25/01/2014

Amérique stellare: tra tutti hanno guadagnato 29.379.366 €

di admin
In tempi diversi “l’italien” Mack Garce Sm (foto in alto) nell’Amérique sarebbe stato una prima lama o quasi. Dodici vittorie consecutive in un anno nelle migliori corse dello stivale darebbero diritto a classificarlo come tale. Invece, in questo 2014 di speranza per i nostri destini, agli occhi dei francesi – e non solo – gli tocca il ruolo di oggetto misterioso. Un ruolo che contribuisce allo spettacolo, meno al pronostico. I motivi sono due. Il primo è triste: il dissesto finanziario dell’ippica italiana lo ha reso il re del ghetto, perché le nostre corse 2013 non hanno raccolto stranieri importanti (fa eccezione Timoko, sceso a Torino per il Nazioni, che però Mack Grace ha evitato. Inoltre si direbbe che Timoko, secondo di Marielles a Torino, e poi disastroso in Bourgogne e Bourbonnais sia ormai appannato). Quindi a Mack Grace manca il confronto internazionale vero. Per di più quando è andato a Vincennes non ha saputo fare granché: nel 2010 ottavo (12.7, 2.100 m.) nel Criterium Continental, nel 2011 il miglior risultato con il secondo in un modesto Le Gonidec (in 12,3, 2175 m.) di Main Waise As, che vinse in 12.2. Infine, nel 2012 nel Baune (qui sui 2700) fu penultimo. Ce né per ipotizzare che la pista nera lui non la mandi proprio giù, anche se è ovvio che mai il cavallo di Colletti è andato forte come quest’anno. Dunque, forza Mack Grace!
Ma c’è un secondo motivo per il quale il figlio del tanto poco fertile Cc’s Chuckie T potrebbe avere vita difficile. E si tratta di un motivo positivo: questa è un Amérique stellare. Mai i 18 partenti avevano vinto tanto in carriera. Il montepremi complessivo raggranellato nella vita agonistica dei magnifici di Vincennes ammonta a 29.379.366 euro, battuto il record del 2007 che era di 22.384.884 euro (e dire ch non c’è per infortunio Texas Charm). Il livello eccelso è croce e delizia (soprattutto) per tutti, compreso l’altro italico, Nesta Effe. Il figlio di Naglo ha lavorato molto bene in settimana, con quattro diritture, le prime due da 1.14 e le altre due in 1.13 (clicca qui per vedere il video che gli ha dedicato Equidia e da noi doppiato).
Italiani a parte, questo potrebbe essere l’Amérique della totale consacrazione di Ready Cash (foto in basso), già vincitore nel 2011 e 2012. Ovvio che Ready abbia fatto una preparazione mirata e in quest’ottica è forse – ma non è detto- da leggersi il fatto che scaldando i motori abbia… bruciato un po’ di carta: nelle due preparatorie è stato prima settimo (Bourbonnians) e poi terzo Bourgogne). Ma qui sul piede di 10.4, che a Vincennes…  E chi aveva vinto quel giorno? Texas Charm, che domai non c’è. Ci sarà però il secondo, Tirode de Felliere, che ha chiuso vincino a Texas.
Ma Ready ormai ha anche varcato la soglia degli otto anni, logico che se la debba vedere con i giovani. Infatti quello che per noi è il contro favorito viene fuori dalla generazione dei sei anni, tra i concorrenti di domenica quelli con meno primavere sulle spalle (ad eccezione della cinque anni Vanika du Rouel). Tra loro quello di cui in Francia si dice meglio è Up and Quick, che nella mani di Baziere potrebbe far vedere i sorci verdi a molti. Anche se a volte se l’è presa comada, Up and Quick sembra un cavallo in crescita e di certo non teme la distanza, come ha dimostrato in autunno sempre a Vincennes vincendo nel Criterium dei 5 anni sui 3000 mertri  (clicca per vedere la corsa).

A.F.

 

 

 

Prix d'Amèrique – € 1.000.000 –  metri 2700, Domenica 26 Gennaio

Uhlan du Val  C. Megissier
Soleil du Fosse  T. Duvaldestin
Triode de Felliere  A. Barrier
Up And Quick  J.M. Bazire
Vanika du Rouel  F. Anne
Quinoa du Gers  M. Abrivard
Nesta Effe R. Vecchione
Yarrah Boko  P. Vercruysse
Reve de Beylev  D. Locqueneux
10 Tiego d'Etang  C. Bigeon
11 Mack Grace Sm  R. Andreghetti
12 The Best Madrik  J. Et. Dubois
13 Royal Dream  J. Ph. Dubois
14 Save The Quick  F. Ouvrie
15 Roxane Griff  E. Raffin
16 Timoko  J.Verbeeck
17 Maharajah (SE)  O. Kihlstrom
18 Ready Cash  F. Nivard