15/09/2014

Una lettera di Paolo Santulli: «Troppi asini, pochi cavalli»

di admin

Gentile direttore,
mi auguro che non valga per Lei, quel famoso adagio latino che indica la maggior parte degli uomini impegnati ad occuparsi prima di tirare a campare e poi della filosofia. Dico questo perché non so se pubblicherà questa mia , libera , ma dura riflessione. L'ippica a mio giudizio è sbilanciata, il settore vede presente molti asini e pochi cavalli. Questo c'è alla base della crisi che parte da lontano e certamente non si fermerà , tenuto anche conto dell'assoluta inadeguatezza tecnica e politica del Ministero che muove le danze in modo a dir poco risibile, senza avere nessuna "resistenza" da parte di un evanescente, agonizzante settore. Nonostante la morte annunciata, e imminente dell'ippica italiana, vedi la riduzione dei montepremi, delle corse, dei premi aggiunti, delle nascite di cavalli, i responsabili di tutto questo restano ancora in piedi e aspirano a continuare a rappresentare e gestire il tutto…."dopo di noi il diluvio". Correvano per le poltrone quando l'ippica era florida e continuano a correre ora che l'hanno dissanguata. Ma al pari di loro , anche queste nuove rappresentanze, alla luce dei loro silenzi che sono i risultati più eloquenti che stanno portando, tentano ancora le scalate. E' ora che i proprietari, che sono gli unici a tirare fuori i quattrini per fare lo "spettacolo" si diano una mossa, hanno delegato troppo e stando ai risultati male. Oggi vogliono guidare l'ippica gli ippodromi, che ci guadagnano sempre, e se non guadagnano a soddisfazione chiudono….!!! Con loro quelli delle scommesse, che hanno dato il via ai saccheggi , con i mancati pagamenti all'ippica dei minimi garantiti…!!! E con tutta la stima per gli allevatori, i guidatori e gli allenatori, oltre agli artieri e agli altri delle filiera, non possono continuare così, cosa hanno prodotto fino ad oggi? C'è un'assordante silenzio. Ma possibile, tanto per raccontarne una , che nessuno ha detto niente sugli " abusi " del Ministero relativamente alla corsa più' importante del programma nazionale del trotto, il Derby, dove solo per partecipare si pagano 7000,00 euro e , tra l'altro , nessuno sa dove vanno a finire questi soldi, una volta arricchivano il montepremi, e ora? Il Ministero ha spostato, a giochi fatti, le iscrizioni, ha pubblicato il Regolamento successivamente alla ufficializzazione delle iscrizioni da parte di Capannelle; poi, gli stessi "esperti" del Mipaaf, nel regolamento hanno previsto la realizzazione di classifiche per l'assegnazione dei numeri di partenza, cosa essenziale ai fini delle migliori possibilità per i cavalli partenti. Lo stesso Ministero ha precisato, nel regolamento, che alle ore 12,00 di martedì 9 settembre, sarebbero state fatte le classifiche e che entro le 16,00 , dello stesso giorno , si potevano presentare eventuali ricorsi, in modo che poi sarebbero stati estratti i numeri su classifiche corrette. Ebbene, le classifiche sono state pubblicate da Capannelle, dopo la " benedizione " Ministeriale, solo intorno alle 21,00, il motivo, la tardiva approvazione Ministeriale. È i ricorsi ? Chi paga per partecipare come può difendere i suoi diritti ? Questi recidivi " impuniti" del Mipaaf, ricordate , un precedente su tutti, la variazione del regolamento del premio Anact 2013 , a iscrizioni fatte …….!! Possono fare tutto e il contrario di tutto. Il Diritto esiste solo per loro. Ma la cosa più grave e' che oggi nessuno ha detto niente, amici proprietari, stiamo parlando del Derby…..!!!! Che aspettiamo per alzare la testa ? Ma possibile che tutti i soloni , i dirigenti delle categorie dell'ippica , poltrone incorporate comprese, non si siano accorti di nulla, o per non disturbare il manovratore, come sempre, non hanno visto, non se ne sono accorti ? Eppure per i propri "orticelli" hanno occhi di falco………….! Allora, cosa fare ? Credo che L'unica possibilità sia augurarsi una rottamazione complessiva nelle categorie, diversamente gli equidi, in particolare gli asini, che si sono infoltiti con la componente statale, sbilanceranno, irreversibilmente, anche quel poco che resta. Per quanto mi riguarda, la passione, nonostante l'evidenza della realtà', mi ha ottenebrato, favorendo la mia trasformazione, facendomi infoltire la razza asinina; nonostante ciò , volendo aiutare i colleghi cavalli, mi dimetto da tutte le associazioni ippiche cui ho aderito.
Cordialità' . 


Paolo Santulli
L.R. Scuderia Allevamento Giovane Italia S.R.L.