11/09/2019

Campionato Europeo al vecchio Arazi Boko, la pagella di Amario

di admin

di Mario “Amario” Alderici – Bissa il successo dell’anno scorso (stavolta in 1.11.1 nel race off) il vecchio Arazi Boko che alla terza prova va più forte delle prime due e non osiamo immaginare quanto farebbe se gli facessero fare la quarta …. Così come, dato che più invecchia più va forte, non immaginiamo cosa farà tra qualche anno … Ovviamente scherziamo, però non è che ci discostiamo tanto dalla realtà, a 12 anni fa delle cose impensabili e quando agisce nel preferito percorso in avanti diventa durissimo da battere (quando è andato un testa in Italia nell’annata ha sempre vinto). Alessandro Gocciadoro ha dedicato il successo al terzogenito Vittorio Maria, nato il giorno prima. Nel race off valoroso rivale Cokstile ormai maturo per il primo successo classico in Italia. Da notare che nella prova in cui non hanno vinto si sono risparmiati sia Arazi sia Cokstile. A parità di tempo al km, nel race off ha avuto priorità nella scelta del numero Arazi Boko perchè il tempo totale era di un decimo inferiore a quello di Cokstile; qualcuno sui social ha scritto che a numeri invertiti il risultato sarebbe stato diverso, le corse sono uniche e irripetibili e quindi non lo sapremo mai, ci limitiamo però ad osservare che con l’1 Arazi Boko in avvio si è limitato a controllare il rivale e non è automatico pensare che con i numeri invertiti Cokstile sarebbe riuscito a respingere in partenza l’avversario, non è da scartare l’ipotesi ma di sicuro neanche scontata. Bene Vernissage Grif (che è stata la sorpresa della corsa) e Uragano Trebì (meglio di rimessa mentre, a differenza di quando era puledro, in testa si accuccia un po’ nel finale), male un irriconoscibile Drole De Jet che in pista piccola (dopo aver sgambato bene) non è mai riuscito a distendersi e sarà da rivedere in piste più ampie. Appiedato Renè Legati per 20 giornate (10 + 10) per aver dato una frustata dopo 500 metri a Ua Huka nel tentativo di venire via in terza ruota, è da notare che la manovra di scavalcare il gruppo a Renè non è riuscita e al passaggio ha rispettato la sua cavalla fermandola e risparmiandole una fatica inutile: la sanzione è eccessiva, c’è qualcosa da rivedere in questo regolamento.

ARAZI BOKO – Inossidabile, nella prima prova corre al risparmio con i ferri e dopo aver sgambato piano, al largo, resta in quota; nella seconda toglie i ferri davanti, va in testa con lancio in 14.3, saluta tutti e si isola con 600 finali in 42.1; nel race off respinge il rivale con mezzo giro iniziale in 26.7 (13.3 – 13.4), allunga con 600 finali in 41.9 concludendo a media di 1.11.1. Voto: 9,5
COKSTILE
– Nella prima prova tutta strada scoperto, va su Uragano e lo batte con secondo giro in 57 (28.3 l’ultimo quarto); nella seconda prova al largo, non insiste; nel race off prova a mettere sotto pressione il rivale, ripiega dopo mezzo giro in 26.7, torna in fuori al passaggio, rimbalza sui 600 finali in 41.9 ma stracorre ancora; maturo per il suo primo gran premio italiano. Voto: 8,5
VERNISSAGE GRIF
– La sorpresa della corsa; nella prima prova secondo in corda, guadagna qualcosa in preferenziale; nella seconda prova incerto al via, nelle retrovie in corda, recupera all’interno, finisce in crescendo. Voto: 7,5
URAGANO TREBI’
– Nella prima prova va davanti nel lancio in 14, gradua e dà l’impressione di potercela fare ma a metà retta “si accuccia” (come fa ultimamente quando agisce in avanti) ed è battuto al termine di un secondo giro in 57; nella seconda prova in coda, recupera all’interno, finisce in crescendo. Voto: 7
UA HUKA
– Nella prima prova terza in corda, resta in quota; nella seconda al largo, prova in terza ruota dopo 300 metri, resta a centro pista e al passaggio giustamente Legati (che sarà appiedato per una frustata data sulla seconda curva) la rispetta estromettendosi fermando e allargando. Voto: 6
SPECIALESS
– Nella prima prova quarto in corda, resta in quota; nella seconda resta scoperto, al mezzo giro finale alza bandiera bianca. Voto: 6
TINA TURNER
– Nella prima prova nel gruppo in corda, non avanza; nella seconda al largo, sull’ultima curva alza bandiera bianca; in pista piccola non riesce a distendersi, da rivedere in pista grande. Voto: 5
SANTIAGO DE LEON
– Nella prima prova resta in terza ruota, retrocede in coda, non avanza;  nella seconda quarto in corda, sposta sull’ultima curva, resta in quota. Voto: 5
PEACE OF MIND
– Nella prima prova nelle retrovie, non avanza; nella seconda non si oppone al compagno Arazi nel lancio in 14.3, cala in retta. Voto: 4,5
TANGO NEGRO
– Nella prima prova al largo, sull’ultima curva chiama la mamma; nella seconda terzo in corda, muove sull’ultima curva, non avanza. Voto: 4,5
DROLE DE JET
– La delusione della corsa, l’ombra del cavallo ammirato in Francia, sgamba bene ma in corsa non riesce mai a distendersi penalizzato anche dalla pista piccola, nella prima prova non scatta al via, al largo, va in terza ruota al passaggio ma non è incisivo, in retta alza bandiera bianca; nella seconda al largo, prova in terza ruota al mezzo giro conclusivo, finisce in leggero crescendo; da rivedere in piste più ampie sicuramente più adatte alla sua mole. Voto: 4,5