26/07/2014

Imprenditori a Irha: siete come la Camera dei Fasci

di admin

Come prevedibile, Imprenditori ippici ha replicato alla presetazione di Ihra (clicca qui in proposito) tenutasi due giorni fa a Roma, pubblicando sul proprio sito un comunicato a nome del Comitato Lega ippca italiana (che di Imprenditori è diretta emanazione, almeno di fatto). E lo ha fatto pesantemente mediante due accuse: quella di voler saltare sul carro del progetto vincitore (ovvero quello di Lega Ippica sancito dalla Delega fiscale, ma che innegabilmente ha per padre Imprenditori Ippici) e di farlo attraverso uno stile che ricorda la "Camera dei Fasci e delle Corporazioni", ovvero una triste istituzione del Ventennio, dove siedvano solo gli esponenti delle associazioni di categoria riconosciute e di fatto controllate dal regime. E quì è il regime sarebbe Snai. Insomma scintille. Di un fuoco forse anche atizzato dagli un atacchi personali e goffi di Sandi, persidente di Snai, a Enrico Tuci, il presidente di Imprenditori ippici, che il primo definisce camiciaio (infatti Tuci lavora anche nell'abbigliamento… Come del resto Sandi prima vendeva moto…). Ma sarebbe meglio lasciar stare.

Il comunicato del Comitato Lega Ippica iatliana

Prendiamo atto che la neonata IHRA, attraverso la voce di Giorgio Sandi e di Mario Masini, ha presentato il nostro stesso progetto di riforma del settore ippico e si candida a gestire quel modello che noi proponiamo da oltre due anni e che le associazioni fino a pochi giorni fa avevano disprezzato e rifiutato.

Provate ad indovinare perché? Semplice, l’unico aspetto che hanno cambiato è la Governance.

Il progetto di Lega Ippica Italiana e la Delega Fiscale prevedono che siano i singoli individui (Allevatori, Proprietari e Società di Corse) a costituirla e, di conseguenza, ad eleggere democraticamente il proprio Consiglio ed il proprio Presidente.
IHRA invece, contrariamente a quanto espresso chiaramente dalla Legge, prevede un Consiglio già predeterminato dalle Associazioni, con un Presidente già prevedibile ed un Segretario Generale più che noto.
Evidentemente non intendono lasciare il campo a qualcosa di nuovo e di democratico e tentano disperatamente di mantenere lo status quo che ha portato alla situazione deprecabile dei nostri giorni ovvero al fallimento morale ed economico del sistema, sistema che loro controllano o subiscono quiescenti  da decenni.

Questo nuovo modello proposto da Sandi & C. ci ricorda la “Camera dei Fasci e delle Corporazioni”, organo legislativo del Regno d’Italia in cui il mandato dei Consiglieri terminava quando essi cessavano di appartenere alle proprie associazioni di provenienza. Fortunatamente nel 1943 è stata sciolta lasciando spazio al sistema parlamentare che forse non sarà perfetto ma certamente più  moderno e giusto.
Ritornando all’ippica, oggi, in tempi di repubblica e di democrazia, l'art 14 della Delega Fiscale va in una direzione diametralmente opposta ed invita le Aziende del settore alla partecipazione ed alla espressione dei propri organi rappresentativi, inoltre il modello di Lega Ippica Italiana  evita la commistione di ruoli e funzioni tra i diversi attori del sistema ippico: il Consiglio Direttivo fa la strategia, mentre le Consulte Tecniche si occupano degli aspetti tecnici.

 

Non possiamo non rilevare altri due dettagli:

-la totale assenza nella proposta di IHRA di un minimo accenno alla moralizzazione, alla trasparenza, all’etica e alla regolarità delle Corse, quelle dei Cavalli, ovviamente.

-l’accantonamento in bilancio di 20 milioni per la televisione, la solita, ovviamente.

Ci teniamo a fare anche una precisazione riguardo ad un passaggio della conferenza stampa di eri di IHRA, in cui erroneamente si è affermato che non esiste alcun progetto per l’ippica sostenuto da Confindustria e si è minimizzato sul nostro lavoro sulla riforma denigrandolo con uno stile che ormai abbiamo imparato a conoscere.

Di nuovo una falsità, il Comitato Lega Ippica Italiana è onorato e grato a Confindustria e Confagricoltura per il prezioso sostegno offerto alla nostra compagine.
In particolare dobbiamo ringraziare Confindustria sistema gioco italia, federazione rappresentativa delle principali aziende del settore del gioco e dell'intrattenimento, che solo dopo tre anni dalla sua costituzione ha avuto un significativo riconoscimento del proprio ruolo con la nomina del suo Presidente alla carica di Vicario di Confindustria Servizi innovativi e tecnologici, federazione storica del sistema confindustriale nazionale
 
Intendiamo ancora confermare il nostro reale impegno ad un confronto con tutte le forze della filiera per determinare una Riforma profonda e drastica che possa riqualificare il settore e lasciarsi alle spalle pagine e pagine di episodi inqualificabili che non ci appartengono.