23/10/2013

Varese sì o Varse no? Varese forse

di admin

La Gazzetta dello Sport ha pubblicato oggi la smentita di Snai alla notizia diffusa ieri circa un interessamento di Snai allo spostamento del trotto milanese a Varese. Snai del resto è impegnata in un progetto di rilancio del Galoppo meneghino che sta raccogliendo consensi e qualche risultato concreto. Per questo non vuole disperdere energie verso il trotto, ed è nel suo diritto. È forse anche meglio: perché un’iniziativa estorta sarebbe peggio di nessuna iniziativa.
Ciò non toglie – aggiungiamo noi – che del trotto a Varese si possa occupare qualcun altro, magari qualche “pezzo” di Hippogroup, del quale Le Bettole fanno già parte. Il problema però sta nelle difficoltà economiche della Varesina Corse Cavalli, per la quale il progetto – se ne era parlato anche su quotidiani locali – sarebbe troppo oneroso. In meno parole: ci vogliono i soldi, ma anche chi ce limette.
A mio avviso da qui emerge un problema culturale dell’ippica: non bastano i proclami, gli interessi, se poi non ci sono le risorse. Questo vale anche per chi dice – e io sono stato tra quelli – che il Trotto a Varese andrebbe a cozzare contro una tradizione positiva di Galoppo. È vero ma, date le risorse, con queste bisogna fare i conti. E i conti dicono che Varese potrebbe essere una soluzione. Anche se è altrettanto vero che il trotto si avvantaggerebbe di più nel prendere il posto del Meazza o di Pazza Duomo. Perché no? Perché l’ippica non può fare debiti. Primo perché questi vanno onorati. Secondo perché non ha più credito. Meglio dunque fare i conti con quello che c’è in casa. E che potrebbe bastare.