18/08/2018

Intervista a FEDERICO ESPOSITO che racconta lo Zaccaria Bar del Nazionale

di admin

di Filippo Lago – Nato e cresciuto in una terra storicamente a vocazione ippica, la Toscana, Federico Esposito è persona riservata, mai sopra le righe. Alle parole preferisce i fatti, non a caso in questi ultimi anni, si sta mettendo sempre più in evidenza a suon di vittorie che lo collocano ormai stabilmente ai vertici della classifica italiana driver. Risultati frutto di esperienza accumulata nel corso degli anni, grazie a collaborazioni con allenatori di spessore. 
Federico, quando nasce la passione per i cavalli?
Fin da  quand'ero bambino. Anche se i primi veri approcci con loro, li ho avuti a partire dagli otto anni. 

Nel corso della tua carriera, hai avuto diverse collaborazioni importanti…
Ho lavorato con Edoardo Moni per quindici anni, ora collaboro con Erik Bondo.

Come si sviluppa la tua collaborazione con il trainer danese?
Lavoriamo a Staffoli, in provincia di Pisa. Un luogo ideale dal punto di vista delle strutture e del clima per lavorare i cavalli. La scuderia conta una settantina di cavalli. Ogni mattina mi reco nel centro di allenamento, per lavorare i cavalli insieme ad Erik.

Quanto ti è dispiaciuto non avere avuto la possibilità di guidare Unicka?
A chi non piacerebbe guidare una campionessa del suo calibro! Tuttavia la cavalla fece alcune importanti prestazioni con Enrico Bellei, il quale successivamente, guidò Uma Francis. Venne cosi chiamato Pippo Gubellini, con il quale la cavalla ottenne risultati straordinari (vedi vittoria nella finale del Derby). Tuttavia le scelte della proprietà e dell'allenatore vanno rispettate. 

Hai avuto comunque la possibilità di guidare cavalli importanti…
Certo. Tra questi mi piace ricordare: Dribbling OM, Geresto Dei, Opal Brown, Radiofreccia Fi, Oncle Photo Vl, Savannah Bi… Solo per citarne alcuni.

Il più forte?
Difficile rispondere! Probabilmente Radiofreccia Fi, per i tanti traguardi importanti raggiunti insieme. 

Altre passioni?
No, solo i cavalli.

Ti senti più trainer o driver?
Mi piacciono entrambe le cose. La soddisfazione più grande, è portare al successo cavalli che hai la possibilità di lavorare anche al mattino. 

Il tuo sogno nel cassetto?
Vincere il Derby e il Lotteria di Agnano. Oltre ad andare a guidare in Svezia.

Hai mai pensato ad un trasferimento in terra straniera?
Ho pensato tanto a questa possibilità. Ho deciso di rimanere con la speranza che al più presto la situazione ippica italiana possa ritornare quella di un tempo.

Nonostante la tua giovane età (classe 1982), non fai uso dei social network. Perchè?
Ho un carattere piuttosto riservato. Non mi piace mettere in pubblico la mia vita privata. 

Come definiresti il tuo stile di guida?
In realtà non ho un vero e proprio stile di guida. Cerco di volta in volta, di adattarmi alle caratteristiche dei cavalli. 

A tuo parere, qual'è la miglior pista d'Italia?
La pista di Capannelle. Consentimi però di dire che in Italia, dove ci sono anche le migliori piste, dovremmo però cercare di valorizzare ciò che abbiamo. Talvolta abbiamo piste spettacolari e ippodromi non adeguatamente curati. 

 

Raccotami il tuo ultimo sigillo classico: il Nazioni con Zaccaria Bar.
Avevamo uno numero scomodo di partenza, perciò sono partito con cautela. Poi lo svolgimento della corsa è stato favorevole, in quanto i cavalli favoriti hanno creato una corsa movimentata e a noi è bastato un parziale secco per risolvere la questione.

Non te llo aspettavi…
Sapevo che il cavallo era in ordine, ma come ripeto ero consapevole di avere un brutto numero di partenza e temevo che questo potesse compromettere la prestazione. 

Come vivi il pre-corsa?
Solitamente cerco di studiare gli avversari. Penso sia una cosa importante anche se ogni corsa poi ha una storia a se!

Considerate le tue caratteristiche fisiche, hai mai pensato di fare anche trotto montato?
Pensa che alcuni anni fa ho provato anche al galoppo. Avevamo i galoppini che allenava Bondo per la scuderia Wave. Al mattino mi occupavo di lavorare anche con loro, poi un giorno sono caduto e ho abbandonato l'idea.

Come gestisci la dichiarazione dei partenti?
Di questo se ne occupa Filippo Monti, che da questo punto di vista segue tutta la scuderia. 

In famiglia, chi oltre a te lavora con i cavalli?
Andrea, mio fratello è driver. Insieme abbiamo lavorato per qualche tempo da Edoardo Moni. Mio padre Sergio, invece, lavora in scuderia da Riccardo Pezzatini.