22/06/2018

Derby a Napoli (bene) il 23 settembre (male) e il pasticcio delle qualifiche

di admin

Il Derby a Napoli anziché a Roma, come sancito dal calendario GP finalmente partorito dal Mipaaf (clicca qui per leggerlo), è stata una cosa buona e giusta: è sotto il Vesuvio c’è la passione per le Corse al Trotto, almeno il su Zoccolo Duro. Roma invece, perso Tor di Valle, non ha più dedicato attenzione alla specialità, preferendogli il pirotecnico Galoppo. Risultato a  Capennelle non c’era (e non c’è) pubblico per il Trotto, ci sono pochi proprietari, soprattutto non c’è la festa di Napoli, anche perché non c’è una gestione attenta dell’evento trottistico, per di più penalizzato da una pista dove si vede assai poco. Ippodromi Partenopei invece vuole e sa gestire l’evento, come già fa con il Lotteria (non siamo di parte: la famiglia d’Angelo, dalla quale dipende la Partenopei, è solo saltuariamente nostra cliente, poche centinaia di euro in qualche anno).
Forse il Derby ci sarebbe stato bene anche a Torino, che nel Pinerolese  ha un distretto allevatoriale d’eccellenza, ma Torino – anche al di là della strampalata classificazione ippodromi – è comunque impianto periferico. Fin qui quindi tutto bene.
Bene a nostro avviso anche aver mantenuto la Derby Series, che fa spettacolo e anche tecnica a differenza della roulette russa delle batterie (lo scorso anno questo lo abbiamo più volte ripetuto). Ma male contare validi i punti ottenuti in corse già disputate (vedi Etruria). Era ovvio che così ci si sarebbe tirata addosso l’accusa di favoritismi e in ogni caso non si cambiano le regole a giochi aperti e tanto meno si dà il fischio d’inizio prima delle convocazioni (sono cose che si dovrebbero imparare all’Oratorio…). Però c’è anche il problema che se vuoi mantenere al Derby Series e hai un calendario solo al 21 giugno, le corse già disputate in qualche modo le devi far rientrare. Altrimenti che fai? Le qualifiche sui Gp estivi-balneari? Ti criticano allo stesso modo e forse più a ragione. Ma se questo è vero – come è vero – non si spiega l’anticipo in calendario che porta il Derby il 23 Settembre. La logica avrebbe casomai consigliato un posticipo.

A noi sta faccenda più che un complotto pare un pasticcio. Pasticcio nato dal solito vizio capitale: non c’è più nessuno con l’autorità, la competenza e la legittimità di prendere decisioni. Nel vuoto di potere magari l’Anact cerca di sostituirsi a quella che una volta era l’Encat (il che è sbagliato anche per principio). Ma, proprio per non essere il soggetto naturalmente preposto a dirigere l’intero settore trotto, risulta debole e allora i provvedimenti ai quali il Mipaaf vine indotto sono un guazzabuglio di ritardi e compromessi. Una pacchia per le anime semplici dei criticatori senza costrutto, quelli ai quali sembra originale dire “Piove Governo ladro”, ma un problema disastroso per chi lavora davvero. 
Insomma, pare la situazione politica non di un settore, ma dell’Italia intera. 

AF