24/05/2018

Io sciopero, tu scioperi, nessuno sciopera (e forse è meglio)

di admin

Lo sciopero paventato e partito dagli operatori della Campania, e che poi ha ottenuto anche l’adesione delle Marche e della Puglia, sembra rientrato: con domani tutti sembrano intenzionati a dare i partenti.
Prima la Puglia ha detto che appoggiava pienamente l’astensione, ma non si asteneva perché Taranto era in “debito” di tre giornate di astensione in più accumulate nel 2017… (forse un unicum nella storia mondiale delle vertenze).
Ma a dare la svolta alla faccenda – francamente fin dall’inizio un po’ estemporanea –  è arrivata una riunione tenutasi a Bologna al termine della quale è stato stilato un documento contrario all’astensione, pur appoggiandone le richieste (sostanzialmente relative ai ritardi nei pagamenti e alla programmazione). Come soluzione a Bologna propongono – anzi sembra avvino – una raccolta di firme per chiedere l’entrata di una figura manageriale (almeno così pare) di “alto profilo” incaricata di dare il via alla riforma o quantomeno di stimolarla presso il Ministero (bah…). 
Il documento bolognese era firmato da Mario Minopoli jr, Marcello Vecchione, Valter Zanetti, Andrea Salzetto, Lucio Becchetti, Giampaolo Minnucci, Vincenzo d’Alessandro, Luca Rocca, Gustavo Matarazzo, Francesco Graganiello.

A mio avviso è stato un pericolo scampato, le rivendicazioni di chi ha promosso l’agitazione sono ovviamente legittime, ovvio. Ma l’astensione dei partenti non funziona più: è un cannone più pericoloso per chi ci sta dietro che per chi ci sta davanti. Visto che il sistema è in perdita, meno gira meglio è a livello di Mpiaaf e Mef. Risultato l’astensione dei partenti colpisce solo gli astenuti e le società di corse (se hanno giornate). Poi fa un danno strutturale, perché quando si riapre torna sempre meno gente a giocare. E questo si accentua la perdita anche del minstero, ma di poco, visto che oramai le cifre assolute sono ai minimi termini.

AF