello stesso legislatore che – se non la rispettate voi – vi manda in galera. Già, voi, che non site come lui (il legislatore), perché lui è lui e, come diceva il Marchese del Grillo, «voi non siete un cazzo». E quello, il legislatore, nella persona del siculo Castiglione, vi risponde sciorinando tante altre leggi, che dovrebbero derivare da quella fondamentale: “Pacta sunt servanda”, cioè gli accordi vanno rispettati. Invece lui usa tante piccole leggi per distrarvi da questa norma, convinto che a voi girerà la testa, non capirete e forse lo rivoterete. Sta andando così da vent'anni: vi fregano sulle cose concrete, vi conquistano con chiacchiere e lustrini.
Ora, io avrò magari vissuto anche sotto la dittatura, ma questa non chiamatela democrazia. Soprattutto, il che è ben più grave, non chiamate l’Italia Stato di Diritto. Questa è una giungla dove i forti usano la clava e i deboli la supplica, ippici e no. Mi avete messo nella rubrica "Opinioni loro" sbagliando, la mia non è un’opinione. Quello che vi ho raccontato è un fatto, triste, ma per questo non meno fatto. Del quale io non so trarre le conseguenze, ma si vede anche da questo ippodromo dimenticato che è tutto un disastro. Ippica e no e il diluvio della realtà potrebbe sommergere l'Italia intera. Roba da apocalisse? Eh sì, ma io sono un fantasma!