26/03/2014

Varese vuole 60 giornate di Trotto per non fallire. Ma tanti dicono no

di admin

Venti giornate di Galoppo e sessanta di Trotto: questa la richiesta che sembra sia stata inoltrata al Mipaaf dalla Società Varesina Corse Cavalli, della quale è presidente Guido Borghi. Contemporaneamente o quasi la Varesina ha inoltrato la richieste al comune – proprietario dell’impianto – per la costruzione di una pista di Trotto. E se, per tutti i motivi che spieghiamo più sotto, arrivasse un no? Nell’aria aleggia l’intenzione di far saltare le notturne estive, l’unica vera stagione delle Bettole.
Il problema è che la Varesina è una delle Società messe peggio dell’ippica italiana – il che è tutto dire – e poco tempo fa era stata staccata fin la luce per bollette non pagate (ricordate Napoli?) e un operatore è arrivato a dare fuoco agli uffici per protestare contro il degrado delle scuderie. Successivamente è uscita l’Asl per vedere se questo degrado comportasse un maltrattamento per gli animali, ma il verbale è stato negativo. Quindi è falso che le scuderie di Varese siano state definite Area Insalubre stante l’attuale situazione. Infatti questa è una classificazione che viene attribuita per legge praticamente a tutte le aree adibite a stabulazione; il che per altro non include di per sé la presenza nello stesso luogo di edilizia civile. Borghi stesso aveva cavalcato il caso Area Insalubre quando, due anni fa, puntava a trasferire le scuderie nella vicina Caravate, allora si diceva per impiegare l’area per costruirvi villette (l’ippodromo infatti è del comune, ma le scuderie della Società) in società con il gruppo Ligresti, poi incappato in disavventure giudiziarie.

Adesso invece Borghi vuole il Trotto e lo vuole lì, nell’Area Insalubre (o non Insalubre che sia). Peccato che l’ippica non voglia lui. Alla presenza impassibile dello stesso Guido Borghi, infatti in un congresso di venerdì a Varese, Pio Bruni, presidente del Comitato nazionale galoppo, aveva individuato proprio nella sua gestione il cardine del problema Battole. Non solo, Bruni aveva anche invocato il passaggio di gestione di Varese alla Trenno di Giorgio Sandi, che sta operando con successo il rilancio di San Siro Galoppo.
Nello stesso incontro ha preso la parola anche Pinuccio Molte, personaggio storico delle bettole e presidente dell’Associazione nazionale gentleman, che tra l’altro ha detto: «Varese ha per tradizione il Galoppo, il Trotto deve rinascere a Milano. Qui non avrebbe radici».

Per approfondire quanto detto durante la riunione diVarese Venerdì sulla situazione delle Bettole, consigliamo di visitare www.labrughieraonline.it