29/01/2020

Lady driver del futuro, la figlia d’arte GIULIA CARLOTTA DEFRANCHIS

di admin

di Mario “Amario” Alderici – E’ stata la reginetta dei pony, ora dei minitrotter e non dubitiamo che nei prossimi anni lo diventerà anche dei trottatori la sedicenne Giulia Defranchis, figlia d’arte dei driver professionisti Anna Tommaselli e Massimo Defranchis (anche trainer). Giulia, raccontaci la tua storia.

La mia passione per il mondo ippico è iniziata quando avevo circa 3-4 anni e andavo in scuderia con i miei genitori. La passione per le corse al trotto è nata ed è aumentata circa 5-6 anni fa, iniziando a frequentare gli ippodromi e disputando corse con pony e minitrotter. Mia madre ha la licenza ormai da 30 anni, e tutt’ora corre con i nostri cavalli mentre mio padre non pratica più il mestiere di guidatore ma continua con quello di trainer. Mi sono sempre ispirata alla loro passione che nel tempo mi hanno trasmesso e sono convinta di voler intraprendere la loro stessa strada. Durante la mia “crescita” in quest’ambiente mi sono affezionata a diversi cavalli ma specialmente ad uno: Night Spirit Ans. Il perché di questa scelta è data dal fatto che Night è stato il primo cavallo che ho attaccato da sola senza l’aiuto di nessuno, inoltre è stato il primo cavallo a cui ho fatto da lad in un convegno ippico. Gli dono tutta me stessa perché lo abbiamo salvato da un destino che non avrebbe meritato . È’ di proprietà dei miei genitori tutt’ora anche se non prende più parte a corse.  Per ora i miei obiettivi sono di prendere la licenza da allieva e di disputare più corse possibile. Anche se è presto per parlare di sogni ne ho alcuni: di poter creare una scuderia che porti il mio nome e di avere cavalli che mi possano donare alcune soddisfazioni.  Oltre questo vorrei partecipare al trofeo dell’avvenire all’ippodromo del Garigliano e trionfare sulla pista di casa dell’ippodromo di Agnano.  Nel 2015 ho conosciuto una persona per me speciale a cui sono particolarmente legata e che per me è un vero e proprio idolo: Santo Mollo. È colui che ha rafforzato la mia passione, consigliandomi la strada da seguire per cercare di raggiungere gli obiettivi che ho raccontato prima. È stata la prima persona che mi ha permesso di fare da lad in un gran premio, dandomi fiducia. Per questo gli sarò sempre grata.  Un’altra persona nel mondo ippico per cui provo stima è Giuseppe Ruocco. Da piccola girovagando per la scuderia a bordo della mia bicicletta gridavo il suo nome; l’ho conosciuto quando mia madre gli raccontó questo aneddoto. Durante la prima corsa che ho vinto correndo sui pony, indossavo un body che mi ha regalato.  Una soddisfazione che ho avuto grazie al mio maestro Antonio Merola (il mio “allevatore”), colui che mi ha iniziato principalmente al mondo ippico, è stata quella di ‘allenare’ il pony con cui ho disputato diverse corse e mi sono piazzata sempre. Anche se ora ci siamo allontanati provo un sincero amore per lui. Ora posseggo un minitrotter di nome Gipsy, con cui fino a qualche anno fa correvo, darei la vita per lui.  Purtroppo questo è tutto ciò che ho da raccontare per ora. Spero un giorno di poter dire di più su di me e sulla mia carriera. Viva l’ippica italiana ma specialmente quella in Rosa”.