03/04/2014

Moni, lo sperimentatore, crede in Probo Op. E al Mirafiori sfida i big

di admin
Martedì mattina presto, rotta sul centro di allevamento Le Cerbaie, a Galleno. Terra di Toscana, a venti minuti di auto da Montecatini. Ci attende Edy Moni per mostrarci la forma fisica di Probo Op, il cinque anni da Frome Above prossimo al rientro nel circuito classico. L'artiere ci apre il box del targato Op e appare è un monumento di cavallo, un atleta che si è fatto maestoso. Un fisico scultoreo, quello del trottatore di proprietà di Paladini e Moni, un atleta il cui mantello si è fatto lucente, quasi dorato. La testa espressiva, un soggetto curioso, vivace anche; tanto da avere a disposizione un paddock attiguo e comunicante con il suo box grande. Un resort top class per un protagonista del nostro trotto, che ha conquistato gli appassionati con prove di generosità, talvolta vincenti come a Treviso e Cesena, qualche volta da vincitore morale come a Follonica, quando girò a largo di Prussia su parziali da paura. Adesso il passaggio al circuito degli anziani.
Sentiamo da Moni quali saranno le rotte della primavera.
«Il cavallo ha lavorato settimana scorsa qui a Cerbaie. L'ho allungato in pista dritta con due uscite e mi ha mostrato di essere a buon punto di condizione. Dopo questo lavoro ho deciso di rientrare a Torino nel Gran Premio Campo di Mirafiori, che già si preannunciava di notevole livello tecnico, con la presenza di Pascià Lest e Mack Grace Sm. Dunque, tutti i big subito della partita, ma credo che questo Probo Op possa contare. E poi c’è il fatto che al rientro ha sempre corso bene. Forse la sua più bella performance l'ha fornita lo scorso anno a Treviso, per l’appunto quando era alla ricomparsa».
Questa settimana il cavallo ha fatto altri lavori impegnativi?
«Lunedì l’ho portato sul miglio sulla pista da corsa di Follonica. Ho voluto provare un po’ di velocità perché in inverno il cavallo ha lavorato molto sul fondo e devo dire che anche in questo mi è piaciuto.
In passato Probo a volte non ha reso come credevo dopo che l’avevo impegnato in lavori su distanze lunghe e successivamente si è trovato in corse dove sono contati i parziali veloci nell'ultimo chilometro. Per questo stavolta, io che amo sperimentare e correggere, avevo deciso questo test sul miglio, che mi sembra abbia perso proprio ben. Quindi anche  in futuro, quando affronteremo lavori sulla distanza, magari la scansione dei parziali sarà su ritmi più leggeri e per lui meglio metabolizzabili in vista di un vicino impegno agonistico».
Mirafiori-Costa Azzurra e Lotteria sembra il programma obbligato per un anziano di punta del circuito nazionale. Per il resto della stagione cosa puoi anticipare?
«Sì, in effetti il programma primaverile di alto livello in Italia è quello ed è naturale che se dal Mirafiori verranno belle risposte sulla condizione del cavallo, Probo proseguirà quel percorso classico che hai citato. Io mi sono convinto che in pista piccola lui vada più forte e nel corso della stagione ho segnato con il circoletto rosso gli appuntamenti
estivi di Montecatini (Gran Premio di Ferragosto n.d.r.) e del Savio di Cesena. In Romagna, ha disputato la scorsa estate una delle più belle e vittoriose corse della sua carriera».
Il futuro di casa Moni, a livello puledri, cosa dice?
«Ho fatto un tentativo, ho varato un progetto nuovo, percorrendo una strada per me inedita, ho acquistando quattro puledri in Francia di pieno sangue transalpino. Non stalloni top, per carità, di questi tempi ti devi accontentare di figli di sire della seconda fascia. Ma è una strada che volevo percorrere. Accanto a queste giovani speranze made in France c'è un puledro svedese che si muove davvero bene e che mi fa sognare. Proviamo ad investire nel futuro, a crederci ancora in questa ippica».
E l'intervista si chiude con Edy che si infila casco ed occhiali, c'è sgambare  questo suo spettacolare Probo Op che comunque vada, non fosse che per la forma, domenica a Torino farà una gran figura. Poi sul palo si vedrà… Intanto, il fotografo scatta un'immagine dietro l'altra, a questo cavallo fantastico che sembra essere stato scolpito da Michelangelo attira l'occhio ed Edy, disponibile e di buon umore, parla con il suo campione e gli dice, sorridendo. «Ti fotografano come un divo, mi sembri la Callas».
Ci sono cavalli che hanno un'anima, una personalità ricca, anche complessa, ed è con questa che ci conquistano. Hanno un posto nel nostro cuore di appassionati. Le corse le fanno ancora per la gente che si innamora di un cavallo.
E allora: «Vai Grande Probooooo», portaci su tutti i traguardi d'Italia!
Paolo Allegri