15/04/2019

Varenne resta a il Grifone. Ma in sequestro giudiziario. L’ordinanza in poche righe

di admin

Il Tribunale di Napoli ha emesso l’ordinanza (clicca qui per leggerla) di sequestro  preventivo di Varenne. Il sequestro è stato chiesto da Varenne Futurity Srl, alla quale il tribunale riconosce la proprietà del cavallo, contro Varenne Forever Srl, che dall’entrata in razza lo ha gestito e commercializzato. Oggetto del contendere un debito della Forever nei confronti di Futurity (ovvero della proprietà) di 396.482,94 €; cifra importante ma più bassa di quella fin qui chiacchierata. Nelle motivazioni dell’ordinanza della dottoressa Francesca Gomez de Ayala si legge di un accordo transitivo tra le due società del 3 novembre 2014 che prevedeva un rientro del debito in 36 ratei mensili. Questa transazione sembrava aver rimesso le cose a posto. Infatti poco dopo fu siglato un secondo mandato senza rappresentanza che continuava ad attribuire la gestione di Varenne alla Forever, in pratica un rinnovo del mandato a vendere le monte del cavallo e a gestirlo nel prelievo. Successivamente però Varenne Forever ha saltato alcune rate del piano di rientro del 2014 e si sarebbe resa inadempiente su dei punti del nuovo contatto di gestione. Punti che il giudice non specifica, così come non specifica quante siano le rate saltate. Infatti questa sarò materia di un probabile secondo giudizio. Qui invece ci si è limitati al sequestro cautelativo del cavallo.

L’ordinanza specifica però che Varenne resterà al Grifone, in quanto dopo 16 anni di permanenza il trasferimento in un’altra struttura potrebbe nuocerne alla salute generale e alla stagione di monta, depauperando pertanto il bene in questione. Quel che cambia è che Varenne non sarà più gestito da Varenne Forever ma dal custode giudiziario, che è stato nominato nel legale rappresentante di Varenne Futurity. Infine il giudice si legge «Ordina alle società resistenti (Varenne Forever e Varenne Futurity) di consentire l’accesso al dott. Cesare Rognoni per il prelievo del seme e il monitoraggio del cavallo, inibendo alle stesse di effettuare prelievi incontrollati».