15/05/2019

Renzo Orlandi, carezze per Arazi Boko, la pagella di Amario

di admin

di Mario “Amario” Alderici – Carezze e pacche sul posteriore (dopo le proteste scandinave per l’eccessivo uso della frusta) per il vecchio Arazi Boko netto nel Renzo Orlandi in 1.11.7 contro rivali che non lo valgono, tanto che è apparsa paciarotta la quota di mezzo (1,52 su betflag) proposta dai provider che ha ovviamente attirato decine di migliaia di euro da parte degli speculatori. Soggetto che unisce velocità e fondo, è alto ma sembra di gomma per quanto è manovrabile e dotato di grande manovrabilità, a Napoli era cicciottello, ora è tirato a lucido, fa 13 a partire e 13.5 ad arrivare dopo aver speso 55.5 il mezzomiglio iniziale.
Detto di Arazi che a 12 anni fa delle cose incredibili, gli altri sono stati nel gruppone, tutti bene senza lode, tanti sfortunati in una corsa anomala a strappi, tanti possono recriminare, nessuno è apparso fuori condizione e diventa difficile dare insufficienze; allora ci dedichiamo ai driver: il migliore Lorenzo Baldi che con Venanzo Jet (che con il cambio di ferratura è partito svelto ed è apparso ottimo come mai nella meccanica) ha mantenuto la scia di Arazi per poi infilare Super Star Reaf e apparire al comando ma Lorenzo, con grande professionalità e competenza, non si è opposto ad oltranza ad Arazi Boko, che è una spanna superiore al pur ottimo Venanzo, nel primo mezzomiglio passato addirittura in 55.5. Altrettanto professionale Alessandro Gocciadoro (che ha guidato con freddezza nonostante il ruolo di nettissimo favorito, le polemiche per le frustate ad Arazi nella consolazione del Lotteria e l’imprevisto al passaggio)  che in retta è andato via senza usare la frusta (solo carezze per Arazi) mostrandosi pentito del precedente stile di comandare e che ha consentito a Lorenzo e Venanzo di giocare la loro chance. Nota dolente Vp Dell’Annunziata: non bastasse cosa è successo al passaggio, l’appiedamento, ora arriva pure Amario … A parte gli scherzi siamo sempre stati estimatori di D’Artagnan ed è forse proprio per quello che non ci aspettavamo quella disattenzione al passaggio che ha consentito a Venanzo di entrare in un posto in cui non entrava solo un cavallo ma ce ne sarebbero entrati due. Capita, poteva chiudere un occhio la giuria (nessuno avrebbe protestato) che l’ha appiedato per aver creato ingiustificata situazione di favore a Venanzo Jet facendosi infilare, ma è ovvio che l’intento di Vp non era certo quello di favorire Venanzo e danneggiare il compagno Arazi; per obiettività, pur essendo estimatori di un grande catch come Vp Dell’Annunziata, non possiamo non dire che ha fatto una disattenzione che non ci aspettavamo, capita, forza D’Artagnan.

 

ARAZI BOKO – Tirato a lucido dopo che a Napoli era un po’ cicciottello, unisce velocità e fondo, sembra di gomma per quanto è manovrabile nonostante l’altezza, dotato di grande cambio di marcia, superiore ai rivali (tanto che appare perfino paciarotta l’apertura a 1,52 di betflag che ovviamente ha attirato decine di migliaia di euro degli speculatori), va davanti con lancio in 13, manda la compagna di allenamento Super Star Reaf per scambiare ma l’inserimento di Venanzo lo costringe a un mezzomiglio iniziale in 55.5 per passare, allunga netto nel finale e sotto le carezze di Alessandro Gocciadoro (che da professionista in retta allunga per far correre anche Lorenzo Baldi e Venanzo Jet che l’avevano rispettato dopo 600 metri) e fa l’arrivo in 13.5. Voto: 9
VENANZO JET
– Bene con il cambio di ferratura, insolitamente sollecito al via dalla seconda fila, mantiene la scia di Arazi, al passaggio trova un’autostrada interna e prende il comando per poi non opporsi a oltranza ad Arazi mandandolo con spesa con mezzomiglio iniziale in 55.5, ne perde il contatto nel mezzo giro finale ma difende il secondo; perfetto in sulky Lorenzo Baldi (voto 9 a Lorenzo che abbiamo sempre stimato più come allenatore che come driver ma stavolta ha guidato da maestro) da attendere con fiducia in un centrale in pista piccola. Voto: 7
VICTOR CHUK SM
– La sorpresa della corsa, estremo outsider, segue tutte le andature, scende millimetricamente terzo in corda, finisce in crescendo. Voto: 7
SANTIAGO DE LEON
– Paga l’avvio lento e il campo numeroso, al largo, trova un muro, sposta in quinta ruota sull’ultima curva ed è quello che finisce più forte di tutti. Voto: 7
VICINO MEC
– Sfortunato, parte più sollecito del solito, al largo, sull’ultima curva subisce il calo di Ugolinast che lo comprime in un sandwitch con Antonio Di Nardo che deve prendere un attimo in mano, finisce in crescendo. Voto: 7
TANGO NEGRO
– Tutta strada in terze e quarte ruote, è vitale fino in fondo. Voto: 7
SANTIAGO D’ETE
– Sfortunato, al largo, per trovare la corda deve retrocedere in coda, arriva con poco spazio. Voto: 6,5
SUPER STAR REAF
– Al largo, ottiene strada da Arazi ma al passaggio allarga e resta nuovamente scoperta, in retta logicamente cala. Voto: 6
UGOLINAST
– Resta in terza ruota scoperta, al mezzo giro finale logicamente cala. Voto: 6
TOTANO JET
– Con il numero esterno rinuncia per poi lanciarsi in corda quarto, non avanza. Voto: 5,5
TRILLO PARK
– Nella coda del gruppo, prova in terza ruota ai 700 finali, non avanza. Voto: 5,5
VESSILLO AS
– Al largo, trova un muro, non avanza. Voto: 5,5