17/05/2020

L’intervista di Amario a VINCENZO CASTIGLIA in partenza per la Svezia

di admin

di Mario “Amario” Alderici – A freccia su in Italia il trainer tosco – campano trentaseienne Vincenzo Castiglia sta finendo di fare le valigie con direzione Svezia. Lo raggiungiamo all’allevamento Orsetta per fermarlo: Vincenzo ‘ndo vai? Ripartono le corse in Italia.

Parto lo stesso; questa di trasferire il materiale in Svezia è una cosa che avevo già pensato prima dell’emergenza covid; l’ippica italiana ferma (senza unità nel settore e con la mancanza di collaborazione dello Stato) mi ha solo dato l’ultima spinta ad intraprendere questa nuova esperienza. E’ un salto nel buio ma per carattere non riesco a piangermi addosso aspettando soluzioni dall’alto".   

Cosa ti ha spinto a prendere questa decisione?

Per come sono precisi i miei proprietari a pagare le pensioni è giusto che possano vedere (anche se in tv, sigh) i loro cavalli correre e se vincono dei premi non dover aspettare i tempi della burocrazia italiana; cercherò di farli divertire”.

Dove andrai e quanto resterai?

Dopo aver visitato vari centri ho fatto un contratto di tre mesi con un centro di allenamento privato vicino a Malmoe, una struttura storica dove credo di potermi trovare bene; passati i tre mesi credo che resterò in quel centro o comunque in Svezia, vedremo in seguito se con un numero ristretto di cavalli o se aumenteremo il numero dei cavalli in quel Paese”.

Avendo la licenza da allenatore italiana e non svedese quanti cavalli puoi portare?

Si può portare il 49% del materiale; in scuderia ho una trentina di cavalli, per ora 12 destinati alla trasferta scandinava, ho scelto quelli che per qualità e programmi mi sembrano giusti; il resto starà come sempre all’allevamento l’Orsetta in provincia di Pisa dove li ho da circa un anno, i puledri della lettera C che inizieranno a correre in estate e cavalli anziani che ho preferito lasciare qui; non ho fatto una distinzione tra cavalli di serie A e di serie B, ho cercato di fare una scelta sensata”.

Quindi farai il pendolare.

Farò la spola mantenendo una parte del mio team stabile in Svezia e una parte stabile in Italia”.

La tua famiglia (moglie e tre figli) hanno accettato questa tua scelta?

Come speranza avrebbero preferito che rimanessi in Italia, però si sono adeguati alla mia scelta e nelle prime settimane mi accompagneranno nei viaggi; più avanti mi aspetteranno a Pisa con la speranza che in futuro l’Italia riparta a modo e io possa stare stabilmente con loro”.

I tuoi figli si appassionano all’ippica? Saranno futuri driver?

Il secondo che ha 13 anni mi sembra il più appassionato, in futuro potrebbe decidere di intraprendere questo mestiere”.

Hai in scuderia il recorder della generazione (1.12.1 a Follonica il giorno prima del lockdown) Beckham, lo rivederemo in corsa in Svezia o in Italia?

In Svezia, avendo corso poco (3 uscite con 2 vittorie) dovrebbe avere molto programma che dovrebbe valorizzarlo”.

Pensi che possa ambire alla prima categoria?

E’ sicuramente un cavallo di prima categoria”.

Oltre a Beckham hai altri soggetti che ti fanno sognare in grande?

Ho un’americana che si chiama Misured Perfection comprata dal signor Pietrasanta dell’Allevamento Serenissima, una cavalla che ha un record di 1.50; ovviamente l’acquisto è dovuto al fatto che Pietrasanta è interessato alla linea genealogica e Misured dovrebbe essere una buona fattrice, ma essendo una cavalla giovane (4 anni) è giusto prima farla correre”.

Facciamo un passo indietro e ripercorriamo la tua carriera; non sei figlio d’arte.

No, mio padre è benzinaio e a Napoli ci chiamano ancora benzinai; però sia lui sia mio zio (Giuliano, poi diventato gentlemen e padre di Michele che è driver e sta lavorando da Ehlert) avevano la passione, con il tempo sono diventati proprietari (hanno avuto un’ottima cavalla come Vincella Par guidata da Ciro Velardi), prima con cavalli a pensione principalmente da Dell’Annunziata, poi allenando da soli al mare; noi figli abbiamo coltivato quella passione”.

E ti è venuto l’amore per l’allenamento dei cavalli.

Esatto, in Campania li allenavamo al mare, anche con pochi centri di allenamento lì c’è l’arte di arrangiarsi con allenamenti al mare o in strada; poi mi è venuta la voglia di imparare qualcosa di nuovo in un centro di allenamento, nel 2008 sono andato da quello che reputo il miglior allenatore in circolazione, Holger Ehlert, e nel 2009 sono diventato allievo driver”.

Ti piace di più allenare o guidare?

Non nascondo che mi piace anche guidare ma mi sento più allenatore; sin da ragazzo ho pensato che il mio lavoro sarebbe stato quello di trainer di trottatori. Anche in Svezia vedremo a seconda degli impegni da trainer se guiderò io o se mi affiderò a catch driver”.

La tua prima vittoria?

Alla terza uscita, a Modena con Fernan Caballero con il numero 16, era un cavallo di Roberto Vecchione che in quei tempi aveva scuderia lì. Roberto mi disse: la prima corsa allievi te la faccio vincere io! Mi diede partente con questo cavallo e così fu”.

I cavalli più forti che hai avuto da trainer?

Il derbywinner Alrajah One che ho allenato fino alla fine dei 2 anni e la pluripiazzata classica A Sexygirl Par che ho avuto fino alla sosta a fine 3 anni e ora è da Casillo”.

Altri cavalli che hanno segnato la tua vita da trainer?

Nel 2016 quando ho deciso di allenare in proprio (dopo 8 anni con Ehlert, in cui lui mi ha insegnato e io ho imparato un sacco di cose, e ho mollato un lavoro con uno stipendio fisso cercando di mettermi in mostra pur con pochissimi cavalli) a farmi partire con la scuderia è stata Vienna As. Arrivò con una carta di una serie di rotture, riuscimmo a farle fare le prime vittorie e un salto di qualità; i signori Pietrasanta della Serenissima mi fecero i complimenti e mi fecero portare altri cavalli. Da lei si è avviato il lavoro con un buon numero di cavalli e proprietari seri che non hanno fretta, con i quali c’è un grande rispetto reciproco”.

Cavallo del cuore?

Medium Lod che era mio, un cavallo con tanti problemi ma dal cuore d’oro; molto simile a lui anche Virtual Trebì, un figlio di Nad Al Sheba, anche lui mio, che nelle ultime 9 corse ha fatto 4 primi, 3 secondi, un terzo e un quarto. Due cavalli con i loro problemi ma generosi, che quando vanno in pista si dimenticano di tutto, stringono i denti e ti danno il cuore”.

Come obbiettivo hai quello di sfondare in Svezia?

L’obbiettivo è sfondare, poi in Italia o in Svezia è uguale …

Il sogno nel cassetto?

Continuare a fare questo lavoro nel Paese che amo, l’Italia!”.

In bocca al lupo!!!