24/11/2018

Tutti gli ”aggiornamenti” di Tuci in una lettera a Il Trotter di Vendopuledri

di admin

Carissimo Enrico,
ti ringrazio per avermi corretto, nella lettera che qui sotto riporto, lo svarione Poggio/Ronco. Per il resto, constato che anche qui nulla più mi dici della battaglia per la privatizzazione, motivo per cui ti ho citato scrivendo di Ippica Nuova e Giorgio Sandi. Al contrario vedo che oggi ti preme aggiornarmi sulla tua amicizia con Sandi. Ottimo, pensa che io ero fermo a quando dai microfoni di Unire Tv Sandi, che ora chiami Giorgio, ti definiva “il camiciaio” (infelice e immeritato sarcasmo, come a suo tempo scrissi, link 1Link 2, ma riconosco che di tempo ne sia passato). Di più, mi aggiorni informandomi che l’associazione da te presieduta, Imprenditori ippici, ha molto contribuito a rendere più tempestivi i pagamenti ministeriali. E ancora mi aggiorni sul fatto che, grazie ai buoni rapporti con il Ministero (per la precisione con la “Nuova Burocrazia”), costruiti in oltre 5 anni di attività durante la quale del Mipaaf avete detto (spesso a ragione) peste e corna, Imprenditori ippici abbia corretto le peggiori storture della programmazione tecnica.
Ma soprattutto pubblico con piacere la tua lettera perché ne traggo una conferma: facciamo due lavori diversi. Io il (povero e distratto) giornalista, che come recita l’art. 1 della Legge costitutiva della professione si attiene alla “verità sostanziale dei fatti”, anche se datati aggiungo io. Tu ti occupi di politica: attività che non richiede come la mia di essere aggiornati ma di “aggiornarsi”.

Saluti
Alessandro Ferrario

Carissimo Alessandro,
ti ringrazio per l’attenzione pregandoti gentilmente di pubblicare per intero questa mia lettera.
Probabilmente, almeno da quello che appare dal tuo articolo apparso lo scorso 21 novembre sul tuo sito, non sei molto informato sulle attività e gli impegni di Imprenditori Ippici Italiani ne di quello che sta accadendo nel settore.
Siamo da cinque anni e mezzo sul pezzo, pronti a denunciare le numerose malefatte del vecchio sistema, molte delle quali finalmente condivise dalla maggior parte del settore e, da diversi mesi, anche dalla testata giornalistica storica.
Siamo inoltre, fin dall’insediamento, in stretto contatto con la nuova squadra del Ministro per sostenerla e indicar loro gli interventi più urgenti da fare. 
Grazie a Dio, e soprattutto grazie all’impegno di quella squadra, mi sembra che i risultati si siano visti specialmente sul fronte dei pagamenti dei Premi e per aver finalmente tamponato i danni terribili generati da quella “buffonata” conosciuta come “classificazione degli ippodromi” voluta prima da Castiglione e poi “usata” dalla vecchia struttura per modificare, sempre in negativo, il panorama delle nostre corse e dei nostri Gran Premi, arrivando persino ad inventare un Derby che non piace a nessuno, a cancellare senza motivo una corsa storica come il Marangoni e addirittura a generare dei nuovi Gran Premi privi di alcun senso logico. 
Siamo sempre in prima linea, Caro Alessandro, mi dispiace per gli accaniti sostenitori della vecchia burocrazia ministeriale, sempre pronti a denigrarci e ad offenderci ogni volta che abbiamo denunciato e reso pubbliche le loro numerose malefatte, mi dispiace soprattutto per quei lacchè che oggi fanno finta di sposare le idee della nuova guardia adeguandosi al nuovo come è logico nel loro fasullo modo di essere e di fare.
Noi, in rappresentanza delle 245 Aziende da noi rappresentate, continueremo ad essere sul fronte dell’impegno a favore del bene comune. Per cambiare, in meglio, certamente non per proseguire in quella disastrosa strada che puzzava sempre più di misero clientelismo.
Per concludere approfitto dell’occasione per salutare l’iniziativa, da me stesso caldeggiata e sostenuta nei mesi scorsi, che ha portato alla nascita di IPPICA NUOVA, compagine a mio avviso perfettamente impostata per il ruolo che deve svolgere che è completamente diverso dal nostro.
Si tratta di una compagine con la quale auspichiamo di collaborare strettamente così come abbiamo sempre fatto con tutti coloro che vogliono il bene del settore.
Mentre continueremo ad attaccare tutti coloro che approfittano dei vuoti gestionali e delle “disponibilità” della struttura ministeriale per portare a casa dei vantaggi che penalizzano il bene comune.
Resto a disposizione per eventuali approfondimenti nel momento in cui tu volessi entrare nel merito delle cose anzichè sparare considerazioni che, credimi, non stanno ne in cielo ne in terra.
A proposito, l’allevamento di Giorgio si chiama “Il Poggio” non “Il Ronco”, questo è di proprietà del nostro Socio Marelli.
 
Un abbraccio
Enrico Tuci