03/06/2020

E CHE GLI DEI SIANO BENEVOLI

di admin

La vicenda e' questa: nel 2008 la Sig.ra Anne Luttinen, sorta di casalinga di Voghera finnica, pero' con la passione forte per gli equini tipica a quelle latitudini, decide di fare un bilancio dei suoi primi 40 anni e, anziche' buttare le pellicce come la nobile Ripa di Meana, pensa bene di dare libero sfogo ai propri sogni prendendosi una licenza da trainer amatoriale, che in Finlandia significa poter allenare, a casa tua, un cavallo che sia tuo.

A darle manforte la figlia Heidy mentre, per fungere da cavia, viene acquistata una puledra cui viene dato il nome dell'ameno posto dove le Luttinen vivono: Ranch Kelly.

Arrivare a far debuttare la figlia di Tsar d'Inverne richiese tempo e tanta, tanta pazienza. L'esordio solo a 3 anni inoltrati, senza etusiasmare, ma in ottobre come un fulmine a ciel sereno, arrivò il primo successo a 46/1.

Totale introiti del primo anno di attivita' agonistica: €. 3.500

La Luttinen di certo non demorse e l'anno successivo le cose migliorarono al punto che Ranch Kelly arrivò a correre, piazzandosi al terzo posto, una semi classica nella lontanissima Lappenranta, la' dove le renne sono molto piu' in auge degli equidi.

Introiti anno 2012: €. 25.000, mica male

L' entrata tra i free-for-all risultò pero' traumatica. Un disastro via l'altro nel 2013 Ranch Kelly raccolse la miseria di 6 mila euro, idem con patate nel 2014, ancora meno nel 2015. Bilancio familiare da sincope.

Ma queste tre femmine, madre, figlia e cavalla, tengono la capa tosta, cosi che nel 2016 un paio di successi in altrettanti centrali riuscirono a far tornare il sorriso in the family.

Trend che prosegui anche l'anno successivo, anzi, anche meglio, tanto che a fine 2017, a 9 anni oramai suonati, il bottino di somme vinte di Ranch Kelly ammontava a 150.000€.

La scommessa sarebbe anche vinta, e nella Luttinen si insinua l'istinto materno e la voglia di far crescere un puledrino, quindi di spedire Ranch Kelly in razza.

La cavalla pero' sembra non volerne sapere, in allenamento va sempre piu' forte e l'agonismo ha la meglio.

Altro giro, altro regalo. E che regalo.

Di successo in successo, di centrale in centrale, Ranch Kelly abbassa il sui record sul doppio chilometro a 1.11.8, poi a 1.11.3 e infine, a coronamento di un anno magico, ecco, a 10 anni, il primo successo classico nelle Suur Hallola Ajo, importante e ricco Gruppo 1 riservato agli anziani nati in Finlandia. A stretto giro di posta la Ranch abbatte anche il muro dell'1.10 sul miglio, portando il suo limite a 1.09.7.

Morale, all'inizio dell'autunno di quel solare 2018 il conto in banca e' salito a 430.000€.

A quel satanasso della Luttinen viene pero' l'idea di spostare la linea del fronte qualche migliaio di chilometri a sud.

Perche' no in fondo. Parigi!!!

E' il 30 settembre 2018 quando Ranch Kelly, affidata al fido, bravo e giovanissimo Hannu Torvinen sbanca Vincennes dominando il Prix Ovidius Naso a media record di 1.10.1 sul doppio chilometro, con le Luttinen letteralmente impazzite di gioia sugli spalti della nera.

Due settimane piu' tardi arriva il quarto posto nel classico Prix du Sud-Ouest, vinto da sua maesta' Bazire con Aubrion du Gers. Seguiranno poi tre apparizioni non troppo fortunate in altrettante durissime classiche a Vincennes chiudono l'annata.

Sara' l'adrenalina data dalla trasferta francese, fatto sta che si prosegue a correre anche a 11 anni e il 2019 e' ancora ricco di siddisfazioni fino a fine giugno, quando Ranch Kelly si piazza seconda in quelle Suur Hallola Ajo che fecero segnare ll suo primo successo classico appena 12 mesi prima.

A seguito di qualche problema fisico la Luttinen dice basta. L'impresa familiare chiude con oltre 560.000€ di somme vinte, parte dei quali usati per assicurare alla sua pupilla un degno primo consorte; Majarajah.

E siamo all'attualita'. Ranch Kelly ha, in patria, un bel codazzo di fans, e la sua gestazione diventa una sorte di grande fratello equino con tanto di sondaggio mediatico per decidere il nome del nascituro. Che viene alla luce pochi giorni fa, battezzato, pescando tra i tanti suggerimenti arrivati, La Wotan, il nome scandinavo del Dio Odino.

Forse, per la Luttinen, un modo per ingraziarsi gli dei del trotto, cosi da poter dar seguito alla sua bella avventura.

Una storia che qualcosa insegna anche a noi, che abbiamo purtroppo la supponenza di ritenerci, a torto marcio, i migliori al mondo.

In Tv e sui media in generale non ci si va solo con i Varenne o con le corse clandestine.

Nelle corse al trotto non esistono solo Gran Premi o reclamare.

In mezzo, per fortuna, c'e' un mondo.

Bellissimo

Freddy Gets