21/03/2019

Alessandra Vigliani, la Vet dei Derby. L’abbiamo costretta a raccontarsi

di admin

iIntervista di Filippo Lago – Alessandra Vigliani, per tutti (o quasi) “La Dottoressa”, racchiude in se stessa l'ippica a 360 gradi. Proprietaria, allevatrice e stimata veterinaria, con una qualità innata per scovare anno dopo anni i  migliori yearlings (la impiegano come Talent Scout alcune delle più importanti scuderie di Trotto e Galoppo). Insomma, la sua è una figura professionale riconosciuta a tutto tondo, forse unica, in un modo peraltro nettamente al maschile. 

“Dottoressa”, come nacque la passione per i cavalli?
«Avevo sette anni quando mio padre, che avanzava dei soldi da un cliente, ricevette in cambio un cavallo. Fu amore a prima vista».

Perché ira intrapreso la professione di veterinaria?
«Innamorandomi fin da piccola del cavallo, decisi che la mia strada era quella di occuparmi della sua salute. Mi iscrissi a Veterinaria a Torino e, dopo la laurea, mi trasferii per un periodo in America, dove ebbi modo soprattutto di acquisire nuove tecniche chirurgiche».

Con quali scuderie attualmente collabora?
«Non faccio i nomi: sono diverse e rischierei involontariamente di non citarne qualcuna. Talvolta succede che vengo chiamata anche per un singolo cavallo da scuderie con le quali non collaboro stabilmente».

In ambito veterinario, vi sono analogie tra il Trotto ed il Galoppo?
«Ci possono essere similitudini. Nel Trotto si riscontrano maggiori problemi respiratori rispetto al Galoppo, dove vi è una più alta percentuale di problematiche alle articolazioni con distacchi di piccoli frammenti».

Perché ciò è meno frequente al Trotto?
«In quanto il Trotto è una andatura a due tempi, dunque vi sono meno sollecitazioni».

In un cavallo atleta, quanto influisce la figura del veterinario?
«Domanda imbarazzante, fatta a me…»

Ma la risposta mi interessa comunque…. (anzi, mi interessa anche di più se imbarazzante)
«Assieme a quella dell'allenatore e del maniscalco è tra le figure più importanti nella preparazione di un cavallo da corsa. Il buon funzionamento dei muscoli, del fegato e dei reni unito all'apparato respiratorio sono alla base di una buona prestazione».

In veste di veterinario ha vinto diverse corse importanti. Vero?
«Nel trotto ho vinto il Derby con Unicka. Altre corse importanti sono state vinte con Zaccaria Bar e Turno di Azzurra. Al galoppo invece vinsi il Derby con Rakti, Worthaad, Cima de Triomph e Saent».

È un record?
«Boh…»

Lavorare in un ambiente prevalentemente maschile, l'ha mai messa a disagio?
«Avendo avuto la fortuna di lavorare fin da subito con grandi scuderie, che pertanto puntavano al risultato in pista, anche questo aspetto è venuto meno. Ovvero, quello che conta è la professionalità, l’aggiornamento, l’esperienza».

La sua abilità nel trovare giovani puledri è cosa nota. Come si diviene “talent scout”?
«La risposta è piuttosto ovvia. Acquisendo con il tempo un bagaglio tecnico e professionale possibile solo con l'esperienza. Nel mio caso ad esempio iniziai partecipando a tutte le Aste del Galoppo. I cavalli che sceglievo li seguivo anche dopo l'acquisto e ciò mi metteva in una condizione di maggior responsabilità, ma anche nella posizione di vedere confermate o meno le mie scelte, di poter verificare se un punto che ritenevo debole – o viceversa – poi risultava tale anche nel training». 

Tra le sue scoperte anche Island Effe, vincitrice del Lotteria, ora fattrice nel suo Allevamento. Ma la cavalla non ha solo due figli, Victory Island (13.4) da Donato Hanover, in pista fino a settembre per la Incolinx e il Training di Bondo, e la Varnne Tanay (12.3), sempre Incolinx-Bondo, vincitrice di 12 orse e quasi 70.000 euro. Due buoni cavalli, ma solo due…?
«Island Effe, alla quale sono molto legata (perché per me i cavalli sono anche se non soprattutto affetto e ricordi),  si trova nel mio allevamento in provincia di Asti; dove vi sono dieci ettari dedicati di paddocks, sta lì con altre cinque fattrici da trotto. Sì ha avuto solo due puledri, nonostante abbia smesso di correre nell’agosto del 2010. Il motivo è da ricercarsi in una serie di problemi avuti per un periodo nel portare a termine la gravidanza. Ora sta bene ed è gravida di Napoleon Bar, uno stallone che mi convince per genealogia e modello (e che segui per un certo periodo anche in corsa)».

Le Touquet invece è lo stallone di casa. Un cavallo che nonostante fatica a trovare l'interesse degli allevatori, nonostante abbia dato buoni soggetti, uno tra tutti Tantalio (10.6) e quasi 150.000 euro. Perché?
Purtroppo quando ci si confronta con un parco stalloni variegato come il nostro è difficile emergere. Tuttavia è padre di alcuni ottimi avalli che detengono un record di 1.12 e sono in piena forma, per questo ho voluto “scommetterci”. Oltre a Tantalio mi va di citare anche una femmina, Troppo Bella, è anche lui da Gocciadoro, ha fatto 67 corse ne ha vinte 16, 2 di seguito alle ultime 4 uscite. A cavallo tra i due e i tre anni vinse cinque corse di fila. 

Da donna ancor prima di professionista, quanto l'ha colpita il rapimento di Unicka e Vampire Dany?
Si è trattato di una grande tragedia ippica che penso abbia colpito tutti. La cavalla la reputo una delle migliori degli ultimi cent'anni. Il maschio, del quale ero anche comproprietaria, oltre ad aver messo in evidenza le proprie qualità tecniche, credo avesse tutte le carte in regola per divenire un buon stallone.

Nel corso della sua carriera professionale, ha seguito anche il palio di Siena. Che ne pesa?
Molte persone parlano male di quella manifestazione perché non conoscono cosa c'è dietro a un evento così. La cura verso il cavallo oserei definirla maniacale. Inoltre colpisce l'aspetto umano, con un affetto e un rispetto reciproco tra i contradaioli ,che fa ben capire il senso dell'unione.  

Il lotteria 2009 vinto da Island Effe