06/02/2020

Lad del trotto, VIVIANA LENZI

di admin

di Mario “Amario” Alderici – Viviana Lenzi è una giovane e solare lad toscana figlia di Bruno Lenzi (un’istituzione a Montecatini e in Toscana Brunino), davvero una bellissima ragazza acqua e sapone, che nell’ippica ha trovato anche l’amore con una brava persona come Cosimo Palomba e i due fanno un po’ la spola tra la Toscana di Viviana e la Campania di Cosimo. Viviana, raccontaci la tua storia.

La passione per i cavalli l’ho ereditata da tutta la mia famiglia. Correva l’anno 1960 e mio nonno paterno Lando cominciava a lavorare all’ippodromo della mia città nativa Prato, la scuderia era quella di Manfredi morto giovane in un incidente stradale, dopo di lui lavorò con Vivaldo Baldi e con lui cominciarono i più bei momenti di soddisfazione, perché anche un artiere se lavora con dedizione  e passione è un personaggio molto importante in una scuderia. Il nonno era proprio un uomo di cavalli, riconosceva le zoppie e i vari problemi al volo. Bello il rapporto con Vivaldo (e famiglia) che aveva piena fiducia in lui affidandogli grandi cavalli tra i quali Delfo e tanti altri campioni. Quando rincasava la sera raccontava la sua giornata e le sue emozioni; con Vivaldo ha lavorato circa 30 anni per poi dedicarsi a mio padre Bruno che nel frattempo aveva preso la licenza di guidatore allievo. Il babbo Bruno a 20 anni mise scuderia per conto proprio con il nonno ed è stato veramente bravo perché è andato avanti nel suo lavoro per più di 35 anni. I cavalli che aveva non erano da gran premio ma di bassa categoria però lui con passione si divertiva a rimetterli a posto e quindi in pista. E molti suoi allievi hanno corso fino alla fine della carriera. Ha vinto 3 corse a pariglie, tanti cavalli sono passati dalle loro mani. Era l’anno 1990 quando il nonno è morto di infarto a 60 anni (cosa strana nello stesso anno morirono Sergio Brighenti, grande amico del nonno, e Delfo). Mio padre rimane da solo a gestire scuderia e proprio in questo contesto entra a fare la sua parte la zia Annarita, la quale lavorando con tanta passione, riuscì insieme al babbo a mandare avanti la scuderia, il babbo allenava e guidava, la zia era il “braccio destro e la mente” nel gestire il tutto. Fu così che nel 2002/2003 Pino Di Caterino gli affidò alcuni dei suoi  allievi. Lei dice che sono stati anni di intenso lavoro e rinunce in genere, ma pieni di soddisfazioni. Grandi cavalli come Eva Kant Gianfi, diversi cavalli dei Sig. Legati e un cavallo in particolare che gli prese il cuore, il suo angelo Dittongo Sib, il quale vinse sei corse di fila. Con questi cavalli era sempre in trasferta, ha girato l’Italia in lungo e in largo e aveva spesso con se un piccola mascotte … Sì, ero io, la Viviana, che tornava stanca ma felice con tanti aneddoti da raccontare. Tante persone conosciute nei vari ippodromi, e premiazioni, perché i nostri cavalli vincevano quasi sempre quando erano improvvisati da guide come Minnucci, Bellei, Vecchione, Farolfi ecc…  L’ultima appassionata della famiglia Lenzi sono io: devo ringraziare mia zia Annarita che ha molto contribuito a svegliare in me piano pano questo grande amore per i cavalli. Ho iniziato a lavorare a 18 anni, presso la scuderia di Lucio Colletti, e da lui ho visto grandi cavalli come Mack Grace Sm, Indu jet, Locomotion Om, Illusion Dany, ma in particolare Millionaire Dany: con lui amore a prima vista, un cavallo che quando mi guardava mi perdevo nei suoi occhi, che quando correva dava l’ anima … Nel frattempo mi sono fidanzata con Cosimo Palomba, anche lui driver e allenatore toscocampano, che più di me sa come trattare i nostri amici cavalli: Nemesi Rab una sua creazione che ci ha dato tante soddisfazione e adesso nostra fattrice e quel Milionaire Dany che anni dopo il mio primo incontro con lui abbiamo comprato dal sig. Polverino. Cavalli che ci hanno regalato tantissime emozioni. Abitiamo a Napoli nel periodo invernale, poi a primavera partiamo per la nostra avventura in Toscana, attualmente lavoriamo a fianco di Holger Ehlert, grande allenatore e maestro del mestiere. Questo lavoro ci porta via tanto tempo e affaticamento fisico, che però ricompensa con tante soddisfazioni; l’intero giorno insieme a loro, stanchi ma felici. Il nonno, il babbo, la zia, io e Cosimo siamo persone semplici, lavoratori e amanti di questi meravigliosi animali. Il nonno, la zia ed io abbiamo partecipato alle corse artieri piazzandoci tutti. Nel nostro piccolo abbiamo qualcosa da raccontare, il babbo e la zia vivono quasi di ricordi, perché loro hanno vissuto la bella ippica, quando la tribuna era piena di persone che facevano il tifo per guidatori e cavalli, quando tutto sembrava una grande famiglia, quando tutto era diverso … Spero tra tanti anni di poter aggiungere altri aneddoti e ricordi.