19/02/2020

Lady Driver, ANGELA CAPUANO

di admin

di Mario “Amario” Alderici – La bella Angela Capuano, vincitrice di 13 corse e del Trofeo dell’Avvenire 2017, divide la sua professione di driver con quella di ufficiale di coperta. Angela, raccontaci la tua storia.
Da piccola sognavo sempre di andare a cavallo. Il primo contatto lo ebbi con un pony, mi morse la mano ma, nonostante l’approccio negativo con questo animale stupendo, all'età di 18 anni iniziai il mio primo corso di equitazione con la mia prima cavalla, Aquila. Amai i cavalli sin dall’inizio, mi davano quel senso di libertà che mi ha permesso di esprimere al meglio il mio talento. Nonostante la mia famiglia non sia del settore ippico mio padre ha sempre coltivato la passione per questo animale e non posso dimenticare quando da piccola ci portava a cavallo la domenica dopo aver chiuso il nostro cantiere nautico. Un’altra mia passione è il mare, ho frequentato l'istituto nautico insieme a una delle mie sorelle, Milena. Ci ha dato la possibilità di diplomarci e diventare allievo ufficiale di coperta a soli 18 anni incominciando la nostra carriera lavorativa, oggi Milena è comandante sulle navi ed io mi sono inserita nel diporto, l’altra mia sorella Ilaria ha frequentato l'istituto alberghiero e lavora in un noto ristorante. Loro non hanno la mia stessa passione malata per i cavalli ma devo dire che mi seguono molto quando io vado a correre negli ippodromi interessandosi dei cavalli affidati a me!
Nel 2015 ho conseguito la licenza come driver, nonostante i dubbi dentro di me; la formazione ha avuto il culmine a Napoli per circa 8 anni ed altri 2 a Bologna sempre con lo stesso allenatore e guidatore Vp Dell’Annunziata: devo ringraziarlo enormemente, mi ha spiegato tutto ciò che era preparazione e gestire una scuderia, era per me oro colato! Lo seguivo in tutto e per tutto osservandolo sia come lavorava i cavalli che come guidava cercando di imparare il più possibile! Ritengo che sia uno tra i 3 driver migliori d’Italia, quindi è il mio punto di riferimento nel mondo ippico. Sicuramente per me non è stato facile, e forse non lo sarà mai essendo una donna, perché comporta tanti sacrifici: sei sveglia dalle 6.30 incominciando dalla colazione dei cavalli, sai quando incomincia la tua giornata ma non sai quando finisce; la mattina presto eravamo in scuderia e incominciavamo il nostro allenamento per poi metterci in macchina e correre all’ippodromo; era una continua corsa che solo con tanta passione puoi fare. Grazie a tutto ciò che mi è stato insegnato da Vp ho avuto l’opportunità di entrare in questo mondo ippico con competenza e professionalità, difendendomi e dimostrando il mio talento e le mie capacità.
Mi ricordo ancora le risposte di Vp alle mie domande dopo le corse quando diceva: Angela, per essere un bravo driver devi avere conoscenza delle caratteristiche dei tuoi avversari, solo così puoi studiare le probabili dinamiche di corsa per poi vincerle! Tutto ciò mi è servito per poi farne un mio bagaglio di esperienza. Ho cercato di rubare qualche segreto di Vp nell’allenare, impostare e guidare i cavalli in corsa, la sua tecnica anche se per ora non ci sono riuscita.

Una delle corse più importanti fino ad oggi è stata la tris del Trofeo dell’Avvenire 2017, sono stata la prima donna a vincerlo e mi ha dato la possibilità di partecipare al campionato guidatori a Montegiorgio. Ricordo quella corsa come se fosse oggi, ero molto emozionata, la cavalla affidatami era dell’allenatore Mario Minopoli che mi disse di stare il più tranquilla possibile con le mani e tenere la cavalla calma per far sì che non mi tirasse per poi dislocare, aggiungendo che avevo una buona possibilità di vincere laddove la cavalla restava tranquilla; entrai a pochi minuti dalla partenza della corsa e ero decisa e concentrata nel portare la cavalla alla vittoria, eravamo in 14 tra cui giovani driver già affermati come Ferdinando Minopoli, Francesco Tufano, Giulia Deschi; ci ho messo 2 giorni per capire che avevo vinto, perché la gioia era tanta e non sembrava vero, ero contenta anche di far valere il sesso femminile nonostante l’ambiente ippico sia prevalentemente maschile, quindi noi donne dobbiamo avere un pizzico di grinta in più per raggiungere i risultati!
Nel Trofeo Dell’Avvenire corsi senza frusta perchè per la troppa grinta, energia e emotività in precedenza ero stata appiedata per l’uso della frusta e non mi piaceva dare questa immagine di me.
Una cavalla che fa parte del mio cuore è Orata Jet: ho fatto con lei il corso allievi e in seguito abbiamo trionfato a Trieste in corsa; partitrice, grintosa e allo stesso tempo mi dava fiducia; sapevo che quando lei correva dava tutta se stessa facendomi entrare in pista con tranquillità; a oggi la rispetto come fattrice, l'ho tenuta e mi ha dato l’emozione di due puledri, una femmina e un maschio.
La mia prima vittoria all’ippodromo di Aversa con Psiche Rab di Cosimo Palomba e Viviana Lenzi che ringrazio per la fiducia accordatami, un successo a grossa quota.
E la corsa successiva vinsi ad Agnano in una giornata in cui pioveva e grandinava, entrai in pista un po' impaurita perché a quella velocità rischi di danneggiare te, il cavallo e i tuoi colleghi, con una mossa sbagliata che può portare la conseguenza di gravi incidenti.
Conduco questo sport con prudenza e tanto amore e anche al trotto montato sto cercando di migliorare le mie prestazioni. Una corsa dove mi sono divertita al trotto montato è stata con Sansone Bar arrivando dignitosamente terzi; con lui il nostro allenamento era tutti i giorni 60 minuti di mare a sella e non c'era niente che ci potesse fermare, nè freddo nè pioggia; ci divertivamo anche perché a sella hai un rapporto completamente diverso rispetto al sulky. A sella si istaura un altro feeling, mi dà emozioni diverse rispetto al sulky, si diventa un tutt'uno con il cavallo ed è un lavoro fisico e mentale sia per il cavallo che per il cavaliere, questa disciplina rappresenta per me una sfida con me stessa e mi allenerò per affermarmi anche in questo, magari andando anche all’estero, sperando un giorno di emulare colleghi davvero eccezionali sia in sulky sia in sella come Rebecca Dami e Santo Mollo. Per quanto riguarda il sulky tra le colleghe ammiro molto Francesca Croce e Elena Villani.
Uno dei miei sogni sarebbe avere una scuderia mia nella quale continuare a coltivare l’amore che ho verso i cavalli, dall’allenamento quotidiano al loro benessere psicofisico, alla precorsa e alla corsa, facendo uscire il meglio di loro e di me, per poi prendere anche la licenza come allenatrice. Credo di vivere questo sport a 360 gradi anche se per qualche mese mi allontano per condurre l’altra mia vita di mare che amo. Mi reputo una donna fortunata perché faccio quello che mi piace dedicandomi sia ai cavalli che al mare
.”