12/08/2019

L’intervista di Filippo Lago a Marco Spina, un giovane di belle speranze

di admin

di Filippo Lago – Mentre il comparto ippico attende una riforma strutturale che per qual si voglia ragione tarda ad arrivare, c'è un'ippica matura di tanti fatti e poche chiacchiere che quotidianamente manda in scena uno spettacolo chiamato “corse”, i cui protagonisti sono uomini e cavalli. Gli stessi attori talvolta portano con sé storie che la frenesia quotidiana spesso non contribuisce ad apprezzare e valorizzare fino in fondo. In pochi probabilmente si sono accorti della prestazione offerta da Ungherese Jet in quel di Montecatini nei giorni scorsi, dove al rientro dopo quattro mesi di inattività per un problema ai tendini, il figlio di Ken Warkentin si è cimentato in un percorso di testa sul miglio che lo ha visto terminare buon secondo in 1.13.9. Chi è l'artefice di questo brillante rientro? Marco Spina, giovane (classe 1988) siciliano trasferitosi a Follonica a seguito della grave crisi occorsa all'ippica siciliana con la chiusura dell'ippodromo La Favorita di Palermo.
Marco, come ti sei avvicinato al mondo delle corse?
Fin da bambino frequentavo l'ippodromo con mio padre. All'età di 14 anni iniziai a lavorare intraprendendo il lavoro di scuderia.
Chi sono i tuoi maestri?
Ho avuto la fortuna di lavorare con tanti validi professionisti. Iniziai a Palermo con Vincenzo Fasciana, fino a quando mi spostai al nord per approfondire le mie competenze ed ebbi modo di lavorare tra gli altri, con: Lucio Colletti, Holger Ehlert e per un periodo con il team Bellei.

Nonostante la giovane età, lavori già in proprio. Una scelta coraggiosa…
Inizai a lavorare per conto mio dal 2012. Quand'ero a Palermo avevo 16 cavalli e dei buoni risultati. Con la chiusura dell'ippodromo di Palermo dovetti spostarmi in Toscana, a Follonica, dove tutt'ora lavoro. È stato un po' come iniziare da capo…
Come sei organizzato ora nella gestione del lavoro quotidiano?
Sono a Follonica dove tengo nove soggetti. Ho la possibilità di lavorare i cavalli su tre piste, due tonde ed una dritta. Di fondamentale importanza è la vicinanza al mare dove talvolta porto i cavalli per il lavoro quotidiano.
Preferisci guidare o allenare?
Mi piacciono entrambe le cose. Poter preparare i cavalli e poi guidarli è qualcosa che mi gratifica maggiormente, ma se vengo chiamato a guidare non mi tiro certo indietro.
Nei giorni scorsi hai presentato un cavallo (Ungherese Jet n.d.r) al rientro fornendo un'ottima prestazione…
Il cavallo giunse da me nel mese di marzo. L'altro giorno è stata la prima uscita con il mio training e la mia guida e sono molto soddisfatto, il cavallo è giunto secondo in 1.13.9 sui 1660 metri.
Perché era al rientro?
È stato condizionato da un problema ai tendini. Per questo motivo la maggior parte del lavoro che svolge lo effettua al mare.
Non solo anziani…ti piacciono anche i puledri, vero?
Soprattutto i puledri. Nei giorni scorsi a Follonica ho presentato per la qualifica Bony Gil SM, una prova che il figlio di Mago D'Amore ha superato in 1.19.1. Oltre a lui ho un altro puledro che si muove bene, Bodigius SM che da buon figlio di Prodigious è piuttosto tardivo.