31/05/2014

Proposta Melzi: elezioni via Internet per rappresentare l’ippica

di admin
Nei giorni scorsi Guido Melzi d'Eril ha avanzato una proposta: eleggiamo nella forma di un triunvirato una rappresentanza dell’ippica (non diciamo unitaria, aggiungiamo noi,  perché ricorda un fallimento passato) e facciamolo attraverso la Rete, cioè internet. Questa investitura democratica – o forse meglio di popolo – sarebbe l’elemento innovativo, in grado appunto di dare al triunvirato quella legittimazione che altri precednti tentativi non avevano, perché nati dalle oligarchie delle varie associazioni. Il nuovo gruppo dovrebbe affiancare il ministero – che non ha alcuna competenza ippica – nella stesura dei decreti attuativi per l’istituzione della Lega Ippica. Questa infatti è si divenuta legge tramite la “Legge delega”, ma se non si promulgano i decreti resta lettera morta (la delega è appunto al governo  a decretare e regolamentare, ma siccome i cavalli non sono tra le priorità di Renzi…)
La cosa ci fa piacere per due motivi. Il primo è che si riconosce l’uso ormai diffuso di internet, tanto da rispecchiare il volere della maggioranza. Crediamo sia giusto perché vediamo di giorno in giorno crescere i nostri siti e pensiamo di conseguenza di aver fatto bene e reinvestirne gli utili nella nostra nuova iniziativa: le Aste on line degli Yearling, che andranno dal 1 al 15 settembre (clicca per vedere il nuoivo sito), che in due settimane hanno già raccolto 15 cavalli , da quattro allevatori) e portato a decine di telefonate per avere informazioni (basta chiamare Antonio Asdrubali, cell. 335.8005463).
L’altra soddisfazione, fin più sentita, è che verranno tagliati fuori coloro che – non sono pochi – dicono: “Io il computer non lo so nemmeno accendere”. Alcuni di questi ce lo hanno detto di persona, uno era anche un dirigente di un’associazione ippica. Non è un fatto anagrafico (abbiamo gente di 90 anni che ci ha scritto mail) e in ogni caso non c'è niente di male. Ma è altrettanto un fatto che chi non si prende cura di imparare a schiacciare un bottone forse è meglio che si faccia da parte: perché la sua scelta di vita, pur rispettabile e per certi versi invidiabile, non lo pone più in grado produrre e decidere con cognizione di causa.