28/11/2019

Donne ippiche, l’artiere, allenatrice, allevatrice, proprietaria e fotografa ANNE EHLERT ci racconta la sua storia

di admin

di Mario”Amario” Alderici – Siamo con la finlandese Anne Ehlert, braccio destro del marito Holger. Anne, raccontaci la tua storia.

La mia passione per i cavalli da corsa ha avuto inizio in Finlandia quando avevo 9 anni, gli altri ragazzi andavano a festeggiare durante il weekend mentre io prendevo la mia bicicletta e andavo in scuderia a curare i cavalli. Sono arrivata in Italia per la prima volta per lavorare con cavalli nel ’92 al termine del liceo, però dopo un paio di mesi sono tornata in Finlandia per la nostalgia della famiglia e ho continuato li gli studi nel Business College. Nel ’95 c’era crisi economica in Finlandia ed era difficile trovare lavoro per una neo-laureata. Questa è stata la mia fortuna perché cosi sono tornata in Italia e ho potuto coltivare la mia passione per i cavalli. Qui ho conosciuto mio marito Holger e ho deciso di rimanere in Italia. Il mio cavallo del cuore era Scooter Or, il quale mi dava sempre gioia nei momenti tristi: con lui si poteva giocare a nascondino! Era il mio migliore amico, gli mancava solo la parola. Il cavallo più forte che ho accudito è stato Nesta Effe, che mi regalato tante vittorie di Gruppo 1. La vittoria più bella è stata Finlandia ajo nel 2013. Già da piccola sognavo di partecipare in questa corsa con un cavallo straniero, ma vincere era da brividi. Ci sono anche tanti altri cavalli che non dimenticherò mai: Pickaflick, Vidimus, Sing Hallelujah, Terrific Pick, Smerria Trio, Alexia As etc. Generalmente sono una persona chiusa e timida nei confronti degli estranei, ma riesco facilmente ad essere me stessa ed aprirmi con i miei cavalli. Ricopro vari ruoli in scuderia: artiere, allenatrice, allevatrice, proprietaria e fotografa.  Ma principalmente mi piace considerarmi come una mamma, in particolare della nostra stupenda Charlotte, unica figlia. In secondo luogo, considero tutti i miei puledri come figli, dato l’affetto che provo per loro. Il mio più grande successo come allevatrice l’ho avuto con Sing Hallelujah e la sua vittoria al Giovanardi a Modena: avevo pianto di gioia e in premiazione mi mancavano le parole. Io e mio marito stiamo benissimo insieme e spesso la pensiamo allo stesso modo sull’allevamento e allenamento dei cavalli, forse proprio perché siamo nati lo stesso giorno: il 10 Settembre. Infatti, il numero 10 è molto significativo per noi. Anche nostra figlia Charlotte è nata il 10, ma di luglio. Il mio sogno è avere una piccola scuderia di una decina di cavalli da corsa e qualche fattrice con casa all’interno, in modo da potermi svegliare la mattina e fare colazione guardando puledri e fattrici pascolare dalla finestra. L’ippica non è il nostro lavoro, non è solo la nostra passione ma un vero e proprio stile di vita. Continuiamo a farlo nonostante la crisi ippica corrente perché non sappiamo nè vorremmo fare altro nella nostra vita. Senza cavalli il mio cuore rimarrebbe vuoto”.