08/10/2018

I partenti del Memorial Giuseppe Biasuzzi, con un ricordo di Amario di Bepi Biasuzzi

di admin

 di Mario “Amario” Alderici – Dichiarati stamani i partenti della seconda edizione (dopo quella dello scorso anno vinta da Dijon, in 1.12.4 da leader prendendo partenza lanciata per poi tenere chiusa Ursa Caf sul ritorno dopo errore di Urlo Dei Venti, con in sulky Romain Derieux autore di “una guidata napoletana” cit Antonio Esposito) del  Memorial Bepi Biasuzzi (in programma domenica 14 a Treviso), figura di punta dell’ippodromo, dell’imprenditoria della città (il Re della Ghiaia, come amava dire: “mì vendo giara”) e della sua scuderia (che ha poi visto in pista come gentlemen driver i figli Mauro e Fabio), della quale (tra tanti cavalli vincitori di gran premi) menzioniamo un cavallo in grado di vincere in tutto il mondo come Timothy T, un cavallo come Barbablu (allevato in scuderia) in auge fino a 10 anni, Carosio, Dalia, Dosson e, tra i più recenti, il derbywinner Zambesi Bi. Giustamente dall’anno scorso è tornato a Treviso (dopo che negli anni passati era abbinato al Gran Criterium) un Memorial che lo ricorda e che offrirà un momento di incontro alla sua famiglia, agli imprenditori locali che l’hanno conosciuto, ai dipendenti che con lui hanno condiviso questa grande passione e a molti ippici di tutta Italia nel ricordo della sua figura, appassionata all’allevamento e innamorata dei puledri; l’anno scorso Mauro, Fabio, Gina e le loro famiglie hanno organizzato per il memorial un pranzo tra amici, come sarebbe piaciuto al Paron, un incontro tanto squisito quanto poco formale, genuino e perfettamente in stile Biasuzzi. Nato nel 1924, l’amore per il mondo equino di Bepi Biasuzzi è dovuto ad un pony: la moglie Gina aveva l’idiosincrasia per l’auto e diventava difficile portare i figli (i gemelli Fabio e Mauro) a scuola, allora Biasuzzi  comprò un pony che con il calesse trasportava i suoi bambini, il pony non immaginava di diventare il capostipite di un gotha di campioni con pochi eguali … L’ingresso al trotto di Bepi Biasuzzi fu dovuto a un litigio al centro di equitazione dove andavano i figli, e in poco tempo Biasuzzi incontrò il trotto puntando subito al meglio e al massimo. Nel 1962 nasce la scuderia Gina (il nome della moglie) Biasuzzi con i colori rosso fuoco e verde speranza con l’aggiunta di due anelli simbolo dei due figli. La prima cavalla fu Tafta che fece il suo ingresso in scuderia accompagnata da un’inseparabile amica, una capretta. Dopo poco Navata (onesta cavalla da corsa che in seguito sarà la madre di Barbablu) e Soula che riuscì a piazzarsi terza in un gran premio a Trieste. E dopo 10 anni ebbe la soddisfazione di vincere a sorpresa il Derby in cui era favorito netto Scellino con Nello Bellei stampato però in retta dal rossoverde della Scuderia Biasuzzi con Maribon e Cesare Savarese (bis nel 1984 con Gitana D’Asolo e Mario Rivara) e poco dopo vedeva vincere al figlio Mauro il Federnat con Aligero; le due cose conciliarono nel 1999 quando Mauro vinse il derby tra i professionisti con Zambesi Bi: il derby fatto in casa (Zambesi Bi era figlio di Luisa Bi) tanto sognato da Bepi Biasuzzi. Amava l’Allevamento, il primo dei targati Bi fu nel centro di allenamento di Mirano, poi a Quarto D’Altino e a Colloredo di Monte Albano in Friuli. Solido il rapporto di Biasuzzi con i suoi collaboratori, come il caporazza e braccio destro nell’allevamento Luca Cazzin, che considerava come figli, ed era un padre burbero ma pieno di slancio a cui non si poteva non voler bene. Morì all’inizio di dicembre 2008 e Laura e Cesare Meli scrissero nel necrologio “Ci sono persone che dove passano lasciano per sempre un segno indelebile di grandissima umanità, Bepi Biasuzzi era una di queste”. Chi conosceva bene Bepi Biasuzzi ricorda la sua voce inconfondibile, le sue arrabbiature, la sua vigoria, le sue battute. Come un forte schiocco di frusta. Che a moltissimi ora manca.

Ippodromo di Treviso – Data: 14/10/2018
GP MEMORIAL GIUSEPPE      Distanza: 1609
N.P. Cavallo Guidatore R.B. R.L. Carr. Trim.
1 VENARIAREALE FONT XXX 1"12"1 1"13"0 96.713 9.384
2 VANATTA VECCHIONE R. 1"12"0 1"14"0 122.575 7.636
3 VALDIVIA GUZZINATI A. 1"12"4 1"13"0 189.696 0
4 VISCARDA JET PISACANE F. 1"12"4 1"13"4 213.255 70.312
5 VANESIA EK XXX 1"11"4 1"13"5 264.925 23.052
6 VITRUVIO GOCCIADORO A. 1"11"6 1"11"7 666.417 54.740
7 VOLTAIRE GIFONT GUBELLINI P. 1"11"5 1"12"1 196.977 22.270
8 VENANZO JET BALDI LOR. 1"11"8 1"12"3 81.770 13.056
9 VESSILLO AS BALDI E. 1"12"4 1"13"2 179.598 2.040
10 VERNISSAGE GRIF RICCIO G. 1"12"6 1"13"6 78.105 11.586
11 VERY GOOD ZS XXX 1"11"8 N/A 55.017 9.282

Principale attrazione della corsa lo splendido Vitruvio, con il 6, reduce dal rientro nel Continentale vinto in mano con km finale in 1.12 senza togliere i tappi. Al suo interno 5 femmine tutte svelte ma tutte che in avanti saranno presumibilmente intenzionate a dare strada al Campione di Gocciadoro; tra loro spiccano la vincitrice del Continentale Filly Viscarda Jet con il 4 e Vanesia Ek che dopo il rientro senza infamia e senza lode torna sul più gradito miglio con il 5; in corda l’ardente Venariareale Font, al 2 Vanatta in ripresa e che torna nella preferita pista grande, al 3 Valdivia che parte molto forte; completa la prima fila al largo il passista Voltaire Gifont che non teme i percorsi esterni e torna nella preferita pista grande su distanza un po’ breve.
In seconda fila spicca al 9 la presenza di Vessillo As che, dopo lo sfortunato Continentale nel quale ha sbagliato in retta al momento di essere stappato, torna sul più gradito miglio; e nella corsa bolognese è piaciuto anche Venanzo Jet, nell’occasione all’8, autore di ottimo finish dalla coda. I numeri (10 e 11) condizionano un po’ la chance di Vernissage Grif e molto quella di Very Good Zs.   
Ma in analisi e pronostico si addentrerà nei prossimi giorni Filippo Lago.